DIVISE ASM NON A NORMA CON SOLDI ALPINI: TORDERA, ”DENUNCIO TUTTI”

5 Novembre 2015 16:59

L'Aquila -

L’AQUILA – “Le divise date in dotazione al personale Asm sono assolutamente conformi a tutte le norme tecniche, così come comprovato dalla documentazione regolarmente agli atti dell’azienda”.

Lo afferma il presidente dell’Aquilana società multiservizi (Asm), Rinaldo Tordera, rispondendo a una dura nota dei sindacati Fp Cgil, Uiltrasporti, Ugl Igiene Ambientale, Fiadel e rappresentanze sindacali unitarie che hanno accusato l’azienda aquilana che gestisce il ciclo dei rifiuti di aver speso soldi dell’Adunata alpini dello scorso maggio per comprare divise non a norma.

“Sono fortemente sorpreso dal comportamento di alcune sigle sindacali e Rsu che continuano a gettare fango contro l’azienda all’interno della quale è in corso un’operazione di risanamento volta al mantenimento di tutti i posti lavoro – scrive Tordera – Premesso che querelerò per diffamazione i sottoscrittori del comunicato stampa in oggetto, trovo doveroso rispondere alle accuse, soprattutto per rispetto ai cittadini che leggono”.

Il presidente assicura che è “falso che il rappresentante per la sicurezza dei lavoratori non abbia condiviso l’acquisto delle divise, in quanto prima dell’acquisizione si è svolta una riunione alla quale lo stesso ha partecipato assieme al medico competente, all’Rspp (responsabile del servizio prevenzione e protezione, ndr) e ai responsabili di settore ed è stato redatto apposito verbale, controfirmato dagli stessi”.

“Ancor più falso il fatto che per l’acquisto delle suddette divise siano stati utilizzati i fondi destinati all’organizzazione dell’Adunata degli Alpini – prosegue ancora – La gara per l’acquisto non è stata pubblicata sul sito web aziendale in quanto si è ricorsi all’utilizzo del Mercato elettronico delle pubbliche amministrazioni (Mepa), così come previsto dalla normativa”.

Tordera aggiunge poi che “un esponente aziendale si è recato a Pordenone, sede della precedente adunata, assieme a una delegazione del Comune dell’Aquila e agli esponenti delle altre società partecipate, per acquisire dati e informazioni che hanno contribuito all’ottima riuscita dell’evento nella nostra città”.





Novità, infine, anche su una visita della Guardia di finanza all’azienda. “Per quanto riguarda la verifica in essere da parte del Nucleo di polizia tributaria dell’Aquila, che certo non può essere definito un blitz – scrive ancora – questa è riferita al controllo delle imposte dirette, dell’Iva e dell’Irap, per il periodo di imposta 2013 (si tratta di  controlli di routine per le società) come periodicamente avvenuti”.

“La documentazione richiesta, afferente l’attività di controllo, è stata immediatamente consegnata e, come di norma, concentrata in una stanza nella nostra sede di Bazzano, messa a disposizione del Nucleo di Pt”, assicura.

“Alle sigle sindacali, che ci invitano a scusarci per la superficialità e la scarsa considerazione degli aspetti umani, rispondo che loro stesse dovrebbero scusarsi con i lavoratori Asm, poiché con questo loro atteggiamento vanno solo a danneggiare l’immagine e la reputazione della società – conclude Tordera – Ribadisco pertanto la mia intenzione a procedere per le vie legali”.

L'ACCUSA: “SOLDI ADUNATA ALPINI PER DIVISE NON A NORMA”

“A tutto si pensava fuorché che si arrivasse da parte del management di Asm Spa persino alla scelta di spendere denaro, che rammentiamo essere pubblico, per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale per la sicurezza sul lavoro che sembrerebbero non conformi alla norma tecnica”.

L’accusa arriva in una nota dai sindacati Fp Cgil, Uiltrasporti, Ugl Igiene Ambientale, Fiadel e rappresentanze sindacali unitarie.





“Merita un approfondimento la vicenda che nasce dall’evento dell’Adunata nazionale degli alpini tenutasi all’Aquila, quando l’Asm si è vista riconoscere dal Comitato degli Alpini che ha organizzato l’evento e dal Comune delle ingenti somme da destinare alla garanzia dell’espletamento del servizio di cui è incaricata e ciò al meglio anche in quelle giornate di rilevante intensificazione delle attività”, premettono.

“È una modalità classica per gli alpini ed è una cosa che, peraltro, conosce molto bene qualche esponente aziendale che, con congruo anticipo, si è recato a Pordenone alla precedente adunata per studiare, a spese della collettività, le modalità poste in essere da quelle parti”, prosegue la nota.

“Ebbene, mentre in tutto il territorio nazionale e anche all’Aquila, le società partecipate coinvolte nei servizi pubblici hanno, giustamente, pensato di destinare parte di quelle somme anche a chi in quelle ore, fisicamente, ha dato il proprio contributo come lavoratore – denunciano – Asm Spa è stata l’unica società a incamerare il denaro stornandolo ad altre necessità, cui l’azienda ordinariamente deve far fronte, come quella, per esempio, di dotare i dipendente degli indumenti da lavoro adatti”.

“Chissà che cosa penserebbe l’Associazione degli Alpini se sapesse che nulla è stato dato ai lavoratori fuorché qualcosa che una ditta specializzata del lavaggio ha definito ‘capo non conforme alla En 471’ – proseguono ancora – La cosa ancor più grave è che non si è avuta evidenza della gara neanche sul sito web della società, ma sembrerebbe che tali indumenti siano stati acquistati a una società pescarese per un importo complessivo di oltre 50 mila euro ma in 2 tranche, ovviamente rigorosamente mediante affidamento diretto”.

“E poi, le fogge degli indumenti andavano viste con le organizzazioni sindacali, come stabilisce il Ccnl, ma soprattutto con gli attori della sicurezza: guarda caso, il rappresentante dei lavoratori non ha mai avallato tale specifico acquisto – dicono ancora – Forse a chi ha manifestato vicinanza alla nostra gente, ossia all’Associazione e al Comitato organizzativo degli Alpini, e ai cittadini aquilani, certi esponenti di Asm Spa dovrebbero chiedere scusa per la superficialità e la scarsa considerazione degli aspetti umani”.

“Forse, infine, alla città dovrebbero anche spiegare a cosa è dovuto un blitz della Guardia di finanza di qualche giorno fa”, concludono.

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