ABRUZZO PROMOSSO SU PRESTAZIONI SANITÀ. GIMBE, “AUTONOMIA DIFFERENZIATA AUMENTA DIVARIO NORD-SUD”

26 Luglio 2023 11:45

Regione - Sanità

L’AQUILA – In Abruzzo, nel 2021, il punteggio totale degli adempimenti della Regione ai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), ovvero le prestazioni che il servizio sanitario nazionale eroga gratuitamente o tramite il pagamento di un ticket, è di 215,5, a fronte di un punteggio massimo pari a 300.

L’Abruzzo si posiziona 12esima tra le regioni e province autonome e risulta adempiente secondo il Nuovo sistema di garanzia (Nsg), che misura le perfomance sanitarie.

Rispetto al 2020, anno in cui la regione è risultata inadempiente, emerge dall’analisi, nel 2021 i punteggi della Regione sono migliorati (+21).

A livello nazionale, le realtà più performanti sono Emilia Romagna (281,2 punti), Toscana (274,5) e Provincia autonoma di Trento (268,4), mentre agli ultimi posti ci sono Sardegna (169,7), Calabria (160) e Valle d’Aosta (147,2). Al Sud oltre all’Abruzzo, promosse solo Basilicata e Puglia.

Ad analizzare i dati è la fondazione Gimbe,  nel ‘Monitoraggio dei Lea attraverso il nuovo sistema di garanzia’ da parte del ministero della Salute. Basandosi sulla valutazione dei 22 indicatori del Nuovo Sistema di Garanzia (Nsg), suddivisi in tre aree (prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale ed assistenza ospedaliera)-

L’Abruzzo nel dettaglio si colloca 14esima per l’area della prevenzione, 12esima per l’area distrettuale e 15esima per l’area ospedaliera.





A pesare è però è il divario enorme tra la sanità del centro Nord e quella del Sud, infatti, nei primi dieci posti si trovano sei regioni del Nord, quattro del Centro e nessuna del Sud, mentre in fondo alla classifica si collocano, ad eccezione della Valle D’Aosta, solo Regioni del Sud.

Rispetto al 2020 le Regioni adempienti nel 2021 salgono infatti da 11 a 14: Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia Autonoma di Trento, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto.

Tre Regioni diventano adempienti: Abruzzo, Basilicata e Liguria.

Rimangono inadempienti 7 Regioni: Campania, Molise, Provincia Autonoma di Bolzano e Sicilia con un punteggio insufficiente in una sola area; Sardegna con un punteggio insufficiente in due aree; Calabria e Valle D’Aosta insufficienti in tutte le tre aree.

Ed  ecco perché nel rapporto si legge anche un ficcante critica al progetto di Autonomia differenziata, così come prospettata dal ddl ministro leghista Roberto Calderoli, che sostiene Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, “sono non farà che acuire le già enormi differenze esistenti tra i servizi sanitari delle diverse Regioni in termini di qualità e disponibilità di servizi”.

“Secondo il Ddl Calderoli sull’autonomia differenziata –  sostiene Cartabellotta – le materie per le quali sono necessari livelli essenziali di prestazioni (Lep) non possono essere trasferite dallo Stato alle Regioni prima della definizione stessa dei Lep, al fine di garantire in tutto il territorio nazionale un livello di prestazioni minime, evitando che il trasferimento di competenze alle più ricche Regioni del Nord determini un peggioramento dei servizi per i cittadini del Sud”.





“Tuttavia, qualche giorno fa il Comitato per l’individuazione dei Lep – sottolinea   Cartabellotta,  – ha suggerito una pericolosa scorciatoia per la sanità, per la quale non sarebbe necessario definire i Lep in quanto già esistono i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). Ma i Lea, nonostante la loro definizione nel 2001, il loro monitoraggio annuale e l’applicazione di piani di rientro e commissariamenti, di fatto non sono esigibili in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, con grandi diseguaglianze tra Nord e il Sud”.

Un gap che “sarà inevitabilmente destinato ad aumentare se verranno assegnate maggiori autonomie alle più ricche Regioni del Nord. Il 2021, come il 2020, è stato segnato dall’emergenza pandemica e che il monitoraggio dell’erogazione dei Lea è stato effettuato dal ministero della Salute solo a scopo di valutazione e informazione, senza impatto sulla quota premiale e il punteggio totale enfatizza ulteriormente il gap Nord-Sud”

 

 I COMMENTI

Commenta questi dati il senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris: “Lo studio della Fondazione Gimbe, secondo cui l’Abruzzo si posiziona 12esima per adempimenti ai livelli essenziali di assistenza (Lea) risultando adempiente secondo il Nuovo Sistema di Garanzia (Nsg), conferma la qualità dell’offerta sanitaria regionale e l’impegno che la Giunta Marsilio non ha mai smesso di profondere per il bene del settore, smentendo le cassandre delle opposizioni che quotidianamente da anni si cimentano sul tema”.

“Secondo lo studio, peraltro, la regione ha migliorato la propria performance considerando che c’è stato un costante e graduale miglioramento della propria posizione dal 2020, quando era risultata inadempiente, passando per il 2021 quando i punteggi sono migliorati, fino ad oggi”, continua il senatore. Bisogna ammettere che vanno sicuramente sanati dei vulnus, in termini di assistenza, erogazione di servizi e infrastrutture”, chiosa Liris, “non ci accontentiamo certo delle classifiche, ma queste dimostrano che un lavoro è stato fatto”.

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