L’AQUILA – Quattro anni fa fu azzannato da un cane pastore abruzzese bianco, ma di nome Carbone, mentre stava passeggiando in via Biordi a Paganica, una frazione aquilana: venne scaraventato a terra e preso a morsi a graffi con lesioni gravissime e indebolimento permanente dell’udito. Ora l’uomo, che forse sarebbe morto se non fosse intervenuto qualcuno ad aiutarlo, chiede, tramite l’avvocato Enzo Cacio, danni per 40 mila euro al proprietario dell’animale, il 58enne Secondino Moro.
Questi è stato di recente condannato nel penale a una multa di 700 euro e a una provvisionale di 2mila euro per lesioni, correlate a omessa custodia, dal giudice di Pace. Si tratta di una sentenza ricorribile.
Tutto il processo penale, come la causa civile poggiano sul fatto che l’animale fosse o meno dell’accusato.
Secondo i ricorrenti nella zona, nel 2019, non vi erano cani randagi pastori abruzzesi. Quasi tutti i testimoni hanno riferito che gli unici cani che vagavano indisturbati tra via Biordi e via delle Fontanelle, che ne è la continuazione, erano quelli della fattoria dell’imputato.
Ci sono ulteriori elementi, per i ricorrenti, a supporto della riconducibilità del cane all’imputato: costui e la parte civile si incontrarono dopo i fatti e in tale occasione, l’imputato porse le scuse per quanto accaduto (ammettendo la titolarità del cane) ma, una volta appreso che la parte civile stava per denunciarlo, negò che questi potesse provare che il cane fosse suo perché non aveva il microchip. Anche questo dimostrerebbe che il cane fosse dell’imputato, perché, diversamente, non avrebbe potuto sapere dell’assenza di microchip.
Le certosine indagini sul caso, che suscitò grande clamore, sono state fatte dai carabinieri della stazione di Paganica coordinati dal Luogotenente Nunzio Gentile.
- L’AQUILA: FU AZZANNATO DA UN CANE PASTORE A PAGANICA, ORA CHIEDE 40MILA EURO AL PROPRIETARIOL'AQUILA - Quattro anni fa fu azzannato da un cane pastore abruzzese bianco, ma di nome Carbone, mentre stava passeggiando in via Biordi a Paganica, u...