CORONAVIRUS: A PIZZOLI LA FAMIGLIA IOANNUCCI DONA 350 PACCHI SPESA PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’

2 Aprile 2020 20:04

L'Aquila - Cronaca

PIZZOLI – Nell'imminenza di una Santa Pasqua segnata dalla emergenza Coronavirus, che costringe i cittadini a rimanere a casa, nella comunità di Pizzoli arriva la solidarietà per i più bisognosi: la famiglia Ioannucci ha donato alla parrocchia di Santo Stefano del comune aquilano 350 pacchi con beni alimentari e di prima necessità che, attraverso la Caritas, saranno consegnati ai nuclei familiari più in difficoltà. 

L'iniziativa benefica è dedicata alla memoria di Giuseppe Ioannucci, il 47enne imprenditore aquilano scomparso sul Gran Sasso per un malore il 25 aprile dello scorso anno mentre stava tornando a valle con la sua tavola da sci dopo aver rinunciato ad una escursione ad alta quota avendo accusato mal di stomaco. 

“La donazione della famiglia Ioannucci in favore dei più bisognosi della Comunità di Pizzoli – commenta con voce commossa il parroco del comune aquilano, don Claudio Tracanna -, è la dimostrazione che nessun deserto per quanto arido come può essere quello della morte di una persona cara come Giuseppe, è destinato a rimanere tale. Il dolore se vissuto nella fede può sprigionare energie sorprendenti. D’altronde, come spesso ha ricordato il nostro Cardinale Arcivescovo, anche il carbone, che di per sé è tossico, se acceso dal fuoco dell’amore è capace di offrire un calore benefico”. 





“L’avvicinarsi della celebrazione del Mistero della Pasqua è proprio questo: l’Amore sofferente, il Crocifisso apre le porte alla Vita nuova ed eterna che nessun dolore e nessun male potrà mai più intaccare. L’Amore, quello vero, vince la morte. Sempre!”, conclude il sacerdote che si dice “grato per la generosa donazione della famiglia Ioannucci”.

Sono stati gli stessi componenti della famiglia Ioannucci a preparare con cura i pacchi “per ricordare e sentire sempre vicino il nostro amato e indimenticato Giuseppe che in vita aveva sempre aiutato, in silenzio, i più fragili”. 

“In questa nostra testimonianza di solidarietà ha contribuito anche l’imprenditore dei salumi Paolo Giuliani, speriamo che altri facciano la stessa cosa tanto da attivare una catena benefica. La emergenza coronavirus ha peggiorato per tutti la sitazione sociale ed economica, quindi c’è bisogno, assoluto, che chi sta un po' meglio, pensi al prossimo meno fortunato – spiegano i familiari del 47enne – Questo era il pensiero del nostro Giuseppe per noi anche dopo la sua prematura scomparsa, un punto di riferimento come principio di vita e di disponibilità”. 





Il gesto non è passato inosservato: sulla rete si sono susseguiti gli attestati di stima e ringraziamento per la mamma di Giuseppe, Ivana, la moglie Sara, la piccola Michelle, ed i fratelli Domenico e Christian. 

Nei mesi scorsi la famiglia ha messo in campo azioni solidaristiche con la donazione di alcuni defibrillatori posizionati in punti strategici del territorio.

Giuseppe, appassionato di sport e montagna che curava nei minimi particolari la forma fisica a atletica, è morto prematuramente per un arresto cardiaco. 

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