Patto con i Comuni per assumere i rumeni

13 Luglio 2007 00:00

- Cronaca




PESCARA. Sono i piccoli Comuni la soluzione all’emergenza rumeni: centinaia di immigrati che in città delinquono e bivaccano agli angoli delle strade, entrando e uscendo di galera, nei centri delle Comunità montane Vestina e Majella Morrone potranno trovare un lavoro ed un alloggio. E’ il patto che il Comune ha proposto agli enti del sistema territoriale di Pescara. Inutili le attività di repressione delle forze dell’ordine – il fenomeno si sta rivelando incontrollabile – al pugno di ferro si sostituisce così un ampio progetto di recupero delle famiglie rumene che più o meno illecitamente hanno eletto Pescara a loro patria adottiva.
Abbateggio, Scafa, Sant’Eufemia, Roccamorice, potrebbero regalare loro il sogno di una vita dignitosa e al tempo stesso risolvere i problemi legati all’ordine e alla sicurezza pubblica.
ECCO IL PROGETTO.  Questo, nel dettaglio, il progetto: i comuni delle due comunità montane potrebbero ospitare un massimo di due o tre nuclei familiari ciascuno, fornendo loro un alloggio ed un impiego per ogni capofamiglia nei settori dell’agricoltura, della pastorizia e dell’edilizia.
Il tutto in un delicato processo di integrazione che richiederebbe un’adeguata preparazione per le popolazioni locali: ciascun Comune dovrebbe “istruirle” all’accoglienza di altre etnìe e alla convivenza sociale con i nuovi arrivati, sensibilizzandole anche ai risvolti positivi dei “nuovi acquisti”, come l’aumento della popolazione scolastica e l’occupazione di numerose case sfitte.
L’operazione sarà da mettere a punto d’intesa con i ministeri dell’Interno, della Solidarietà e della Famiglia, dai quali dovrebbero arrivare fondi per la prima accoglienza delle famiglie nei nuovi comuni di residenza.
IL SINDACO A ROMA.  Il progetto è stato illustrato ieri mattina dal sindaco Luciano D’Alfonso all’ambasciatore della Romania, Cristian Colteanu, che il primo cittadino ha incontrato a Roma insieme ad una delegazione di residenti di piazza Santa Caterina da Siena. Da parte sua, l’ambasciatore si è detto interessato all’iniziativa, sui cui sviluppi sarà informato nella visita ufficiale che a fine mese farà a Pescara.
E sempre ieri è arrivata l’adesione ufficiale della Comunità montana Majella e Morrone, alla quale il patto era stato proposto, unitamente con gli altri enti interessati, nel corso di un vertice svoltosi in Prefettura lo scorso 18 giugno e in cui, alla presenza del prefetto Giuliano Lalli, del sindaco D’Alfonso e del presidente della Provincia, Giuseppe De Dominicis, erano state individuate le linee-guida per avviare progetto.
L’IMPEGNO DEI COMUNI.  I piccoli Comuni si sono impegnati a reperire il dato relativo agli alloggi privati che potrebbero essere destinati alle famiglie di immigrati.
Alla Prefettura invece il compito di censire i rumeni dislocati nel territorio pescarese.
Da parte sua, il Comune ha offerto, come incentivo, alle due comunità montane aree di spiaggia da destinare alle colonie estive e pulmini per il trasporto dei partecipanti.





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