«L’Arpa ci vuole isolare sempre di più tagliando le corse per Roma»

18 Giugno 2007 00:00

- Cronaca




SULMONA. «L’Arpa ci vuole far emigrare a Roma, vuole staccare la spina alla Valle Peligna che e’ ormai un malato terminale. Bisogna bloccare l’ennesima spoliazione che l’azienda del trasporto pubblico regionale ha in programma per questo territorio, riducendo il numero dei collegamenti che la societa’ ‘Schiappa’ effettua quotidianamente da e verso Roma».
A lanciare l’ennesimo allarme che in veste la mobilità nella nostra regione è il coordinatore dei pendolari del Centro Abruzzo, Francesco Di Nisio, anticipando notizie sul piano di riordino dell’Arpa che sarà presentato domani dalla stessa azienda ai sindacati.





Secondo indiscrezioni il piano di sviluppo dell’azienda regionale conterrebbe anche alcuni importanti tagli ai collegamenti locali.
E già è bufera politica: Alfredo Castiglione (An) ha annunciato una interrogazione urgente sulla questione.
Il comitato dal canto suo non vuole vedere isolata ancor di più Sulmona ed il suo comprensorio dal resto della regione e dalla vicina capitale.
«Lo chiamano piano di sviluppo ma per questo territorio non si
annuncia nulla di buono – aggiunge Di Nisio – spero che l’azienda smentisca la soppressione delle corse, in particolare di quella che parte da Roma alle 19. Si tratta – ricorda il coordinatore – di una conquista di civiltà che ottenemmo qualche anno fa dalla precedente gestione e rappresenta l’ultima corsa diretta giornaliera dalla capitale verso Sulmona. Sopprimerla costringerebbe molti di noi a fare una scelta di vita, lasciando la valle Peligna ed emigrando a Roma».
«Voglio sapere», ha spiegato il capogruppo consiliare di An in consiglio regionale, «se corrisponde al vero che saranno ridotti i collegamenti tra la capitale e la Valle Peligna ed in particolare mi riferisco all’ultima corsa, quella che alle 19 parte da Roma, per molti lavoratori necessaria per poter rientrare a casa prima di notte. Se tale sciagurata politica fosse confermata, si moltiplicherebbero i disagi per i lavoratori dell’Abruzzo interno che quotidianamente si recano a Roma, spingendo probabilmente alcuni di loro a trasferirsi definitivamente nella capitale abbandonando il nostro territorio. Sul piano politico», ha aggiunto Castiglione, «siamo di fronte all’ennesimo tentativo di isolare Sulmona e il suo comprensorio dal resto della Regione, quasi che si trattasse di un territorio di serie B, da penalizzare e mortificare. Singolare comportamento per chi si riempie la bocca di concetti come sostegno alle aree interne e riequilibrio territoriale. E non ci vengano a dire che si tratta di un problema meramente economico, perchè se domani si andassero a valutare – e ci riserviamo di farlo – le diseconomie di moltissime corse dell’Arpa e della Schiappa, ne verrebbero fuori delle belle. Altro che contenimento dei costi della politica…».

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