BPER BANCA: APPROVATI RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2024

8 Maggio 2024 19:00

Italia - Cronaca

MODENA – Il Consiglio di Amministrazione di BPER Banca (la “Banca”), presieduto da Fabio Cerchiai, ha esaminato e approvato oggi i risultati individuali della Banca e consolidati di Gruppo al 31 marzo 2024.

Di seguito la nota completa.

Il quadro macroeconomico nel primo trimestre del 2024 è stato caratterizzato da un’attività economica che è aumentata in misura contenuta, a conferma delle stime4 più recenti che vedono la crescita del prodotto interno lordo che resterà contenuta nella prima parte dell’anno e si rafforzerà nei trimestri successivi. In tale contesto la strategia commerciale ed organizzativa messa in campo ha permesso di raggiungere una positiva performance dei risultati operativi. Sul fronte dello spread commerciale, il trend favorevole ha continuato a essere alimentato dall’alto livello dei tassi di interesse di mercato.

La Banca ha ottenuto dall’inizio dell’anno risultati eccellenti in particolare grazie agli ottimi risultati del margine di interesse e delle commissioni nette. Al 31 marzo 2024, l’utile netto consolidato si attesta a € 457,3 milioni, dopo aver spesato nel trimestre € 111,8 milioni relativi ai contributi ai fondi sistemici. La solida posizione della qualità del credito è stata confermata anche nel primo trimestre di quest’anno, in particolare l’NPE ratio, che si attesta al 2,6% lordo (1,2% netto), ci posiziona come best in class del sistema bancario italiano. Il costo del credito annualizzato si attesta a 43 p.b., in riduzione rispetto al dato di fine anno 2023 pari a 48 p.b. e il livello di copertura dei crediti deteriorati risulta pari al 54,2%, in aumento rispetto al dato di fine anno scorso (52,5%).

I profili di capitale e liquidità della Banca rimangono elevati grazie ad una generazione organica di capitale che permette al CET1 ratio5 di raggiungere il 14,9%; anche la posizione di liquidità presenta indici regolamentari ben oltre le soglie minime previste anche a fronte dell’ultimo rimborso di una tranche pari a € 1,7 miliardi del funding TLTRO.

L’Amministratore Delegato Gianni Franco Papa commenta: “L’attività del primo trimestre dell’anno ha rafforzato il trend positivo dei trimestri precedenti, permettendo al Gruppo di conseguire € 457,3 milioni di utile netto. Gli indicatori di rischio di credito si confermano su livelli molto contenuti e i livelli della posizione patrimoniale permangono solidi grazie in particolare all’importante generazione organica di capitale. I risultati sono in linea con il posizionamento di BPER nello scenario economico italiano: una grande banca capace di generare costante valore a beneficio di tutti gli stakeholders. L’attuale contesto di mercato, caratterizzato da una perdurante incertezza, ci pone certamente davanti a nuove sfide che sono certo sapremo gestire. Personalmente non posso che esprimere il piacere di essere alla guida di questo Gruppo; insieme al team manageriale e a tutti i colleghi lavorerò affinché nei prossimi anni BPER persegua obiettivi di crescita sempre più significativi”.





Conto economico consolidato: dati principali A partire dal primo trimestre 2024 il Conto economico è stato ulteriormente riclassificato, prevedendo i seguenti interventi: 1) Risultato delle partecipazioni valutate al Patrimonio Netto esposto in riga autonoma all’interno dei Proventi Operativi Netti (ex Utile/perdite da investimenti), 2) Contributi ai fondi SRF, DGS e FITD-SV posizionati al di sotto del Risultato della gestione corrente, 3) Oneri per trasferte e formazione da Altre Spese Amministrative riclassificati a Spese per il Personale. Tali riclassifiche aggiuntive sono state applicate anche ai trimestri di comparazione. Il margine di interesse si attesta a € 843,6 milioni in crescita del 16,2% rispetto al primo trimestre 2023, grazie in particolare al livello dello spread commerciale conseguente l’andamento dei tassi di interesse, al limitato impatto sul costo dei depositi e al contributo derivante dal portafoglio di investimenti. Le commissioni nette sono pari a € 510,4 milioni in aumento dello 0,9% rispetto lo stesso periodo dello scorso anno.

