LA PROCURA DI TERAMO APRE UN'INCHIESTA SULL'AUTISTA MORTO A MOSCIANOPROPOSTA DI FORZA NUOVA: ''UTILIZZARE I DETENUTI PER SPALARE IL FANGO''

MALTEMPO: DEPURATORI E STRADE, MILIONI DI DANNI NEL TERAMANO

4 Marzo 2011 15:17

Teramo - Cronaca

TERAMO – Danni per milioni di euro ai depuratori e alla rete viaria del teramano. È il primo, parziale, bilancio il giorno dopo l’ondata di maltempo che ha causato un morto a Mosciano Sant’Angelo, Pietro Di Sabatino, e che ha messo in ginocchio un’intera provincia. La Procura di Teramo ha aperto un’inchiesta sulla morte dell’autista.

E il maltempo non darà tregua alla regione: nella giornata odierna e soprattutto in quella di domani, secondo le previsioni meteo, sono attese piogge diffuse, soprattutto nel pescarese, nel chietino e nella zona dell’Alto Sangro.

Sulla questione maltempo è intervenuto il ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli, a margine di una conferenza stampa a Montesilvano (Pescara). Sull’uomo deceduto nel sottopasso, il ministro ha specificato: “il pericolo era segnalato”.

50 MILIONI DI DANNI AI DEPURATORI

TERAMO – Ammontano a non meno di 50 milioni di euro i danni ai depuratori, alla rete idrica e alla rete fognante nella provincia di Teramo provocati dall’alluvione del 1 marzo. Lo rende noto la Ruzzo Reti che è riuscita a riparare in tempi record, anche se con una soluzione di emergenza, una delle due grosse condotte aeree travolte dalle piene di due fiumi, riportando acqua potabile nelle abitazioni di Mosciano e di parte di Tortoreto Alto.

Per fare la stessa cosa in altri sei comuni, saranno necessarie altre 48 ore perché le condizioni meteo stanno ostacolando la riattivazione dell’altra condotta, quella distrutta dall’onda di piena del fiume Vibrata. La Ruzzo Reti continuerà comunque a garantire i rifornimenti con le proprie autobotti. Drammatica è invece la situazione dei depuratori:

“Molti – informa la Ruzzo Reti – sono fuori uso e quelli danneggiati solo parzialmente hanno difficoltà nello scarico a fiume per intasamenti o altre rotture. Analoga difficoltà per il deflusso delle acque si registra in gran parte delle reti fognarie, soprattutto perché spesso i tombini vengono utilizzati nel corso delle operazioni di pulizia delle strade e delle abitazioni allagate per smaltire fango e altri detriti”.

MORTE DI SABATINO, PROCURA APRE INCHIESTA

TERAMO – Il collaudo del sottopasso e la segnaletica posizionata dall’Anas a impedimento del transito verso il tunnel dove è morto annegato l’automobilista teramano Pietro Di Sabatino, sono al centro dell’inchiesta aperta dalla Procura di Teramo. Il sostituto procuratore Davide Rosati ha incaricato il nucleo di polizia giudiziaria della Polstrada di Teramo di acquisire tutta la documentazione relativa alla realizzazione del cavalcavia del raccordo alla statale 80 Teramo-Giulianova dove si è verificata la tragedia. In particolare, il magistrato vuole chiarire gli aspetti progettuali, se sono state eseguite tutte le prove tecniche al completamento e soprattutto se sono state sottoposte a collaudo le due pompe di sollevamento presenti e che in queste ore sono sotto accusa per malfunzionamento.

Sull’incidente che ha provocato il decesso del noto gallerista di 75 anni, la Procura vuole capire se la segnaletica fosse visibile e chiara e se ci fossero, in uscita dal casello autostradale di Giulianova-Mosciano dell’A14 barriere di sicurezza a chiusura del senso di marcia verso il tunnel. Si tratta di dettagli utili a spiegare come Pietro Di Sabatino, la notte tra mercoledì e giovedì, ventiquattro ore dopo l’allagamento, abbia potuto imboccare per errore la strada che conduce al sottopasso. Intanto l’autopsia, eseguita nel pomeriggio, ha stabilito che l’automobilista è deceduto per asfissia da annegamento: la melma nell’acqua, che aveva raggiunto un livello superiore ai 4 metri, gli ha impedito di venire fuori dal muro d’acqua, nonostante fosse riuscito a scendere dal mezzo.

