L’AQUILA: CONFRONTO MAX-GDM, CLIMA ANCORA DA ZUFFA ELETTORALE

di Giorgio Alessandri

16 Novembre 2012 12:49

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – Sarà perché tra qualche mese si tornerà a votare per le elezioni politiche e poi per quelle regionali, o forse perché il clima di scontro tra guelfi e ghibellini sembra essersi radicato nel tessuto sociale, ancor prima che politico, nel Dna di una città divisa su tutto.

Fatto sta che ascoltando confronto-scontro andato in onda questa mattina tra il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, e il consigliere comunale della lista “L’Aquila città aperta” Giorgio De Matteis l’impressione era quella di rivivere i giorni caldi della campagna elettorale delle ultime amministrative. 

Come andò a finire è cosa nota, con la riconferma dell’ex Ds a Palazzo di città e il vice presidente vicario del Consiglio regionale a guidare una parte della minoranza che ancora non sembra trovare una linea comune di opposizione.





Ai microfoni di Radio L’Aquila1 i due sono tornati dirsele di tutte i colori e darsele di santa ragione, con buona pace del conduttore Vanni Biordi che in più d un’occasione ha dovuto richiamare i due contendenti all’ordine.

“La ricostruzione, come avevamo annunciato, è bloccata – ha esordito De Matteis – Il Comune non ha, come avevamo previsto, le possibilità di gestire questa fase di transizione. Anzi, l’Ente è commissariato, come testimoniato dalla nomina del Governo da parte del capo dipartimento del Ministero per la coesione territoriale Aldo Mancurti quale responsabile della ‘gestione stralcio’ e del dirigente Finmeccanica Paolo Aielli a capo dell’ufficio speciale per la ricostruzione”.

“Non è assolutamente così – ha obiettato il primo cittadino – Mancurti è qui per far sì che vengano utilizzati e spesi i 447 milioni che per due anni l’ex commissario Chiodi non ha speso. Entro i primi giorni di dicembre saranno sbloccati altri 300 milioni che verranno affidati ai Comuni per la ricostruzione. Se poi si aggiunge che altri 600 milioni sono bloccati nelle casse delle banche abbiamo un quadro delle risorse che si avranno a disposizione a partire già dall’inizio dell’anno prossimo”.

La questione del passaggio dal meccanismo del contributo agevolato a quello diretto e il tramonto della possibilità di ricorrere ai fondi della Cassa depositi e prestiti, peraltro confermata dal ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, ha animato gran parte del dibattito.
“Perché su questa vicenda Cialente, che è tanto amico di Barca, non si straccia le vesti o si dimette come ha fatto in passato. Il blocco della ricostruzione è un dato di fatto, così come è incredibile che il Governo chieda indietro la parte di contributi Inps e Inail sospesi dopo il sisma solo perché l’Unione europea ha chiesto chiarimenti, ma non la restituzione delle somme”.





“Per quanto riguarda la questione dei fondi per la ricostruzione il problema non è tanto quello del passaggio dal sistema dell’agevolato al diretto, quanto poter dare alle imprese la certezza dei fondi. Noi stiamo studiando delle opzioni, come per esempio utilizzare i fondi del contributo diretto per stilare una convenzione con l’Abi,  per poter garantire degli anticipi (coperti da fidejussione) a quelle ditte che si troveranno ad aprire uno o più cantieri. L’Ue ha detto chiaramente che il sistema della Cassa depositi e prestiti non è più rinnovabile solo dopo aver appreso dell’applicazione per la ricostruzione in Emilia. Sulla vicenda tasse è necessario spiegare alla commissione europea che quei soldi sono stati utilizzati per il rilancio dell’economia e il sostegno alle imprese. Ma la verifica è stata chiesta su tutti gli aiuti concessi a popolazioni colpite da calamità naturali negli ultimi 20 anni, dall’alluvione di Alessandria al terremoto in Molise”.

Infine un passaggio sul contributo di autonoma sistemazione che ancora deve essere erogato: “I fondi sono rimasti fermi presso la Corte dei conti in attesa della bollinatura. Spero arrivi entro lunedì, un minuto dopo lo erogheremo” ha detto Cialente.

“Cialente tenta di far apparire una situazione di normalità che non c’è – ha controbattuto De Matteis – Manca qualcosa che leghi l’amministrazione alla città, per questo abbiamo proposto l’istituzione di una commissione consiliare che si occupasse costantemente di monitorare le problematiche legate alla ricostruzione. Qualcosa che facesse da trait d’union con gli aquilani, ma il Comune la sua maggioranza, pur non avendone le capacità, vanno avanti da soli”.  

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