Nel dettaglio le commissioni riferibili all’attività bancaria tradizionale ammontano a € 284,6 milioni (-2,9% a/a), le commissioni relative alla raccolta indiretta si assestano a € 173,3 milioni (+10,3% a/a) e le commissioni del comparto bancassurance sono pari a € 52,4 milioni (-6,1% a/a). Il totale dei proventi operativi netti ammonta a € 1.355,8 milioni in aumento del 2,0% rispetto al primo trimestre 2023 trainato dalla crescita dei ricavi core6 pari a € 1.354,0 milioni (+9,9% a/a). Gli oneri operativi sono pari a € 701,0 milioni rispetto a € 675,8 milioni nello stesso periodo dello scorso anno.

In dettaglio: • le spese per il personale risultano pari a € 437,7 milioni in aumento rispetto a € 429,2 milioni del primo trimestre 2023. L’aumento è attribuibile principalmente ai maggiori oneri derivanti dal rinnovo del CCNL, siglato a fine dello scorso anno; • le altre spese amministrative ammontano a € 200,2 milioni rispetto a € 189,5 milioni del primo trimestre 2023; • le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali ammontano complessivamente a € 63,0 milioni rispetto a € 57,2 milioni del primo trimestre 2023. Il cost income ratio7 del trimestre è pari al 51,7%, sostanzialmente in calo rispetto al dato ordinario8 relativo al quarto trimestre 2023 (53,4%). Il costo del credito annualizzato si attesta a 43 p.b., in calo rispetto al dato registrato nell’esercizio 2023 pari a 48 p.b.; il portafoglio crediti è caratterizzato da bassi afflussi netti di esposizioni deteriorate ed elevati livelli di copertura. Il dato relativo agli overlay risulta pari a circa € 202 milioni. Le rettifiche di valore nette per rischio di credito si attestano a € 93,5 milioni in calo rispetto al dato del primo trimestre 2023 pari a € 140,5 milioni. L’utile da investimenti è pari a € 149,3 milioni. Si evidenzia che il Gruppo BPER Banca e il Gruppo Gardant hanno perfezionato nel trimestre un’operazione finalizzata a costituire una partnership strategica per la gestione di crediti deteriorati di titolarità di BPER Banca e Banco di Sardegna.

La valorizzazione della transazione ha generato una plusvalenza complessiva di € 150,1 milioni al lordo delle imposte. I contributi ai fondi sistemici ammontano complessivamente a € 111,8 milioni relativi al contributo stimato per il Fondo di Garanzia dei Depositi (“Deposit Guarantee Scheme”), in linea con il dato dell’esercizio 2023 ancorché anticipato al primo trimestre viste le modifiche normative intervenute. Detratte le imposte sul reddito pari a € 145,0 milioni e l’utile di periodo di pertinenza di terzi che ammonta a € 9,0 milioni, si perviene a un utile di periodo di pertinenza della Capogruppo pari a € 457,3 milioni.

Stato patrimoniale consolidato: dati principali Il 20 febbraio 2023 si è completato il trasferimento a Banco di Desio e della Brianza di due business unit distinte costituite da 8 sportelli bancari di proprietà del Banco di Sardegna e 40 filiali di proprietà di BPER Banca derivanti dalla fusione per incorporazione di Banca Carige e Banca del Monte di Lucca. I volumi relativi a tali sportelli erano già stati classificati come attività e passività in via di dismissione. Le variazioni percentuali, ove non diversamente indicato, si riferiscono al confronto con i dati al 31/12/2023. La raccolta diretta da clientela9 si attesta a € 118,1 miliardi (-0,6% da fine 2023). Fra i driver principali, che hanno parzialmente compensato il calo nel trimestre dei conti correnti (€ -2,1 miliardi), si sono registrate le buone performance dei depositi vincolati (€ +0,7 miliardi), dei certificati di deposito (€ +0,3 miliardi) e dei certificates (€ +0,2 miliardi). La provvista garantita dallo stock di certificates si attesta a € 2,2 miliardi, in crescita del 10,8% rispetto al dato di fine 2023 pari a € 2,0 miliardi. Per quanto riguarda i titoli obbligazionari emessi, lo stock al 31 marzo 2024 è pari complessivamente a € 11,1 miliardi sostanzialmente in linea rispetto al dato di fine 2023 (pari a € 11,2 miliardi): nel mese di febbraio la Banca ha concluso con successo il collocamento della prima obbligazione Senior Preferred qualificata “green”, in coerenza con il GSS Bond Framework del Gruppo (Green, Social and Sustainability Bond Framework), destinata a investitori istituzionali. L’ammontare collocato è stato pari a € 500 milioni, con scadenza 6 anni e possibilità di rimborso anticipato (call) dopo 5 anni.

