ELISABETTA, LA MISS INFERMIERA: TIMIDA MA DECISA NELL’AMORE

di Alessandro Luciani

29 Settembre 2011 09:51

PRATOLA PELIGNA – Elisabetta Forgione, è questo il nome della nuova miss della nostra rubrica.

Arriva direttamente da Pratola Peligna, piccolo centro nei pressi di Sulmona, in provincia dell’Aquila.

Nata 21 anni fa nel capoluogo peligno, è puro sangue pratolano. La mamma Doriana e il padre Antonio, infatti, sono entrambi del suo paese di residenza.

Insieme a lei, la sorella Assunta di 27 anni e il fratellone Marco di 30 anni.

La incontriamo in un giorno più che speciale per lei, il giorno del suo compleanno, il 9 settembre scorso, in occasione del suo primo book fotografico professionale nel Bed&breakfast “Casa dolce casa” di Raiano (L’Aquila) di proprietà della sua amica Eugenia Margiotta e poi nel maneggio della sorella e del fratello in Contrada Orsa di Pratola Peligna.

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Ciao Elisabetta. Piacere di incontrarti in un giorno così speciale per te.

Ciao a tutti voi della redazione di AbruzzoWeb e a tutti i lettori del vostro portale. Grazie della proposta che ho subito accettato vista la vostra professionalità, cosa abbastanza rara nell’ambito della comunicazione e dello spettacolo.

Parlaci di te.

Come già detto, in famiglia siamo quattro e di sicuro la persona che amo di più tra tutte, la mia migliore amica, è mia sorella. Con lei ho un rapporto bellissimo, siamo inseparabili anche se ci sono un po’ di anni di differenza. Condividiamo tutto, veramente. L’unica cosa che rimane esclusiva sono i rapporti sentimentali e quindi i fidanzati, anche perché è prossima al matrimonio.





Con mio fratello invece c’è un rapporto un po’ strano. Ci dividono 10 anni, la pensiamo diversamente su molte cose ma comunque ci vogliamo bene. Riguardo me e mia sorella ha un’opinione non proprio positiva. Non ci sopporta e dice che vivere con due donne in casa è problematico, e da una parte lo capiamo. Per esempio il sabato sera, quando stiamo per uscire, mia sorella e io ci rintaniamo in bagno per truccarci e pettinarci impiegando ore e ore. A lui, poverino, non resta che attendere fuori la porta aspettando invano il suo turno semplicemente per lavarsi i denti o gellarsi i capelli. È una cosa comune in molte case. Se si perde il turno sono dolori.

Beh, sicuramente un bel quadretto familiare, degno di una fiction americana anni ’80 stile Robinson. Nella vita di cosa ti occupi?

Attualmente sono al secondo anno del corso di laurea in Scienze infermieristiche presso l’Università dell’Aquila. Fino a ora me la sono cavata abbastanza bene riuscendo a portare a casa una media del 27.

Come mai hai scelto questa facoltà?

Ho sempre cercato nella mia vita, nel mio piccolo, di aiutare gli altri e dedicare il mio tempo e le mie potenzialità a qualcosa di veramente utile. È un lavoro che mi piace molto, mi è sempre piaciuto. Ho scelto questo settore sin da quando avevo 17 anni.

Hai avuto disagi in questi anni a livello universitario a causa del sisma ?

Disagi pochi, almeno per me. Forse qualcuno all’inizio, dovuto a problemi logistici come i trasporti e i servizi, ma assolutamente sopportabili forse grazie alla mia gran voglia di formarmi e al mio spirito di adattamento, problemi che si sono comunque risolti già nel mio primo anno di studi.

Ricordo che molti studenti si lamentavano del fatto, per esempio, che la mensa universitaria fosse stata allestita dentro una tendopoli. Per me non è stato affatto un disagio, anzi. Il vivere tutti i giorni a contatto con persone veramente disagiate mi ha portato ad apprezzare ancora di più la fortuna che ho. E poi, se non siamo forti noi futuri infermieri in quelle situazioni, chi lo dovrebbe essere?

È lodevole la tua dedizione e il modo di approcciarti al lavoro e al bisogno altrui. Pratichi qualche sport?