30 MILIONI DI DANNI ALLA RETE VIARIA

TERAMO – Dopo la straordinaria ondata di maltempo che ha investito il teramano causando la morte del settacinquenne Pietro Di Sabatino è il giorno dei bilanci e delle accuse.

Secondo le prime stime i danni, solo sulla viabilità, ammonterebbero a 30 milioni di euro. Tantissime le attività produttive in ginocchio e sindaci che reclamano risorse da poter impegnare subito per fronteggiare le priorità del territorio.

Allagamenti ovunque con case che si sono riempite di fango e in un canile di Alba Adriatica (Teramo) sono rimaste vittime decine di animali.

I primi cittadini dei comuni interessati hanno lanciato il loro appello alla Regione nel corso di una riunione con il governatore Gianni Chiodi, che ha annunciato la richiesta di stato d’emergenza e un primo stanziamento di due milioni di euro, l’assessore con delega alla Protezione civile Gianfranco Giuliante e il presidente della Provincia Valter Catarra.

La furia della pioggia sta creando gravissimi problemi alle condotte fognarie e agli impianti di depurazione con gravi rischi dal punto di vista igienico e ambientale, così come desta molte preoccupazione lo scivolamento a valle dei rifiuti della discarica Coste Lanciano di Roseto (Teramo) in seguito alla rottura degli argini del fiume Tordino.

Come spesso accade in queste occasioni non sono mancate le polemiche politiche. Se da un lato Giuliante e il centro funzionale della Protezione civile si difendono dicendo che tutte le attività di informazione e allerta sono state espletate nei tempi giusti, dall’altra parte il centrosinistra attacca sostenendo che almeno la tragedia della vittima del sottopasso di Mosciano poteva essere evitata.

“Vi è stata una valutazione del pericolo probabilmente inadeguata – hanno sostenuto in una nota congiunta i consiglieri regionali regionali del Pd Camillo D’Alessandro, Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca – nessun intervento, nessun comunicato, nessun segno di vicinanza alle popolazioni colpite”.

“L’Italia dei valori avrebbe più volentieri visto sulle strade della nostra provincia un maggior numero di cantonieri, promessi solo sulla carta e mai assunti – ha rincarato la dose Cesare D’Alessandro – e meno distruttori di terreni pubblici e privati. Purtroppo, su questo, nonostante l’abbiamo più volte scritto e anche urlato in sede di Consiglio regionale, è stato come parlare alla luna. Le conseguenze del cattivo operare nella difesa del suolo sono sotto gli occhi di tutti e non occorrono ulteriori commenti”.

“L’esperienza dell’Aquila – ha replicato il presidente della Regione, Gianni Chiodi – ci ha insegnato che nelle emergenze è importante essere uniti e informati su quelle che sono le rispettive competenze. Il fatto che si ripetano spesso eventi naturali, come quello di questi giorni, è da imputare alla vulnerabilità del territorio che è un problema che richiama la responsabilità delle varie classi politiche che si sono avvicendate”. Il presidente ha anche dato notizia di ulteriori 40 milioni di euro destinati alla prevenzione dei rischi di natura idrogeologica.

Annunciata a breve una riunione operativa con i comuni presso la sede aquilana della Protezione civile nel corso del quale saranno fornite le indicazioni per approntare tutta la documentazione che servirà a supportare la richiesta dello stato d’emergenza.





La provincia, dal canto suo, ha già approntato una scheda sui danni e sta raccogliendo la documentazione tecnica, fotografica e video. “Abbiamo bisogno di risorse subito – ha affermato il presidente della Provincia, Valter Catarra – nessun ente locale, parlo anche da sindaco di Notaresco, è in grado di far fronte economicamente a questa emergenza e non possiamo aspettare né mesi né anni per un ristoro”. Oggi si e’ deciso di chiudere, solo di notte, dalle 20 alle 7, un altro ponte, quello sulla 553 all’altezza di Fontanelle.

