LANDINI A L’AQUILA: “CON PRECARIETA’ NON C’E’ SVILUPPO”, “TASSARE RENDITE E AMMORIZZATORI PER TUTTI”

9 Luglio 2021 15:48

L’AQUILA – “Abbiamo avuto sia governi di destra che governi di sinistra che per ragioni diverse hanno fatto le stesse leggi sulle questioni che riguardano il lavoro, i diritti e se siamo in una situazione di precarietà che è la più alta che esiste in Europa e anche perché si è determinato un impianto legislativo che ha fatto diventare la precarietà un elemento di condizione normale e diffusa”.

Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, parlando all’Aquila ad un evento promosso dalla Cgil per presentare proposte per una legge quadro sulle ricostruzioni post sisma, sulla precarietà nel mondo del lavoro.





Landini ha affrontato molti temi di attualità, dalla riforma fiscale a quella degli ammortizzatori sociali

“Non possiamo continuare a non fare i conti con quello che è successo in questi ultimi 20 anni e che tante volte non siamo riusciti a contrastare fino in fondo, visto che poi le leggi le fa il Parlamento – ha continuato Landini -. La precarietà genera una competizione tra le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare e se non vuoi lavorare a determinate condizioni viene sempre qualcun altro che pur di lavorare è costretto ad accettare quelle condizioni. Tutto cio’ genera anche un’idea di sviluppo e di competizione che non è giocata con gli investimenti, sulla formazione, sulla qualità del lavoro, e progressivamente sposta il nostro paese, come si dice in gergo, nella scala più bassa dei livelli di competizione”.

Per quanto riguarda la riforma fiscale: “Le cose che stanno arrivando dal Parlamento non vanno bene, non vanno nella direzione di una riforma fiscale di cui noi abbiamo bisogno, che combatta l’evasione fiscale in modo molto serio, visto che stiamo parlando di 120 miliardi”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo all’Aquila ad un evento promosso dalla Cgil per presentare proposte per una legge quadro sulle ricostruzioni post sisma.





“Abbiamo bisogno di una riforma che riduca la tassazione, non in senso generale a tutti, ma a cominciare dai lavoratori dipendenti e pensionati. Centrale la questione dell’irpef perché l’85% la pagano i lavoratori dipendenti, i pensionati. Se noi vogliamo aumentare il netto in busta paga o il netto delle pensioni, occorre allargare la base imponibile facendo pagare chi oggi non paga – ha spiegato ancora Landini -. Non può esistere un sistema fiscale degno di questo nome in cui le rendite finanziarie e immobiliari paghino meno tasse del reddito da lavoro. Così come abbiamo il problema di collegarci alla discussione che si fa in Europa rispetto anche una riforma fiscale che riguardi le grandi multinazionali – ha concluso.

Infine il segretario Cgil ha affrontato il tema degli ammortizzatori sociali: “Le tutele vanno estese a tutte le forme di lavoro, visto che lo sblocco dei licenziamenti è rimasto per tutta una serie di settori che non hanno ammortizzatori sociali ed è rimasto anche per settori particolarmente colpiti dalla pandemia”.
“Non sappiamo cosa accadrà da qui a ottobre, abbiamo dunque bisogno di proteggere tutte le persone che saranno coinvolte da processi di riorganizzazione per non lasciarli da sole, perché l’unica strada non può essere per noi quella dei licenziamenti o dell’interruzione dei rapporti di lavoro – ha concluso il leader della Cgil.

Sul governo ha detto: “Noi ci siamo trovati di fronte a questa situazione: quando ci siamo incontrati con il governo, tutte le forze politiche si sono presentate dicendo che ciò che ci diceva Draghi era la posizione di tutto il governo. Io non ho mai vissuto una situazione in cui c’è un governo che va dalla Lega a Leu e che nei prossimi mesi avremo una campagna elettorale dove chi compone l’esecutivo si contrappone nel Paese dicendo che sono alternativi tra di loro”.

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