Nel mese di marzo è stata perfezionata una emissione di Covered Bond per un ammontare di € 500 milioni con scadenza 7 anni, anch’essa destinata a investitori istituzionali. La raccolta indiretta10 da clientela è in aumento a € 180,0 miliardi. All’interno dell’aggregato la raccolta gestita pari a € 67,3 miliardi è in aumento del 3,1% e la raccolta amministrata ammonta a € 89,6 miliardi in crescita del 7,0%. I crediti netti verso la clientela sono pari a € 87,7 miliardi (€ 89,6 miliardi i crediti lordi) in calo dello 0,6% rispetto al dato di fine 2023. La riduzione dei prestiti alle imprese e alle famiglie sconta in particolare il rallentamento della domanda legato all’aumentato livello dei tassi d’interesse verificatosi lo scorso anno e la maggiore percezione di incertezza dell’evoluzione dello scenario macroeconomico.

L’approccio rigoroso nella gestione del credito deteriorato e le azioni di derisking intraprese, hanno consentito alla Banca di raggiungere elevati standard di asset quality: l’incidenza dei crediti deteriorati lordi verso clientela (NPE ratio lordo) è pari al 2,6%, (2,4% a fine 2023), mentre l’incidenza dei crediti deteriorati netti verso clientela (NPE ratio netto) risulta pari all’1,2%, in linea rispetto al dato di fine 2023. Il coverage ratio del totale dei crediti deteriorati è in aumento al 54,2% (52,5% a fine 2023); la copertura dei crediti performing risulta pari allo 0,73% (0,74% a fine 2023) e la copertura delle esposizioni classificate a Stage 2 è pari al 5,02% (in diminuzione dal 5,05% di fine 2023).





Le attività finanziarie ammontano complessivamente a € 26,5 miliardi (18,9% del totale attivo). All’interno dell’aggregato i titoli di debito ammontano a € 24,5 miliardi (92,4% del portafoglio complessivo) con una duration pari a 2,0 anni al netto delle coperture ed includono € 12,9 miliardi riferiti a titoli governativi e di altri enti sovranazionali, di cui € 8,7 miliardi di titoli di Stato italiani in calo del 15,3% a/a. I mezzi patrimoniali complessivi ammontano a € 10.521,8 milioni, con una quota di patrimonio di pertinenza di terzi pari a € 208,3 milioni. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo, che include il risultato di esercizio, si attesta pertanto a € 10.313,5 milioni. Si evidenzia che, in data 9 gennaio 2024, la Banca ha completato con successo una emissione obbligazionaria Additional Tier 1 con durata perpetua e richiamabile “callable” a partire dal quinto anno, per un ammontare pari a € 500 milioni. Con riferimento alla posizione di liquidità, si segnala che l’indice LCR (“Liquidity Coverage Ratio”) al 31 marzo 2024 è pari al 162,5% a fronte dell’ultimo rimborso di una tranche pari a € 1,7 miliardi del funding TLTRO avvenuta a fine marzo mentre l’indice NSFR (“Net Stable Funding Ratio”) ammonta al 133,4%. Pagina 5 Principali dati di struttura al 31 marzo 2024 Il Gruppo BPER Banca è presente in venti regioni italiane con una rete di 1.635 sportelli bancari (oltre alla Sede in Lussemburgo di BPER Bank Luxembourg S.A). I dipendenti del Gruppo sono pari a 19.850 rispetto ai 20.224 di fine 2023.