Anche il ponte di Castelnuovo, ieri completamente interdetto al traffico, da domani sarà chiuso solo nelle ore notturne. “Entro un mese voglio riaprire la pedemontana fino a Sant’Onofrio – ha annunciato l’assessore provinciale Elicio Romandini – non possiamo fare programmi, invece, per la sistemazione della strada che arriva fino sulla provinciale 259, a Garrufo, in quanto il ponte sul Salinello è inagibile e in questo caso le risorse occorrenti sono piuttosto significative e al momento non sappiamo dove attingere le risorse”.

La previsione di spesa, solo per il ponte è di 2 milioni. Si sta studiando, inoltre, la possibilità di creare un collegamento alternativo fra le due sponde in attesa della ricostruzione del ponte. Fra le strade parzialmente chiuse la Teramo-mare di competenza dell’Anas: il tratto interessato è quello immediatamente successivo al tratto crollato durante l’alluvione del 2009.

Catarra ha annunciato l’intenzione di svolgere un consiglio provinciale ad hoc – potrebbe anche essere quello di lunedì 7 marzo già convocato – per recepire le istanze dei sindaci e votare all’unanimità la richiesta d’aiuto al Governo. “Ci saranno altri momenti – ha affermato – per valutare se e cosa non funziona nell’emergenza, mi auguro che in questa occasione vengano meno le logiche di parte e ci si ritrovi insieme per far fronte a questo ennesimo dramma che ci colpisce”.

Una prima risposta al mondo imprenditoriale arriva, intanto, dall’assessore regionale alle Attività produttive, Alfredo Castiglione, che in una nota ha fatto sapere che intende rimodulare alcune risorse del fondo unico delle attività produttive a favore di tutte quelle aziende colpite dall’alluvione in provincia di Teramo”.

Per informare i cittadini sugli aggiornamenti in merito alla viabilità e al maltempo la provincia di Teramo ha istituito una sezione specifica sul proprio sito internet.

IL COMUNE DI GIULIANOVA CHIEDE LO STATO DI CALAMITA’

GIULIANOVA – Dopo l’alluvione il Comune di Giulianova (Teramo) chiede la dichiarazione dello stato di calamità naturale. Il  sindaco Mastromauro invita i cittadini e le imprese a far pervenire entro 15 giorni  una relazione sui danni subiti.

Approntata a tempo record ed approvata dalla Giunta nella serata di ieri, dopo l’incontro tenutosi con i sindaci del litorale, con gli assessori regionali alla Protezione civile e ai Trasporti e con il presidente della Provincia al Centro socio-culturale del quartiere Annunziata, la delibera con la quale il Comune richiede la dichiarazione dello stato di calamità naturale del territorio comunale di Giulianova, delibera trasmessa, oltre che ai presidenti di Regione e Provincia e al Prefetto, anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della Protezione civile e ai ministeri delle Infrastrutture e delle Politiche agricole.

“La nostra delibera, che fa il paio con quelle degli altri sindaci della costa”, dichiara in proposito il sindaco Mastromauro, “costituisce la condizione basilare per attivare l’iter che, si spera, permetterà, una volta ultimato, di pagare i danni al patrimonio pubblico e a quello privato provocati dalla recente alluvione. Per questo abbiamo chiesto alla Regione l’attivazione di ogni intervento in merito e al Prefetto Soldà la convocazione, con la massima urgenza, di un tavolo di concertazione con la partecipazione di tutti i sindaci interessati, della Provincia e della Regione con l’obiettivo di avviare nel più breve tempo possibile l’iter per il riconoscimento dello stato di calamità naturale così da ottenere, appunto, i finanziamenti straordinari per fronteggiare gli enormi danni subiti dalle abitazioni private, dagli edifici pubblici, dai negozi, dalle attività artigianali e industriali con il coordinamento dei piani comunali d’emergenza e di protezione civile. A questo proposito – continua il sindaco – chiedo a tutti coloro che abbiamo subito i danni di far pervenire in Comune entro quindici giorni a partire da oggi, facendola protocollare, una dettagliata relazione, possibilmente con foto allegate”.       
 

