OBBLIGO CLAUSOLA SOCIALE A RISCHIO, FILCAMS-CGIL NAZIONALE: “SAREBBE CATASTROFE PER L’OCCUPAZIONE”

27 Aprile 2022 09:56

Italia - Cronaca, Lavoro, Politica

L’AQUILA – Preoccupa e neanche poco la possibilità di veder andare in fumo l’obbligo di utilizzo della clausola sociale negli appalti pubblici, con conseguente catastrofe occupazionale in Italia, Abruzzo compreso, da oltre un milione di posti di lavoro.

Si tratta di uno dei passaggi più contestati dell’ultimo Ddl appalti, quello in cui, appunto, la clausola sociale che garantisce continuità occupazionale e salariale in caso di cambio appalto diventa una possibilità, con conseguente eliminazione dell’obbligo, nel più generale ‘universo’ delle “riforme” che Governo e Commissione Europea hanno concordato in sede di Pnrr: dopo la recente approvazione in Senato, toccherà alla Camera dare o no il “semaforo verde” all’eliminazione di uno dei pochi strumenti rimasti in Italia a tutela dei lavoratori.

Tra i sindacati più inferociti per ciò che potrebbe concretizzarsi all’orizzonte, c’è la Cgil. Che, per bocca di Cinzia Bernardini, componente della segreteria nazionale Filcams Cgil, non usa mezzi termini: “Togliere l’obbligatorietà della clausola sociale è sbagliato e porterà a tanti licenziamenti e ad un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro delle persone”, commenta ad AbruzzoWeb.





“La preoccupazione c’è ed è tanta – le parole di Bernardini a questo giornale, parole che sono in sintonia con quelle utilizzate recentemente dai rappresentanti sindacali di Cgil e Filcams-Cgil di Abruzzo e Molise –. Ed è una preoccupazione diffusa in tutte e tre le sigle, Cgil, Cisl e Uil, sia confederali che di categoria. Ci dicono che una larga parte della maggioranza di centrosinistra è d’accordo con noi, l’altra molto meno. Gli emendamenti ci sono, ma, a questo punto, il governo sarà l’ago della bilancia. Intensificheremo le iniziative, questo è sicuro. Servono, ad esempio, ulteriori pressioni con e sui gruppi parlamentari. Purtroppo, però, il governo teme una rimessa in discussione ‘larga’ del testo. La cosa che fa rabbia è che alcune associazioni datoriali, tra cui Confindustria servizi, stanno contrastando questa norma dicendo che sono sufficienti i contratti nazionali, ma è falso”.

“Il contratto nazionale, infatti, arriva alla fine – prosegue l’esponente Cgil-Filcams – quando la gara di appalto è stata già costruita e affidata. È vero che non sono tutte rose e fiori quando c’è un cambio di appalto, anche adesso, ma è altrettanto vero che ogni cambio di appalto, senza la clausola sociale, quindi prima del 2016, era sempre, sempre, una perdita di posti di lavoro e un peggioramento delle condizioni. Bene o male, con la legge sulla clausola sociale si è ristabilito un minimo di equilibrio, pur con tutte le difficoltà nel caso. Il Governo dice che le norme servono per dare attuazione ai progetti del Pnrr per i quali serve accelerare e semplificare, ma non possiamo permettere che ciò avvenga sacrificando i posti di lavoro”.

“Inoltre – spiega quindi Bernardini – una cosa che si sa poco è che in questi sette anni di obbligo di utilizzo della clausola sociale soprattutto nei servizi ad alta intensità di manodopera, gli appalti affidati sia in termini di numero che di risorse sono aumentati. Tra il 2020 e il 2021 c’è stato infatti un aumento del 26 per cento, portando a quasi 9 miliardi il valore degli appalti affidati nei settori delle pulizie, delle mense, della vigilanza e del facility management. Le regole che ci sono state e che ci sono fino ad oggi hanno permesso non solo di non bloccare le gare o gli affidamenti, ma addirittura di incrementarli”.





“Certo, va fatta una riflessione vera sulle scelte degli enti pubblici in tema di esternalizzazioni e, al contempo, non bisogna demonizzare l’appalto, ma proprio per questo non può essere eliminato uno strumento che ha garantito, in un periodo terribile, dignità ai lavoratori”, conclude. (red)

CGIL E FILCAMS-CGIL ABRUZZO E MOLISE, “RIPRISTINARE CLAUSOLA SOCIALE O RISCHIO RICADUTE PESANTISSIME PER DECINE DI MIGLIAIA DI LAVORATORI”

“Il Ddl è già stato approvato dal Senato e nelle prossime settimane approderà alla Camera dei Deputati. Cgil Abruzzo Molise e Filcams-Cgil Abruzzo e Molise, oltre a promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione verso tutti i lavoratori e le lavoratrici dei settori interessati e dell’opinione pubblica, hanno coinvolto tutti i parlamentari eletti nei nostri comprensori, affinché intervengano nella discussione del testo che ci sarà prossimamente alla Camera dei Deputati per proporre la reintroduzione dell’obbligo di inserimento di clausole sociali nei bandi di gara”, hanno dichiarato Cgil e Filcams-Cgil Abruzzo e Molise in una recente conferenza stampa sul tema.

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