FONTECCHIO, PER L’AREA DEL CAPRIOLO ZERO FONDI, ”SERVE BANDO, E’ L’UNICA”

di Filippo Tronca

25 Novembre 2014 08:01

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – Il bando per la gestione dell’area faunistica del capriolo di Fontecchio, in provincia dell’Aquila, dopo anni di attesa sarà indetto entro l’anno. 

Il Parco regionale Sirente Velino si defila per mancanza di soldi, da un'attività che in teoria dovrebbe essere di sua competenza.  

Ad annunciare il bando è il sindaco del borgo subequano, Sabrina Ciancone, dopo la denuncia ad AbruzzoWeb dell’attuale custode Gianluca Furore, che all’area faunistica ha dedicato 18 anni della sua vita, ma che dal dicembre 2012 si ritrova senza convenzione e non può dunque aprire al pubblico, perché è impossibile per lui sottoscrivere la polizza assicurativa, né tantomeno fare investimenti e attività di incoming turistico, che negli anni passati avevano avuto come ritorno oltre 3 mila presenze l’anno.

Furore, minacciando di incatenarsi, aveva accusato il Parco regionale Sirente Velino, che finanzia l’attività con circa 18 mila euro l’anno, ma anche il Comune di Fontecchio, proprietario dell’area, per i continui rimpalli di responsabilità e di inerzia amministrativa che rischiano di mandare in fumo il suo lavoro e le sue aspettative. 

Furore chiedeva,anche senza rinnovo di convenzione, che venisse almeno indetto un bando a cui poter partecipare per poter dare certezze e continuità nel tempo alla sua attività.





“Io sono più che serena – replica ad AbruzzoWeb il sindaco – la tutela del lavoro dell’attuale gestore è andata ben oltre il dovuto. Io riconosco la sua passione e il suo impegno di questi anni, ma rinnovare la convenzione è impossibile, non ci sono le possibilità economiche, l’unica strada è il bando che pubblicheremo nelle prossime settimane,  essendo quella un’area pubblica sulla quale non possono esistere diritti di prelazione da parte di nessuno. Con i nuovi investimenti che partiranno già nei prossimi mesi il centro avrà un potenziale molto accresciuto ed è mio dovere trarne il massimo dei benefici per la collettività”.

Il riferimento della Ciancone è ai finanziamenti già ottenuti che consentiranno al Comune di arricchire l’area faunistica con un percorso didattico, il ripristino delle circuito  idrico dell'antica conceria che parte integrante dell'area, con annesso museo dell'acqua, un centro di recupero della fauna selvatica, un’opera dell’artista Michelangelo Pistoletto.

E per quanto riguarda il bando più volte annunciato e mai indetto, come Furore ha denunciato a questa testata, il sindaco Ciancone risponde indicando tre ragioni: la mancanza di soldi, i conflitti di competenza, la mancanza di risorse umane.

“Il primo motivo – le sue parole – è che il Parco Regionale Sirente Velino riceve sempre meno soldi dalla Regione, da girare poi al Comune, e fare un bando per la gestione di un’area faunistica senza certezze di un contributo pubblico annuale sarebbe stato problematico. Ora però con le migliorie che apporteremo già dal prossimo l’area potrà camminare con le sue gambe. Il secondo problema è stato quello delle competenze riguardanti il  rischio igienico sanitario. Non è chiaro chi è il responsabile veterinario in caso di malattia che colpisce un capriolo ed eventuali contaminazioni su altra fauna”.

“Infine – sottolinea la Ciancone – il nostro Comune in cinque anni ha avuto cinque segretari comunali diversi, e ognuno di loro aveva impostato il bando in cinque modi diversi. Ora il segretario comunale non lo abbiamo proprio, tanto che ho dovuto far precettarne uno dal Prefetto dell’Aquila per l’approvazione del bilancio”.





Per accelerare la procedura e impostare e sbloccare le ultime questioni tecniche e giuridiche, il sindaco ha anche deciso di avvalersi della consulenza di un esperto che sarà messo a disposizione dalla Regione Abruzzo.

Il Parco regionale Sirente Velino si tira dunque fuori dalla vicenda e lo conferma ad AbruzzoWeb il direttore Oremo Di  Nino.

“La gestione dell’area faunistica e il centro visite è ormai in capo al Comune, noi ci siamo limitati a  garantire i circa 18 mila euro necessari. E in futuro sarà sempre più difficile se non impossibile per il Parco assicurare supporto economico, a causa dei continui tagli che stiamo subendo da parte della Regione Abruzzo. Per il resto non ho nulla da dire, non conosco il rapporto tra il Comune e l’attuale gestore”.

Parole simili si era sentita dire il sindaco Ciancone nell’ultimo incontro avuto con il consiglio direttivo del Parco, un paio di mesi fa.

“Sono stati molto espliciti, loro l’area faunistica del capriolo di Fontecchio non vogliono averla sulle spalle, mi hanno spiegato che pagati gli stipendi dei dipendenti e altre spese obbligatorie e prioritarie, gli rimangono ben pochi soldi per gestire anche le aree faunistiche. E dunque dobbiamo farcene carico noi, e l’unica strada percorribile è che diventi un’attività capace di autofinanziarsi, garantendo un ritorno economico per chi vincerà il bando”.

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