FORZA NUOVA TERAMO: “DETENUTI PER SPALARE FANGO”

TERAMO – “Considerata la carenza di mezzi e di uomini per togliere il fango dalle strade della provincia teramana chiediamo se non sia il caso di affrontare la questione con estrema razionalità e decisione costituendo una speciale task-force formata dai detenuti (soprattutto rom e stranieri) rinchiusi nel carcere di Castrogno che potrebbero sopperire a tali deficienze”.

È la ‘proposta’ di Marco Forconi, segretario provinciale Forza Nuova Teramo.

“Come è giusto il fatto che i detenuti abbiano il diritto e la possibilità di essere reinseriti in un normale contesto civile un volta scontata la loro pena – prosegue Forconi – ritengo altrettanto doveroso, da parte degli organi amministratiti ed istituzionali, premiare coloro che, durante il corso della propria detenzione, si siano particolarmente distinti in attività sociali d’alto valore civico”.

DE MATTEIS: SOLIDARIETA’ ALLE POPOLAZIONI DEL TERAMANO

L’AQUILA – “Esprimo la più sentita solidarietà e vicinanza alle popolazioni teramane colpite duramente dalle recenti avversità atmosferiche. A loro va la vicinanza dei tanti cittadini aquilani sfollati e da loro ospitati dopo il terremoto. Mi auguro che possano prontamente affrontare la loro ricostruzione”. Lo ha detto il Vice Presidente vicario del Consiglio regionale Giorgio De Matteis.

RUBANO ARREDI ALLUVIONATI: DUE ARRESTI A PINETO

TERAMO – I carabinieri della stazione di Pineto hanno arrestato, in flagranza di reato, per furto aggravato, una coppia di coniugi di nazionalità romena che avevano approfittato dell’emergenza alluvione per rubare nelle abitazioni.

Secondo quanto accertato dai militari i due, muovendosi nella confusione dei soccorsi e dei residenti impegnati nel prosciugamento di scantinati e pianterreni dall’acqua del nubifragio, arraffavano scaffali, arredi, computer e quanto altro di trasportabile nell’immediato, per poi caricarlo su un furgone e far perdere le proprie tracce.

Molti dei materiali trafugati erano stati momentaneamente ammassati per strada, per liberare le stanze da ripulire.

I due, di cui non sono state fornite le generalità, sono stati rinchiusi nel carcere di Castrogno a disposizione del magistrato.

BANCA DELL’ADRIATICO: PLAFOND DI 50 MILIONI PER IMPRESE E FAMIGLIE





PESCARA – Banca dell’Adriatico, la banca del Gruppo Intesa Sanpaolo che opera lungo la dorsale adriatica, mette a disposizione un plafond di 50 milioni di euro per speciali finanziamenti, a condizioni agevolate, a sostegno delle famiglie e delle imprese abruzzesi gravemente danneggiate dalle calamità naturali di questi giorni.

Le richieste possono essere presentate presso uno degli oltre 200 sportelli di Banca dell’Adriatico presenti sul territorio.

I finanziamenti verranno erogati a condizioni agevolate e in tempi rapidi, per rispondere nel più breve tempo possibile alle richieste provenienti dalle diverse realtà coinvolte dall’eccezionale ondata di maltempo.

“Con questa iniziativa – ha dichiarato Dario Pilla, direttore generale di Banca dell’Adriatico – vogliamo fornire una risposta tempestiva e concreta ad una situazione di emergenza che sta colpendo con particolare intensità l’Abruzzo e desideriamo essere vicini alle famiglie e agli imprenditori danneggiati dalle avversità atmosferiche con la concessione di prestiti a condizioni particolari e in tempi il più possibile immediati”.