Coefficienti Patrimoniali

Di seguito i ratios patrimoniali al 31 marzo 2024 che risultano: • Common Equity Tier 1 (CET1) ratio11 pari a 14,9% (14,5% al 31 dicembre 2023); • Tier 1 ratio12 pari a 16,1% (14,7% al 31 dicembre 2023); • Total Capital ratio13 pari a 19,5% (18,1% del 31 dicembre 2023). Rating Sul fronte dei rating assegnati a BPER Banca, si ricorda che, in data 18 marzo 2024 l’agenzia di rating S&P Global Ratings ha assegnato il Long-Term Issuer Credit Rating a livello “BBB-”, con Outlook positivo, ed un Short-Term Issuer Credit rating a livello “A-3”. Il nuovo rating in area investment grade di S&P Global Ratings si aggiunge a quelli già in area investment grade di Fitch Ratings e DBRS Morningstar, a conferma del progressivo miglioramento del profilo finanziario, della solida qualità del credito, della robusta patrimonializzazione, della redditività e della solida posizione di funding e di liquidità della Banca. Prevedibile evoluzione della gestione La stagnazione nell’area dell’euro, in atto dall’autunno 2022, è continuata nei primi mesi del 2024. Persiste la debolezza del ciclo manifatturiero e di quello delle costruzioni, mentre nel terziario vi sono segnali di recupero. Continua il sentiero discendente dell’inflazione al consumo, soprattutto per i beni industriali non energetici e alimentari, mentre quella dei servizi rimane su livelli elevati.

Secondo le valutazioni di Banca d’Italia14 i recenti rincari del trasporto marittimo dovuti alle tensioni nel Mar Rosso non comporteranno pressioni inflazionistiche significative. Secondo le proiezioni della BCE15 pubblicate in marzo, il prodotto interno lordo dell’area euro crescerà dello 0,6% nel 2024, dell’1,5% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026.

Nel confronto con le proiezioni dello scorso dicembre le prospettive per la crescita del PIL sono state riviste verso il basso per il 2024, rispecchiando soprattutto gli effetti di trascinamento derivanti dai dati per il 2023 meno favorevoli rispetto alle attese, nonché l’indebolimento del quadro prospettico. In aprile il Consiglio direttivo della BCE ha lasciato invariati i tassi di interesse ufficiali. Il Consiglio ha inoltre annunciato che sarà opportuno ridurre il livello di restrizione della politica monetaria qualora la propria valutazione circa le prospettive di inflazione, la dinamica dell’inflazione di fondo e l’intensità della trasmissione della politica monetaria dovesse accrescere ulteriormente la sua fiducia che l’inflazione stia convergendo stabilmente verso l’obiettivo. Con riferimento alla situazione economica italiana, dall’inizio dell’anno l’attività economica è cresciuta in misura contenuta nel primo trimestre del 2024, risultando ancora rallentata dalla flessione della manifattura, a fronte di una ripresa nei servizi. La fiacchezza dei consumi è stata accompagnata da un lieve incremento degli investimenti privati, sostenuti dall’autofinanziamento.

Si stima che il PIL italiano crescerà dello 0,6% nel 2024, dell’1,0% nel 2025 e dell’1,2% nel 2026, beneficiando della ripresa dei redditi reali e della domanda estera. In tale scenario, per l’esercizio 2024 si conferma una guidance17 che presenta un margine di interesse in leggero calo conseguentemente ad una potenziale riduzione della forbice bancaria correlata ad una politica monetaria meno restrittiva, commissioni nette con una dinamica positiva grazie allo sviluppo dei ricavi da gestione e intermediazione del risparmio e consulenza, oneri operativi in linea a quelli del 2023 rispetto ai quali va considerato il pieno effetto del rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro (“CCNL”) del settore creditizio e finanziario.

Lato qualità degli attivi, si prevede di mantenere solidi livelli di copertura e un costo del credito stabile rispetto al 2023. La redditività netta ordinaria si ritiene possa prevedibilmente essere in linea con quella del 2023, al netto dell’effetto della fiscalità differita. Si prevede una conferma ed un rafforzamento della solidità patrimoniale della Banca. *

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