L’AQUILA – “La Scuola nazionale di alta formazione è un simbolo di capacità, merito ed eccellenza che forma e prepara la classe dirigente a guidare la complessa macchina amministrativa. Anche da L’Aquila partirà ora la formazione della nuova classe dirigente per rispondere a un rinnovato contesto di management pubblico che valorizza le professionalità legate alla gestione delle emergenze e della ricostruzione”.
E’ un passaggio dell’intervista ad Abruzzoweb, del ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, che oggi assieme al ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, alla presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione della Presidenza del Consiglio, Paola Severino, ex ministro della Giustizia, e al rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse, inaugura il nuovo polo formativo territoriale SNA – Scuola Nazionale dell’Amministrazione – che avrà sede all’Aquila, in collaborazione con l’Università.
La Scuola della Presidenza del Consiglio avvierà i percorsi formativi di dirigenti e funzionari con un focus speciale sulla gestione e sul superamento delle emergenze. Le lezioni saranno a più voci fra personale del DPC, professori universitari, docenti della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, membri del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e delle altre componenti e strutture operative (forze armate, comunità scientifica, volontariato).
Ministro Zangrillo, che ruolo avrà, nel contesto generale della riforma della pubblica amministrazione italiana, il nuovo polo formativo territoriale SNA che avrà sede all’Aquila, in collaborazione con l’Università?
La Scuola nazionale di alta formazione è un simbolo di capacità, merito ed eccellenza che forma e prepara la classe dirigente a guidare la complessa macchina amministrativa. La scelta di inaugurare, con la presidente Severino, il nuovo polo nell’anniversario del terremoto che ha sconvolto la città dell’Aquila vuole essere un segnale di ripartenza e di presenza dello Stato, di attenzione e vicinanza alla popolazione. Da qui parte la formazione della nuova classe dirigente per rispondere a un rinnovato contesto di management pubblico che valorizza le professionalità legate alla gestione delle emergenze e della ricostruzione.
Ci sono anche progetti futuri in cantiere per il territorio abruzzese e aquilano?
In Legge di Bilancio come Governo abbiamo stanziato 70 milioni per il riequilibrio di bilanci e personale degli enti locali alle prese con la ricostruzione. Un ulteriore segnale di attenzione è stato lo stanziamento da 50 milioni di euro deliberato dal CIPESS e destinato a interventi per l’edilizia scolastica nel Comune dell’Aquila e altri centri colpiti dal terremoto del 2009. Sul fronte degli appalti la ricostruzione pubblica dell’Aquila e del cratere 2009 avrà le stesse norme semplificate previste per gli appalti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Resta alto l’impegno del governo a continuare a supportare questi territori.
In che misura andranno valorizzate le competenze acquisite dal personale che da anni opera sul fronte della burocrazia post sisma?
Un primo passo è già stato compiuto con la stabilizzazione di 300 unità di personale. In aggiunta il Dipartimento della funzione pubblica è al lavoro per dare attuazione al decreto-legge ‘Ricostruzione’ attraverso una ricognizione puntuale delle unità di personale da stabilizzare, che si stimano in circa 500, e degli oneri per le assunzioni a tempo indeterminato. La misura riguarda gli Uffici speciali per la ricostruzione, Regione, Comuni, Unioni di Comuni ed Ente parco. L’obiettivo è garantire alle amministrazioni e ai cittadini certezza nella capacità di assolvere alle complesse procedure riguardarti la ricostruzione pubblica e privata. Un segnale di attenzione per questi territori che coniuga la necessità di non disperdere preziose professionalità in grado di gestire le emergenze.
Lei è stato a L’Aquila nell’ambito del suo tour nazionale ‘Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori’. Che bilancio si sente di tracciare, quali priorità sono emerse dal confronto con gli enti locali e periferici?
‘Facciamo semplice l’Italia’ è un percorso lungo l’Italia per ascoltare le istituzioni più vicine ai cittadini, raccogliere le loro proposte e condividere i tanti progetti di riforma che devono essere attuati. A L’Aquila ho visitato il cantiere di Palazzo Margherita, la sede storica del Comune ormai prossima alla conclusione, l’ex centro congressi nel Monastero di San Basilio, individuata per il nuovo Polo territoriale della Sna, e gli uffici Usra, esempio di una pubblica amministrazione che funziona, un mix virtuoso tra esperienza e giovani. Il rinnovamento della Pa non può prescindere dal rapporto con queste realtà che, con fatica, passione e senso del dovere, rispondono alle esigenze e ai bisogni di cittadini e imprese. Il bilancio della tappa di febbraio non può dunque che essere positivo. Il confronto deve però proseguire: parliamo di un territorio straordinario, che ha subito grandi ferite e, per questo motivo, richiede una attenzione particolare.
Che ruolo riveste la formazione del personale?
La formazione è uno degli strumenti imprescindibili del percorso di ammodernamento della pubblica amministrazione e di valorizzazione del capitale umano. Fino ad oggi al personale pubblico erano dedicate solo quattro ore all’anno per la formazione, un tempo assolutamente inadeguato. Con Syllabus, la piattaforma per la formazione disponibile per tutte le amministrazioni, totalmente rinnovata e arricchita di nuove funzionalità, mettiamo a disposizione di tutti i dipendenti pubblici piani personalizzati di formazione, corsi in continuo aggiornamento, opportunità di valutazione e misurazione del proprio percorso formativo e dei progressi raggiunti. La piattaforma si lega alla direttiva che ho firmato lo scorso 23 marzo che punta all’acquisizione di competenze su transazione digitale, amministrativa ed ecologica.
Lei ha ricordato che in dieci anni la PA ha perso trecentomila persone. Basterà aver lanciato inPA, il portale del reclutamento, per attrarre giovani e competenze? Non occorre rivedere anche e alla svelta il sistema scolastico e universitario?
Il Portale unico del reclutamento è una soluzione digitale altamente innovativa ideata per raggiungere l’obiettivo di rispondere, in termini strategici, organizzativi e operativi, alle urgenti necessità di riforma strutturale del sistema dei concorsi pubblici. La piattaforma consente di selezionare in tempi rapidi risorse munite delle necessità professionali per affrontare le sfide di un mondo in continua trasformazione. Si tratta di un primo passo per rendere più attrattiva la pubblica amministrazione, soprattutto gli occhi dei giovani, per i quali deve essere una opportunità professionale e non solo la garanzia del posto fisso. La scuola, in questo senso, è fondamentale perché ci offre l’occasione di entrare direttamente in contatto con le nuove generazioni, oltre a formare i dipendenti del futuro.
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