METEO: PREVISTE PIOGGE DIFFUSE ANCHE DOMANI

L’AQUILA – “Nella giornata odierna e soprattutto in quella di domani sono attese piogge diffuse, localmente di moderata intensità, soprattutto nel pescarese, nel chietino e nella zona dell’Alto Sangro”.

Le previsioni di Giovanni De Palma, presidente dell’associazione AbruzzoMeteo, annunciano che il maltempo non darà tregua alla nostra regione, almeno fino a domenica quando dovrebbe esserci un miglioramento.

“A partire dalla serata/nottata del 6 marzo, invece – recita il bollettino – si annuncia il probabile arrivo di una intensa ma breve ondata di gelo (che interesserà la nostra Regione sia lunedì che martedì) la quale determinerà un crollo repentino delle temperature (anche di 10 gradi), forti venti di bora e, soprattutto, possibili precipitazioni nevose soprattutto sul versante orientale dell’Abruzzo e, nello specifico, fin sulla costa”.

MINISTRO MATTEOLI A MONTESILVANO: “IL GOVERNO VEDRA’ COSA SI PUO’ FARE”

MONTESILVANO – “Fin dai primi minuti ho avuto dal presidente dell’Anas un bollettino sulla situazione. Devo dire che in alcune ore sembrava un bollettino di guerra, soprattutto nelle Marche, ma anche in alcune zone dell’Abruzzo”.

Lo ha detto il ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli, a margine di una conferenza stampa a Montesilvano (Pescara), intervenendo sul maltempo che nei giorni scorsi ha interessato il centro Italia.

“È chiaro che ora le amministrazioni locali – ha aggiunto – si dovranno muovere per presentare la richiesta al Governo di calamità naturale e poi naturalmente all’interno del Consiglio dei ministri vedremo quello che possiamo fare”.

MORTO NEL TERAMANO: MATTEOLI “IL PERICOLO ERA SEGNALATO”

In base agli accertamenti dell’Anas, nel sottopasso dove ieri è morto un uomo, nel teramano, durante l’alluvione, c’erano dei cartelli che ne proibivano l’ingresso.

Nonostante i cartelli l’automobilista è transitato ed è rimasto bloccato dall’acqua. Lo ha spiegato oggi pomeriggio il ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture, Altero Matteoli, durante una conferenza stampa tenuta a Montesilvano (Pescara).

“Il personale Anas – ha spiegato il ministro dopo aver letto una relazione della stessa azienda su questo episodio – avrebbe messo la segnaletica verticale necessaria e altra segnaletica sarebbe stata sistemata anche dalla Società autostrade. Inoltre a 100 metri dal sottopasso, dall’altra parte, c’erano vigili del fuoco e protezione civile che stavano operando”.

“Se è vero tutto questo – ha commentato Matteoli – l’uomo deceduto ha avuto doppia, tripla sfortuna perche c’era a pochi metri chi poteva salvarlo”.

Il ministro ha assicurato che “sono in corso le verifiche sull’eventuale causa di malfunzionamento dell’impianto di sollevamento delle acque, realizzato 5 anni fa e non 30 anni fa. Se ci sono responsabilità – ha affermato – saranno accertate”.

Matteoli ha osservato che quando accadono disgrazie del genere “per prima cosa vanno dati tutti i soccorsi e poi si possono cercare le responsabilità ma bisogna anche tenere conto di come è fatto il nostro Paese”.

Poi ha ricordato che in base ad uno studio da lui commissionato quando era ministro dell’Ambiente, “nel 2001 per mettere in sicurezza il Paese servivano 70 mila miliardi di vecchie lire, cioè tre o quattro finanziarie, e comunque tanto quanto era stato speso in un decennio per intervenire dopo calamità varie”.

“Si cominciò a dare delle risorse per la messa in sicurezza, e lo sta facendo anche il ministro Prestigiacomo – ha concluso Matteoli – ma sono cifre insufficienti, lo sappiamo. La politica si dovrebbe fermare un attimo e riflettere, su questo argomento, è arrivato il momento”.

 

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    [mqf-realated-posts]

    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: