L'UOMO E' DI RITORNO DA CODOGNO E VIENE MONITORATO TELEFONICAMENTE DALL'ASL. INTANTO LA VERI' HA TENUTO UN VERTICE CON MARSILIO E LA STRUTTURA TECNICA: PRONTE MISURE DI SICUREZZA

CORONAVIRUS, CONTROLLI SU UN PESCARESE CHE HA AVUTO CONTATTI CON IL ”PAZIENTE 1”. SUMMIT IN REGIONE

23 Febbraio 2020 11:14

Regione - Cronaca

PESCARA – Mentre si è svolto, a Pescara, un summit organizzativo, in Abruzzo l'attenzione sull'epidemia di Coronavirus resta altissima. Al momento a preoccupare sono soprattutto le persone di ritorno dai luoghi maggiormente colpiti dai contagi. E' il caso di un pescarese che ha raccontato di aver avuto contatti frequenti con il cosiddetto “paziente 1”, ovvero il 38enne ricoverato ancora in gravi condizioni. L'uomo, come ha riferito il suo medico di base, è chiuso in casa, monitorato costantemente dall'Asl per via telefonica. Al momento è asintomatico.

Altri due pazienti sono tornati nel Pescarese da Codogno: hanno allertato l'Asl che, anche in questo caso, li sta monitorando a distanza. 

Negativi, invece, i tamponi su una ragazza di 17 anni che si è presentata spontaneamente all'ospedale di Vasto.

Riunione operativa questa mattina a Pescara, nella sede del Dipartimento regionale Sanità, per fare il punto sul Decreto d'emergenza sul Coronavirus, approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri.

All'incontro, convocato dal presidente Marco Marsilio e dall'assessore alla Salute Nicoletta Verì, hanno partecipato – oltre ai dirigenti e funzionari del Dipartimento – i rappresentanti della Protezione civile regionale, delle Asl, dei medici di medicina generale, dell'Anci e delle Prefetture.





Al momento in Abruzzo non c'è alcuna evidenza di circolazione locale del Covid 19, ma per far fronte a eventuali emergenze che potessero verificarsi nei prossimi giorni, sono stati stabiliti dei protocolli operativi nel rispetto di quanto previsto dal nuovo Decreto.

In particolare, per coloro che provengono dalle aree del Nord Italia non rientranti nelle zone rosse, si distinguono due tipologie di casi: gli asintomatici che non hanno avuto contatti significativi con persone a rischio (per essere considerato contatto significativo non basta essere stati su un vagone ferroviario o in un centro commerciale) non vengono presi in carico; per coloro che accusano invece stati febbrili o altre sintomatologie, viene attivata la sorveglianza sanitaria passiva, vale a dire che il soggetto dovrà prendere contatti con la propria Asl di competenza, comunicare i propri dati e successivamente informare la stessa Asl di eventuali improvvisi peggioramenti.

Per coloro – sempre asintomatici – che hanno avuto invece contatti significativi con persone provenienti dalle zone rosse (o che siano partiti dalle zone rosse prima del divieto di lasciare le stesse aree), c'è l'obbligo dell'isolamento fiduciario domiciliare con sorveglianza sanitaria attiva. Vale a dire che sarà la Asl a contattare, a intervalli regolari, il soggetto e verificare eventuali mutamenti del quadro clinico.

Su queste categorie di soggetti non viene eseguito il test per il Covid 19, a meno di un mutamento significativo del quadro clinico.

Per tutti gli altri casi, restano ferme le indicazioni già introdotte nei giorni scorsi, vale a dire il non recarsi autonomamente nei pronti soccorso (per evitare la potenziale diffusione di un eventuale contagio), ma rivolgersi sempre prima telefonicamente al proprio medico di famiglia o alle guardie mediche, che attueranno un triage telefonico e solo eventualmente attiveranno il protocollo di presa in carico ospedaliera, che verrà gestito dal 118 in sicurezza.





“E' importante – commenta l'assessore Verì – coniugare l'esigenza di non sottovalutare casi potenziali con la necessità di operare un filtro su criteri ben precisi, perché un accesso indiscriminato e incontrollato ai protocolli rischia di mettere in crisi l'intero sistema, che invece deve essere pienamente operativo per eventuali reali necessità”.

Nel corso della riunione si è parlato anche dell'approvvigionamento dei dispositivi di sicurezza, i cui quantitativi saranno aumentati, sia delle assunzioni straordinarie aggiuntive di personale sanitario dedicato esclusivamente alle strutture coinvolte nella gestione dell'emergenza.

La Regione è pronta a mettere in campo tutte le misure previste dal Decreto, a partire dal divieto all'effettuazione delle gite scolastiche.

Verrà infine attivata una task force per il reperimento e la distribuzione di materiale sanitario, grazie anche alla collaborazione con l'Anci.

Il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi, ha detto che le farmacie comunali italiane sono in prima linea, in particolare per il reperimento delle mascherine. 

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