PITTURA: LA ”BABELE” DELLA COMUNICAZIONE DI OGGI, OPERE DELLA CHIARANZELLI A PALAZZO FIBBIONI

1 Dicembre 2016 11:28

L'Aquila -

L’AQUILA – Una mostra sulla fragilità paradossale della comunicazione al giorno d’oggi.

È questo il senso di “Babele”, ospitata all’Aquila in questi giorni a cura dell’artista Sara Chiaranzelli e della storica dell’arte Francesca Massaro, con 16 opere a olio su tela accompagnate da altrettante domande figurate.

Per gli organizzatori, l’affluenza di pubblico ha superato le più rosee aspettative, l’entusiasmo e il riscontro positivo delle persone hanno valorizzato il progetto stesso che mira alla comunicazione tra il singolo, l’opera d’arte e la società.

Il progetto avrebbe dovuto svolgersi all’interno della 722ª Perdonanza Celestiniana ma il drammatico sisma che il 24 agosto 2016 ha colpito Amatrice e paesi limitrofi ha imposto un doveroso rinvio.





La mostra rimarrà aperta al nuovo municipio di palazzo Fibbioni fino a domenica 4 dicembre, negli orari 10-13 e 16-18.

Il progetto Babele nasce da un dialogo avuto nel 2014 tra l’artista Sara Chiaranzelli e la storica dell’arte Francesca Massaro. Entrambe hanno avvertito con particolare intensità il crescente problema che sembra oggi caratterizzare la società contemporanea: la difficoltà nel comunicare.

Per quanto infatti, i mezzi di comunicazione siano cresciuti in maniera esponenziale grazie al progresso tecnologico, essi non sembrano aver ottenuto, parallelamente, un ampliamento dell’interazione e della condivisione tra gli esseri umani.

Al contrario, al giorno d’oggi, l’individualismo del singolo e la smania competitiva che lo caratterizza, hanno portato a distorsioni comunicative, mistificazioni e aberrazioni sociali che riportano alla mente il caos primordiale della Torre di Babele.





Attraverso il potere evocativo della pittura e l’effetto intimistico della scrittura si è voluto rendere tangibile il paradosso dell’incomunicabilità, creando un percorso artistico a tappe che intende portare l’individuo ad interrogarsi sui propri limiti e sui più contingenti problemi della modernità.

Le 16 opere a olio su tela si apriranno al visitatore come altrettante “finestre sul mondo”, accompagnate ciascuna da un interrogativo attinente al tema trattato: domande sulla società attuale, intenzionalmente lasciate aperte, per favorire l’interazione tra spettatore e opera e tra il singolo e la collettività.

Ognuno di noi infatti può fornire risposte e soluzioni, ricordando così, che il primo passo per frenare il potere corrosivo dell’incomunicabilità, è proprio il confronto.

La riproposizione dell’evento si presenta oggi, come segno di speranza e di rinascita, ma anche come nuovo interrogativo sui segnali che la natura trasmette, su come il mondo attuale sia effettivamente il risultato dell’interazione (distruttiva o arricchente) tra l’uomo e la sua storia.

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