INTELLIGENZA ARTIFICIALE E VALUTAZIONI AMBIENTALI, PROVINCIA DELL’AQUILA PRONTA A SVOLTA TECNOLOGICA

CRONACA E CONTENUTI DEL CONVEGNO ORGANIZZATO NEL CAPOLUOGO SU NUOVI STRUMENTI ALL'AVANGUARDIA  PER GLI ITER DELLE VAS E LE PIANIFICAZIONI URBANISTICHE. PRESIDENTE CARUSO, "OTTIMIZZEREMO TEMPISTICHE E COSTI DI PROCEDURE OGGI LUNGHE COMPLESSE", SOTTOSEGRETARIO BARBARO, "LA SOSTENIBILITA' PASSA ANCHE L'INNOVAZIONE"

26 Gennaio 2024 08:11

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – La straordinaria capacità di calcolo e aggregazione dei dati resa possibile dall’Intelligenza artificiale, non vista come una minaccia, secondo millenaristiche distopie, ma come una tecnologia all’avanguardia al servizio anche delle Pubbliche amministrazioni, ad esempio per sviluppare in modo celere ed efficiente procedimenti lunghi e complessi come le Valutazioni ambientali strategiche (Vas), il monitoraggio degli impatti sull’ambiente, oppure per aggiornare costantemente i piani regolatori e altri importanti strumenti urbanistici, comprimendo tempi e costi.

Di questo si è parlato nell’importante convegno organizzato dalla Provincia dell’Aquila “Intelligenza artificiale e accountability per la P.a., le scelte urbanistiche di oggi per l’ambiente di domani, nell’era dell’intelligenza artificiale”, che si è tenuto mercoledì scorso presso la sede Ance nel capoluogo regionale. L’occasione per presentare un importante protocollo d’intesa tra Regione e le quattro Province abruzzesi per la sperimentazione e la definizione di metodologie, strumenti e tecnologie a supporto dei processi di valutazione ambientale.

Sono intervenuti, tra gli altri, il sottosegretario di Stato al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, il senatore di Fratelli d’Italia, Claudio Barbaro, il presidente della Provincia Dell’Aquila, Angelo Caruso, il direttore generale dell’Unicef Paolo Rozera, il presidente dell’ International Association for Impact Assessment, l’ingegnere Giuseppe Magro, l’ ingegner Andrea De Simone, la soprintendente Cristina Collettini e l’architetto Mario Rainaldi. In rappresentanza del Comune dell’Aquila c’era infine il consigliere comunale dell’Aquila,  Tiziana Del Beato.





Tra le più rilevanti novità, la  Piattaforma nazionale di misurazione e valutazione degli impatti ambientali, elaborata dall’ International Association for Impact Assessment, (Iaia), e il metodo dell’hackathon, già sperimentato dall’Unicef, con cui anche i ragazzi potranno progettare e valutare l’impatto delle proprie idee in modo oggettivo, e trasformarle in progetti concreti da presentare alle istituzioni.

Ha esordito il sottosegretario  Barbaro: “le tecnologie possono e debbono avere effetti benefici anche in termini di sostenibilità ambientale,  partendo dal consumo della carta per arrivare all’utilizzo della rete per scambiare informazioni e comunicare. Ma al di là di questi banali esempi,  crediamo fortemente nella possibilità di utilizzare tutte le innovazioni tecnologiche per andare a migliorare la tutela dell’ambiente con nuove modalità a disposizione delle pubbliche amministrazioni”.

Al netto di questo, aggiunge in sottosegretario, “l’intelligenza artificiale deve mettere al centro l’uomo, e al momento ci sono diverse criticità, come la conservazione dei dati sensibili e variabili di carattere giuridico da approfondire, e c’è anche il problema della riqualificazione di alcune professioni che saranno inevitabilmente penalizzate con l’avvento dell’Ia. “.

“Esprimo soddisfazione per l’esito dell’incontro –  ha aggiunto il presidente  Angelo Caruso – che rappresenta un evento strategico, nel panorama nazionale, per le prime applicazioni degli studi ambientali supportati dall’ intelligenza artificiale. Gli autorevoli relatori ci hanno offerto uno spaccato di quello che significherà d’ora in poi affrontare il tema delicato e complesso del rapporto tra attività umane e territorio, informazioni che arrivano a valle di esperienze ormai decennali. L’intelligenza artificiale, in tal senso, se utilizzata in modo professionale e qualificato, rappresenta un’opportunità non una minaccia. E in questa direzione va il protocollo d’intesa, che può davvero aprire un nuovo corso nelle attività di pianificazione del territorio”.





Ad entrare nel merito tecnico è stato Giuseppe Magro: “Big data e intelligenza artificiale sono utilissimi ad esempio per la Vas, la valutazione di impatto ambientale strategica, con la possibilità di ricercare e aggregare dati completi, scientifici e certi, e sulla base dei quali si dovranno decidere poi  le varie strategie a livello locale. Tutto ciò consente una semplificazione burocratica, una compressione delle tempistiche di queste procedure, che spesso sono molto articolate e lunghe. Inoltre il monitoraggio nel tempo oggi è difficoltoso, o praticamente assente o comunque fatto con tempistiche molto dilatate e dati imprecisi. Oggi può essere completamente ribaltato il paradigma della valutazione dell’impatto delle scelte sul territorio, in maniera dinamica, con un amplissima quantità di dati, provenienti da più diverse sorgenti, come ad esempio sul come varia il contesto in funzione di questa o quella scelta urbanistica, dove mettere una fascia alberata, come tracciare un nuovo collegamento viario. Insomma, per ottimizzare l’analisi della variabile di sostenibilità che ormai le strategie internazionali e nazionali impongono di tenere in massimo conto”.

Altro esempio è stato illustrato dall’ingegnere Andrea De Simone: “con gli strumenti che abbiamo avuto fino ad oggi a disposizione, i piani regolatori nascono già vecchi,  perché il tessuto urbano si trasforma costantemente, e la burocrazia e la politica non riescono a tenere il passo. E’ invece importante tenere vivo un piano regolatore, attraverso uno strumento che si chiama monitoraggio ambientale che è previsto dalla legge, ma che non è visto come una strategia e come un’opportunità, ma come un semplice adempimento.  E come si fa questo? Con l’intelligenza artificiale, perchè adesso i tempi sono maturi, l’intelligenza artificiale ormai è pronta per aiutare i decisori politici, anche per monitorare proprio questi piani regolatori, renderti vivi, dare loro una dimensione temporale

E’ intervenuto poi il direttore generale dell’Unicef Paolo Rozera, “Per noi è importante essere qui, e va reso merito alla Provincia dell’Aquila di aver creato l’occasione di un confronto. L’aspetto dirimenti della piattaforma di Iaia, è la possibilità di coinvolgere i giovani, i cittadini, e non solo le istituzioni. Lo abbiamo già sperimentato in altre regioni, con il metodo dell’hackathon,​ con cui on line i giovani possono collegarsi, presentare e condividere progetti, discutere e approfondire,​ idee e progetti che poi ​possano essere eventualmente fatti propri dalle istituzioni”-

Ha commentato infine Del Beato: “la pubblica amministrazione attraverso la digitalizzazione  sta già vivendo un’importante trasformazione. Non dobbiamo avere timore dell’Intelligenza artificiale, al di là delle questioni che essa pone. Può essere, come qui i è dimostrato, uno strumento prezioso per lo snellimento delle procedure burocratiche”.

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