ABRUZZO REGIONE BENESSERE: CORSI, “FORMEREMO MANAGER PER CREARE RICCHEZZA DA QUALITA’ DELLA VITA”

17 Maggio 2021 14:40

Regione - Abruzzo, Politica

TERAMO – “Il progetto Abruzzo regione del benessere, a cui l’università di Teramo è orgogliosa di dare il suo contributo, avrà come attori fondamentali i manager del benessere, figure che saranno da noi formate, pronte ad affiancare enti pubblici e attori privati, nella creazione di valore intorno alla nuova vocazione del nostro territorio, incentrata sull’alta qualità ambientale, culturale e della vita in generale”.

Lo ha spiegato il preside della Facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università di Teramo, Christian Corsi, nella conferenza stampa dedicata al progetto multidisciplinare di Abruzzo regione del Benessere, approvato per i suoi primi step in sede dell’ultima legge di Bilancio regionale su iniziativa dell’assessore Pietro Quaresimale, della Lega.





Hanno partecipato alla conferenza stampa  l’avvocato aquilano Maurizio Dionisio, direttore generale dell’Agenzia regionale tutela ambientale (Arta) soggetto attuatore di cui l’università di Teramo sarà partner istituzionale e sede per la provincia delle articolazioni territoriali dell’attuazione del progetto,  il rettore dell’Università di Teramo, Dino Mastrocola, l’avvocato ed ex consigliere regionale Benigno D’Orazio, consulente della Lega, e coordinatore del progetto, l’assessore Quaresimale,  il direttore amministrativa Arta, Raimondo Micheli, il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio di Giosia, il presidente dell’Ater di Teramo, Maria Ceci.

“I manager dovranno avere alte competenze nella creazione di opportunità e visibilità legate non solo alla qualità ambientale e sanitaria, ma anche anche artistico e culturale, in una ottica a 360°”, ha aggiunto Corsi.





Per poi concludere: “una volta terminato questo primo step ci saranno incontri seminariali diffusi su tutto il territorio, e quindi non solo all’interno dell’università di Teramo. Altro elemento strategico sarà  l’implementazione di spin-off universitari e la creazione di start-up che possano dare ai nostri giovani la possibilità di sviluppare la loro idea nei territori di appartenenza, in particolare delle aree interne”.

 

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