Diciamo che sono iscritta in palestra, faccio spesso attività fisica, prevalentemente spinning. Il problema è che mi piace molto mangiare e soprattutto a casa, visto che mia madre è molto brava ai fornelli, quindi mi ritrovo spesso a dovermi muovere non solo per tenermi in forma o scaricare la tensione, ma anche e soprattutto per bruciare le tante calorie che ingerisco durante la giornata.

Nel tuo futuro come ti vedi?

Di sicuro cercherò di realizzarmi professionalmente, mettendo in pratica quello che sto studiando, magari in una struttura ospedaliera. Sogno di lavorare in pediatria. È un reparto bellissimo in cui provi delle fortissime emozioni, bellissime ma purtroppo, a volte, anche bruttissime.





E nella moda? Cosa vorresti fare?

Sogno di riempire quel poco di tempo che ho a disposizione durante la giornata, dopo le lezioni, il tirocinio, lo studio, l’amore e lo sport, facendo la fotomodella. Non sono poi bassissima, 172 centimetri, ma sono ben cosciente che non posso aspirare alle passerelle. Preferirei diventare fotomodella anche perché altrimenti dovrei essere attentissima a quel che mangio mantenendo la mia linea perfetta in ogni momento, mentre invece ormai con il pc è possibile ritoccare anche qualche forma fuori posto.

Se potessi scegliere un progetto editoriale per il quale posare, cosa preferiresti?
 
Sicuramente cataloghi, magari per abiti da sposa o sera, comunque eleganti.

Sappiamo che sei reduce da un’esperienza a Miss Italia. Ci racconti come l’hai vissuta e cosa ne pensi?

Per me è stata una stagione ricca di emozioni. Purtroppo mi sono fermata alle prefinali nazionali a Montecatini, mi è dispiaciuto ma di certo non me ne sono fatta un cruccio. Le emozioni e l’esperienza sono state bellissime, ma purtroppo ho avuto anche modo di vedere come funziona quel mondo. Mi ha lasciato anche un po’ di amaro in bocca. Visto dal di fuori il concorso è molto bello, affascinante, ma non sempre quello che si vede e che viene raccontato dai media è la realtà. Non è così spontaneo come si crede.

Purtroppo le persone che guardano da fuori non si rendono conto e non riescono nemmeno a immaginare, non standoci dentro, come io stessa non potevo immaginarlo prima di vederlo con i miei occhi. Il concorso in sé lascia comunque belle emozioni e un bel ricordo, grazie a tante ragazze conosciute e all’esperienza fatta, ma se dovessi considerarlo per quel che è tutte le emozioni provate cambierebbero sapore. Non dico così perché non sono andata avanti, anche perché ci speravo ma non ci contavo molto, una volta capito l’ambiente, ma le leggende sono molte e le voci, purtroppo vere, girano. Se ne sono dette di tutti i colori anche tra noi concorrenti lasciando intendere che i giochi non sono così puliti.
 
Un vero peccato dover assistere a certe dinamiche, soprattutto alla luce del fatto che, sempre più frequentemente, molte adolescenti si ammalano di anoressia sognando un futuro nella moda, senza considerare poi che un concorso di bellezza dovrebbe rimanere pulito, un gioco quale è. Ma come si sa, nel momento in cui entrano in ballo giochi di potere, visibilità e contratti lavorativi a cinque zeri si fa di tutto per ottenerli.

Non possiamo far altro che prenderne atto e dispiacerci con te di quel che ci racconti. Descriviti con qualche aggettivo. 

Sono umile, timidissima, semplice, molto determinata nella vita e nel lavoro e, quando riesco, anche nell’amore.

A proposito. Hai un compagno attualmente?

Sono impegnata, ma preferisco non andare oltre e lasciare che la vita privata rimanga tale.

Rispettiamo la tua scelta. Il nostro book fotografico e l’intervista volge al termine.

Devo dire che il book è stato assolutamente piacevole, istruttivo e divertente anche. Il risultato giudicatelo voi. Ai miei occhi eccezionale e sicuramente non aspettato. Ho scoperto un lato di me che non conoscevo. Lo abbiamo scattato in questa giornata afosa e calda di settembre, esattamente il 9, proprio il giorno del mio compleanno ed è stato il regalo più bello mai ricevuto dai miei genitori in questi anni, pensato, voluto e programmato in un modo bellissimo.

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