DOPO IL CASO-CHIETI, SCARSA TRASPARENZA SUI SITI WEB DELLE 5 AZIENDE

CASE POPOLARI: LA MAPPA DELLE ATER, ECCO CHI COMANDA E QUANTO GUADAGNA

di Filippo Tronca

18 Aprile 2014 08:00

Regione - Cronaca

L'AQUILA – Delle cinque Ater abruzzesi, le aziende regionali che gestiscono le case popolari, solo quella di Pescara rispetta in pieno la normativa sull’amministrazione trasparente, in vigore dall’aprile 2013 e che, dal settembre successivo, obbliga ognuna di esse a pubblicare sul sito web istituzionale, con link ben visibile in home page, bilanci e appalti, bandi e consulenze, organigramma e stipendi del consiglio di amministrazione, pagamenti a terzi.

Insomma, tutto ciò che il cittadino ha il diritto di sapere.

Una mancanza significativa, alla luce dello scandalo provocato dalla diffusione all'opinione pubblica del maxi stipendio del direttore dell’Ater di Chieti, Domenico Recchione, di 324 mila euro l’anno, e dei suoi tre dirigenti, due dei quali percepiscono 180 mila euro l’anno, un terzo 128 mila.

Anomalia, per un ente in dissesto milionario, che ha indotto il Consiglio regionale a intervenire, seppur tardivamente, approvando una legge che prevede il licenziamento dei direttori degli enti in bancarotta e la vendita dei locali commerciali e dei terreni e che introduce un tetto agli stipendi dei direttori e dirigenti, pari all'emolumento previsto dal contratto nazionale dei dirigenti regionali: 103 mila euro lordi ai direttori e 90 mila euro lordi ai dirigenti.

Una norma ad hoc per la pecora nera Ater di Chieti, che lascia aperto un interrogativo: quanto guadagnano i direttori e i dirigenti delle altre quattro Ater abruzzesi, come vengono gestiti in tutto l'Abruzzo i nostri soldi per dare un tetto a chi la casa non può permettersela?

Sulla carta, la risposta dovrebbe essere trovata, con pochi clic, consultando appunto il sito Internet di ciascuna Ater alla sezione Amministrazione trasparente. Macché.

PESCARA

A oggi questa possibilità è concessa solo dall’Ater di Pescara, sul cui sito si può leggere che i quattro dirigenti, Carmine MorelliGiuseppina Di TellaDaniele Di Giulio Giorgio Caizzi, percepiscono stipendi di circa 90 mila euro lordi, tra retribuzione base, anzianità e premi di produzione.

Come previsto dal contratto dei dirigenti Federcasa-Cispel, che si applica agli enti pubblici economici e alle aziende speciali dei Comuni. Retribuzioni in linea anche con il tetto stabilito dalla nuova legge regionale.

Spiega ad Abruzzoweb il commissario Paolo Costanzi, dirigente regionale, che svolge il servizio con un rimborso spese di circa mille 1.000 al mese: “I nostri conti sono in ordine e in futuro otterremo un ulteriore risparmio di 200 mila euro l’anno, perché due dei quattro dirigenti, una volta andati in pensione, non saranno sostituiti, grazie al blocco del turnover. Ricordo inoltre che non abbiamo un direttore generale”.





L’Ater di Pescara, è possibile verificare sulla pagina Amministrazione trasparenza, gestisce 5 mila alloggi, a cui a giugno se ne aggiungeranno altri 60.

Ha 27 dipendenti, che incidono per 1,1 milioni su un budget di 3 milioni circa, interamente provenienti dai canoni di affitto. Deve recuperare 2 milioni di euro di morosità e, spiega ancora Costanzi, “abbiamo affidato il recupero crediti a 14 avvocati selezionati con bando pubblico, stabilendo però che avranno un compenso, solo se riusciranno nell’impresa”.

LANCIANO

Andando avanti trasferendosi via web a Lanciano (Chieti). Sul sito dell’Ater il link Amministrazione trasparente c’è, seppure poco visibile. Il problema è che nella sezione è attiva solo la pagina dei bandi, il resto è in “in costruzione”.

Su questo dettaglio l’amministratore unico Tobia Monaco, anche lui dirigente regionale, spiega: “La sezione sarà presto online, stiamo completando la documentazione”. E l'operazione trasparenza l’abbozza a voce e di persona.

