COMUNALI PRIMAVERA: GRANDI MANOVRE NEI DEM PER IMPORRE EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE, MA CI SONO ALTRI PAPABILI; FORZA ITALIA PERDE PEZZI, M5S RIPROPONE ELIGI

AVEZZANO: GIUSEPPE DI PANGRAZIO PUNTA A CANDIDATURA, FRA LEGA E FDI BRACCIO DI FERRO

di Filippo Tronca

6 Gennaio 2020 19:25

Regione - Cronaca

AVEZZANO – Il ritorno in pista dell’ex presidente del Consiglio regionale, il dem Giuseppe Di Pangrazio, come candidato sindaco: questa l’ipotesi che si fa concreta, sul fronte del centrosinistra alle comunali di primavera di Avezzano, commissariato dopo la caduta a giugno scorso del sindaco civico, poi passato a Forza Italia, Gabriele De Angelis, a capo di una litigiosa coalizione di centrodestra. Ipotesi che però trova resistenze dentro il centrosinistra, nei concitati giorni, in cui nel centrodestra continua invece il balletto di papabili candidati: quelli della Lega, che non si è certo accontentata di aver piazzato iil suo candidato sindaco a Chieti, e fa la voce grossa anche nella Marsica, e i nomi di Fratelli d’Italia, che si rafforza accogliendo i transfughi di Forza Italia, sempre più all’angolo. Il Movimento 5 stelle invece pare aver deciso: niente alleanza con il centrosinistra, e candidatura dell’uscente Francesco Eligi

Nell’aggiornare il toto candidati della partita di Avezzano, la novità da annotare più rilevante è però il rafforzarsi dell’ipotesi Di Pangrazio. L’ex presidente del consiglio regionale, classe 1959, assieme al fratello, l’ex sindaco Giovanni, è stato per anni dominus della politica avezzanese. Mancata la rielezione alle regionali di febbraio 2019, aveva assicurato di volersi dedicare alla sua attività di architetto, nella classica pausa di riflessione. Ma in pochi gli hanno creduto. Ed nfatti dopo pochi mesi, il suo nome è sul tavolo del centrosinistra, come papabile candidato sindaco. Non è però il solo. Parte del Pd opta infatti per Lorenza Panei, ex presidente dell’Aciam candidata nel 2018 alla Camera per il Pd. Donna, e soprattutto capace di dare un segno di discontinuità e novità, rispetto a quella che può esprimere Di Pangrazio e famiglia. 

Si fa strada poi il nome di Manuela Morgante, presidente del consorzio acquedottistico marsicano (Cam), da sempre bacino di voti non indifferente e con buone entrature nel Pd nazionale, in qualità di presidente della Fondazione Nilde Iotti. C’è però un problema: Morgante vorrebbe al limite porsi a capo di una coalizione civica e “apartitica”. E Il Pd del segretario regionale, Michele Fina, avezzanese anche lui e impegnato a rilanciare il partito, sarebbe scelta dura da mandar giù quella di rinunciare al simbolo. 

Insomma, tutto ancora da decidere. Poco male, però, anche nel centrodestra la scelta non è affatto semplice.





La Lega ad Avezzano è di gran lunga il primo partito, con il 25,9 per cento. E intende far valere tutto il peso di questo risultato, anche alle comunali prossime venture. Da qui l'attivismo del segretario regionale, il deputato Luigi D'Eramo, che coniuga a livello locale l’offensiva che sta portando in consiglio regionale, dove anche lì la Lega che ha 10 consiglieri e 4 assessore, vuole dettare legge e ridimensionare meloniani e forzisti. 

È già avvenuto del resto a Chieti, con l’indicazione, finora incassata tutto sommato di buon grado dagli alleati, del suo candidato sindaco Fabrizio Di Stefano, ed parlamentare e consigliere regionale berlusconiano. 

Per la Lega, l’aver piazzato la pedina a Chieti, non significa certo rinunciare ad Avezzano. Tra i papabili candidati sindaci salviniani, sono dunque Tiziano Genovesi, coordinatore dell’area marsicana, il vice, Sandro Stirpe, l'avvocato Antonio Morgante, ex braccio destro dell’ex governatore abruzzese Gianni Chiodi, candidato consigliere regionale con la Lega alle elezioni di febbraio, dove ha preso 3.330 preferenze. 

Anche Fratelli d’Italia ha però almeno tre nomi da mettere su tavolo: quello dell’ex consigliere provinciale Fi Armando Floris, figlio dell’ex sindaco Antonio Floris, quello di Massimo Verrecchia, candidato non eletto di Fratelli d'Italia alle regionali del 10 febbraio, capo della segreteria del nuovo staff del presidente della Regione Marco Marsilio, deputato della Repubblica a pochi giorni dal Natale 2017, poco prima dello scioglimento delle Camere decretato da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Prendendo il posto, per tre mesi, fino al marzo 2018, in qualità di primo dei non eletti col Popolo della libertà alle politiche del 2013, del deputato Filippo Piccone, di cui Verrecchia è stato per lungo tempo braccio destro.





Infine c'è Valter di Bastiano, direttore del reparto di Oculistica dell’ospedale di Avezzano che ha avuto già un’esperienza nel gruppo di Forza Italia come consigliere regionale della giunta guidata da Gianni Chiodi.

Proposte pesanti, anche perché Fdi continua in Marsica a rinforzarsi, grazie all’emorragia in corso in Forza Italia, sempre più in crisi

Il 3 gennaio il coordinatore avezzanese Roberto Alfatti Appetiti, ha presentato i tre nuovi acquisti in una conferenza stampa al bar Pirandello: Nello Simonelli, ex coordinatore Fi provinciale, Gregorio Di Salvatore, ex coordinatore cittadino e vice coordinatore di Fi, e Mattia Di Cesare.

A precederli erano stati lo stesso Armando Floris, e il consigliere provinciale Gianluca Alfonsi, che è andato via sbattendo la porta da Fi davanti all’ipotesi di candidatura a marchio forzista del sindaco uscente, Gabriele De Angelis, ora coordinatore provinciale azzurro, caduto anzitempo per i dissidi interni al centrodestra, e penalizzato dall’”anatra zoppa”, ovvero dal riconteggio delle schede che ha ribaltato gli equilibri numerici in consiglio. E di De Angelis, manco a dirlo, Fdi e Lega non vogliono nemmeno sentire parlare. 

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