REGIONALI: D’ALFONSO (DEMOS) “DESTRA CLIENTELARE, COSENZA FA POLITICA, BIONDI NEGA PROBLEMI SANITÀ”

6 Marzo 2024 10:06

Regione - Politica

L’AQUILA – “Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi vive forse altrove, se afferma che la sanità abruzzese è addirittura un modello, e non ci sono liste di attesa. C’è poi Pierluigi Cosenza, direttore generale dell’Asr, che si sveste del suo ruolo tecnico, per attaccare con argomenti pretestuosi il centrosinistra facendo campagna elettorale. Il centrodestra sta facendo un clientelismo asfissiante, e ha infilato in tutti i posti possibili e immaginabili uomini di partito, messi là solo perché uomini di partito, e non per le sole capacità”.





Il duro attacco arriva da Alfonso D’Alfonso, candidato di “Alleanza Verdi e sinistra – Abruzzo progressista e solidale”, nel collegio provinciale dell’Aquila, lista che fa parte della coalizione
che sostiene alle regionali del 10 marzo il professor Luciano D’Amico.

“La sanità è un diritto fondamentale del cittadino – incalza il candidato -, è un diritto che purtroppo viene messo in discussione,  soprattutto nella nostra Asl aquilana. Addirittura, c’è anche chi nega quello che è uno dei problemi principali, le interminabili liste di attesa per avere una cura e una visita.  Il sindaco ha dichiarato infatti che le liste di d’attesa sono  minime. E dunque o non vive a L’Aquila, oppure mente, perché il problema c’è ed è enorme, e i cittadini utenti lo sanno bene, come pure resta un problema enorme quello del caos nel pronto soccorso  e quello della carenza di personale. Negare questo significa negare l’evidenza”.

“E poi ci sono le esternazioni di Cosenza secondo cui non saremmo contro la qualifica di dea di secondo livello per l’ospedale dell’Aquila, nell’ambito della nuova rete ospedaliera. Ma anche qui è falso, nel programma noi diciamo solo che se l’ospedale dell’aquila dovesse diventare dea di secondo Livello, a maggior ragione è una scelta sbagliata, per ragioni logistiche e di pressione collocarci come ha deciso di fare la Asl, anche la casa di comunità, che secondo noi andava decentrata, perché sarebbe un ulteriore attrattore di traffico”.





Ma per D’Alfonso il tema è anche un altro: “alcune figure dovrebbero essere tecniche e non di parte, ma in Abruzzo non esistono più figure tecniche, la destra ha infilato in tutti i posti possibili e immaginabili uomini di partito, messi là perché sono uomini di partito, e non per capacità. Io non voglio discutere le capacità professionali e tecniche del dottor Cosenza, però avrebbe fatto meglio a non intervenire nel giudicare un programma elettorale, tra l’altro mistificando quello che c’è scritto. Entrando in una campagna elettorale, che è una delle peggiori che è stata condotto da parte di una forza di governo uscente della regione, dove abbiamo visto di tutto e di più, con clientele a gogò, promesse, talvolta anche pressioni al limite della legalità, finanziamenti che arrivano o vengono annunciate, ministri che vanno e vengono, tecnici che si impegnano in politica. Un clientelismo che ha avuto come momento topico la notte del 28 dicembre, quando si sono spartiti 17 milioni di euro per marchette elettorali e regalie. Noi vogliamo una regione diversa, noi vogliamo una regione dove il trasporto pubblico sia gratuito, perché costerebbe solo 30 milioni di euro l’anno, una cifra del tutto sostenibile per il bilancio regionale, visto l’enorme impatto sulla vita di tutti i cittadini abruzzesi, soldi ben spesi altro che marchette elettorali di fine anno a beneficio di pochi”.

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