“La nostra azienda – dice – è in equilibrio economico, anche perché non abbiamo nessun dirigente. Dal 2010 mi servo infatti di un dirigente 'a scavallo' dall’Ater di Chieti, Giulio Marchioli (che riceve un compenso annuo di 70 mila euro, ndr). Abbiamo 18 dipendenti che costano 700 mila euro su un budget di 1,5 milioni di euro provenienti dai canoni degli alloggi popolari e dei 130 locali commerciali che affittiamo. Grazie ai fondi europei e regionali abbiamo investimenti per 5 milioni di euro nei prossimi anni, e presto avremo altri 25 alloggi a beneficio delle 400 famiglie in lista di attesa solo a Lanciano e Vasto”.

TERAMO

Si prosegue con l’Ater di Teramo. Il link alla sezione Amministrazione trasparente compare in alto ed è ben visibile, sull’intestazione del sito. Sono presenti tutte le voci previste dalla normativa, peccato però che rimandino a pagine bianche.

“Abbiamo consegnato tutto il materiale e la documentazione per implementare la sezione a chi si occupa del sito. A breve garantisco che sarà tutto a posto”, le parole dell'amminstratore unico Marco Pierangeli.

E anche lui, a scanso di equivoci, assicura: “La mia Ater ha un direttore (Lucio Di Timoteo, ndr) e due dirigenti, che percepiscono quanto stabilito dal contratto nazionale, e dunque in linea con il tetto introdotto dalla nuova norma regionale”.

“I nostri bilanci sono in ordine – aggiunge – abbiamo 2.500 appartamenti da gestire, investimenti per 11 milioni con cui faremo miglioramento sismico energetico su 48 alloggi, canoni concordati e interventi su alloggi che hanno subito danni seppure leivi a seguito del terremoto.

L'AQUILA

A proposito di terremoto, è la volta dell’Aquila: anche qui sul sito dell’Ater, della sezione Amministrazione trasparente neanche l’ombra. E anche qui non resta che telefonare all’amministratore unico, Francesca Aloisi.





“Sì, è vero, siamo in ritardo nell’adeguarci alla normativa sulla trasparenza – ammette – abbiamo avuto problemi con l’informatizzazione del servizio. Inoltre i nostri 20 dipendenti sono completamente assorbiti dalle gare di appalto e bandi. Ricordo che abbiamo ancora 600 alloggi inagibili e da ricostruire, e stiamo segundo tutte le pratcihe in house. Tutta la documentazione relativa agli appalti è però già scaricabile sul sito della Regione Abruzzo, alla sezione Osservatorio”.

Comunque, promette la Aloisi, “entro un mese anche l’Ater dell’Aquila avrà la sezione Amministrazione trasparente”.

Nel frattempo, a specifica domanda, spiega che “abbiamo un direttore e tre dirigenti. Il dirigente tecnico e di ragioneria guadagnano meno di 90 mila lordi, il dirigente legale meno di 70 mila. Il direttore generale, Venanzio Gizzi, percepisce circa 130 mila euro”, elenca.

La retribuzione del direttore Gizzi è dunque al di sopra della soglia prevista dalla nuova legge regionale ma, tiene a sottolineare la Aloisi, “alla luce della particolare situazione aquilana legata all’immensa mole di lavoro della ricostruzione, il Consiglio nell’estate 2013 ha ritenuto di non dover applicare la spending review a direttore e revisori dei conti della nostra Ater. Bisognerà dunque valutare – prosegue – se questa eccezione varrà anche per il tetto introdotto dalla nuova legge, che in teoria imporrebbe una decurtazione”.

“Tengo a sottolineare che c'è stato un risanamento per 1 milione di euro, tagliando costi non necessari e considerando che abbiamo mancati incassi da case inagibili”, conclude poi.

CHIETI

Il viaggio si conclude dal punto di partenza, Chieti. Anche qui sul sito dell’Ater non c’è ombra della pagina Amministrazione trasparente, come era facile intuire.

Ma i super stipendi del direttore e dei dirigenti sono stati ampliamente resi noti sui media, al pari della disastrosa situazione economica di un ente che ha 8 milioni di euro di debiti, e dove sull’incasso complessivo di 1,6 milioni derivanti dai canoni di locazione, 1 milione se n'è andato finora pagare lo stipendio dei quattro super burocrati.

L’amministratore unico, Antonella Gabini, non appena insediata ha scoperchiato il pentolone e si appresta ora a inoltrare la richiesta di riconoscimento di dissesto alla Giunta regionale, primo passo per la nomina di un commissario che avrà incarico di risanare l'ente.

Sarebbe utile adeguare intanto anche il sito Internet dell'Ater di Chieti alla normativa sulla trasparenza, per dare un non secondario segnale di svolta morale e amministrativa.

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