ATESSA: CINGHIALI TRA LE CASE, BORRELLI RISPONDE AD ISPRA, “ABBATTIMENTI NON SUFFICIENTI”

12 Maggio 2023 13:41

L’AQUILA – La presenza di cinghiali nelle zone abitate del comune di Atessa, oltre che sui terreni agricoli, crea crescente allarme ad Atessa, in provincia di Chieti, e ha costretto il Sindaco Giulio Borrelli a emettere tre ordinanze negli ultimi mesi.

Nell’aprile dello scorso anno, il primo cittadino ha però addirittura ricevuto istanza di riesame in autotutela di una ordinanza di abbattimento, da parte di un’Associazione di Milano, con lo scopo di “non vedere illegittimamente abbattuti i cinghiali presenti sul territorio di Atessa”. L’istanza è stata accompagnata dall’intimazione  ad adire le vie legali se non fosse stata revocata l’ordinanza.

L’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), ha poi messo in dubbio, in una nota dell’aprile scorso, l’utilità delle ordinanze e ha chiesto chiarimenti.

Il sindaco ha prontamente risposto sottolineando che “le ordinanze vanno compiutamente eseguite per poterne valutare appieno l’efficacia. Sono stati, infatti, abbattuti meno del 16% dei capi pattuiti con la polizia provinciale che, evidentemente, per mancanza di personale e di mezzi, ha difficoltà ad intervenire”.

“L’Ispra indica anche tutta una serie di misure da adottare: dal tenere in ordine i rifiuti davanti  alle abitazioni e ai ristoranti,  alla bonifica di discariche abusive, etc. Città come Atessa sono tra le realtà più virtuose nella raccolta dei rifiuti e nella pulizia del paese, grazie a Ecolan e agli operai comunali. Trovare, quindi, i cinghiali nei centri abitati, davanti le proprie case, non è accettabile”. Ecco perché siamo stati costretto ad emettere le tre ordinanze”.





La documentata risposta è stata inoltrata anche al Presidente del Consiglio dei Ministri, oltre che a tutte le autorità regionali e provinciali, coinvolte dall’Ispra.

LA LETTERA DI RISPOSTA DI BORRELLI ALL’ISPRA

Facendo seguito alla vostra richiesta di chiarimenti, alleghiamo la nota della Polizia Provinciale di Chieti  sul numero di cinghiali abbattuti sulla base delle nostre ordinanze. Ne sono state emesse n. 3. In ognuna si prevedeva l’abbattimento, concordato con la Polizia Provinciale, di n. 40 capi. Se così fosse stato, ne sarebbero dovuti essere eliminati n. 120. Dalla relazione allegata, si vede che le tre ordinanze hanno portato alla eliminazione complessiva di appena n. 19 esemplari. Meno del 16% previsto nelle ordinanze.

Risulta evidente che l’operazione di abbattimento ha dato risultati modesti, se non addirittura irrilevanti, tenuto conto che, evidentemente, la Polizia Provinciale non ha mezzi e personale sufficienti e adeguati per poter intervenire.

Per quanto riguarda i pregevoli consigli che ci sono stati dati, in gran parte sono stati attuati: dalla pulizia dei margini stradali alla eliminazione di discariche abusive, alla raccolta di immondizia di origine domestica o di attività ristorative, essendo il nostro un Comune all’avanguardia, dove viene effettuato l’87% di raccolta differenziata. Siamo stati premiati come uno dei Comuni “Ricicloni” da Legambiente, che porta avanti questa iniziativa con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica.





Nonostante le misure adottate, i cinghiali continuano a frequentare centri abitati della nostra comunità. Sono arrivati nel centro storico. L’ultimo rapporto è di ieri della Polizia Locale che è stata costretta a intervenire in seguito a segnalazioni di privati cittadini, rintanati nelle proprie abitazioni perché spaventati dalla presenza di un branco di cinghiali nei pressi delle loro case e di un Istituto Scolastico.

La nostra esperienza ci porta a dire che non è ammissibile che una specie selvatica arrivi a ridosso delle zone densamente abitate. Il problema non può essere scaricato sui Comuni che, come il nostro, fanno quello che è nei loro compiti e nelle loro possibilità.

Occorrono leggi, disposizioni e strumenti (nazionali, regionali e provinciali) più incisivi che si facciano carico seriamente di questa problematica senza rinviare ad altri le proprie responsabilità. Non pensiamo, naturalmente, che la soluzione possa essere solo quella degli abbattimenti, ma – in ogni caso – sarebbe bene che le ordinanze sindacali abbiano compiuta esecuzione per poter dare una giusta valutazione sulla loro efficacia.

Con viva cordialità.

 

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