COVID: SEMPRE PIU’ CASI A SCUOLA, ARRIVANO LE NUOVE REGOLE

2 Novembre 2021 18:58

ROMA – Un plesso scolastico chiuso, con oltre 200 scolari a casa, e diverse altre classi in isolamento fiduciario a Codroipo, in provincia di Udine. Dall’altro lato della Penisola, a Sammichele di Bari, sospese in via precauzionale le lezioni in due classi, una quinta elementare e una seconda media.

A un mese e mezzo dall’inizio dell’anno scolastico risalgono i contagi tra i ragazzi in età scolare, e di conseguenza arrivano le prime chiusure.





Per tenere fede il più possibile all’obiettivo “basta Dad”, arrivano le nuove indicazioni per la gestione dei contagi, a lungo limate per calibrare il più possibile gli interventi, e parallelamente le Regioni si attivano per la terza dose di vaccino al personale scolastico.

Il protocollo per la gestione dei contagi a scuola, con le indicazioni di Istituto Superiore di Sanità e ministeri della Salute e dell’Istruzione, è pronto, ha confermato il sottosegretario della Salute, Andrea Costa: “L’obiettivo è mantenere la scuola in presenza limitando al minimo la Dad. Credo sia stato giusto introdurre il parametro per chi si è vaccinato. Prevede diversi casi e fa scattare la didattica a distanza solo in caso di tre persone positive in una classe, la quarantena automatica dopo un solo caso non scatta più”.

Si punta, infatti, su sorveglianza e tamponi e si interverrà in modo diverso a seconda della fascia d’età degli alunni e distinguendo tra vaccinati e non. La bozza, sul tavolo da quasi un mese, prevede una serie di tabelle con la possibile casistica.





In presenza di un caso positivo i compagni di classe faranno un test subito e uno dopo 5 giorni, nel caso di due positivi i vaccinati o negativizzati negli ultimi sei mesi faranno la sorveglianza con testing, i non vaccinati la quarantena, nel caso di tre positivi andrà in quarantena tutta la classe. Stesso discorso se il positivo è un insegnate. Per le altre classi non sono previsti provvedimenti, salvo diversa indicazione delle Asl. Un caso ancora diverso è quello dei servizi dell’infanzia: per i più piccoli (0-6 anni) è prevista una quarantena di dieci giorni, al termine dalla quale dovranno effettuare il test.

“È quello che avevamo chiesto: fare i modo che la Dad fosse l’ultima spiaggia e tenere conto della condizione favorevole dovuta alla vaccinazione”, commenta il presidente dell’Associazione italiana presidi, Antonello Giannelli, spiegando però di avere “qualche perplessità” laddove si prevede l’intervento del dirigente scolastico per l’avvio del protocollo se non fosse possibile alle autorità sanitarie intervenire tempestivamente. Allo stesso tempo, visto che il personale scolastico è stato tra le prime categorie a vaccinarsi, le Regioni si stanno organizzando per i richiami.

La prima a muoversi è la Campania, dove Asl e ospedali dovranno programmare prioritariamente la vaccinazione con terza dose a tutto il personale scolastico e universitario che ha superato il sesto mese dalla seconda somministrazione, da effettuare entro novembre. “È l’unico strumento – afferma il governatore Vincenzo De Luca – per non dover chiudere le scuole nei prossimi mesi”.

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