OPERAZIONE DI POLIZIA E FINANZA, BENI PER 1,2 MILIONI VERSO LA CONFISCA: PER GLI INQUIRENTI VENGONO DA ATTIVITA' ILLECITE COME SPACCIO E RAPINE

REDDITO 0 MA VIVEVANO COME A VERSAILLES, MAXI SEQUESTRO

di Alberto Orsini

21 Settembre 2016 13:02

L'Aquila - Cronaca, Gallerie Fotografiche

L’AQUILA – Reddito zero dichiarato al fisco, ma abitavano in piccole Versailles con piscina su terreni sconfinati, arredate con decorazioni sfarzose, alla moda della nota famiglia rom dei Casamonica, con cui erano anche imparentati per matrimonio.

Questa la sproporzione, intuita dalla Polizia di Avezzano (L’Aquila) e verificata dalla Guardia di finanza, che ha portato al sequestro da 1,2 milioni nei confronti della famiglia pure di origine rom stabilita nella Marsica e capeggiata da Massimiliano Di Silvio.

I dettagli sono stati resi noti in un incontro con la stampa la presenza del capo di gabinetto della questura del capoluogo, Alessandro Gini, della dirigente della divisione Anticrimine aquilana Gabriella Ligregni, del dirigente del commissariato Ps marsicano Paolo Gennaccaro e del comandante della compagnia delle Fiamme Gialle Giovanni Marra.

“È la prima misura patrimoniale in questo territorio su proposta del questore, nei confronti di una famiglia piuttosto particolare, appartenente alla comunità rom, molti dei suoi componenti hanno pregiudizi di polizia principalmente per droga, ma anche reati come furti, rapine, estorsioni e così via”, ha fatto notare la Ligregni.

“Tra i sequestri, al momento per 1,2 milioni di euro, ci sono quattro immobili di cui due di lusso ad Avezzano, un terreno a Ferentino, numerose autovetture e beni di valore come contanti e oggetti in oro, ma anche libretti postali – ha aggiunto – Le perquisizioni, comunque, sono ancora in corso”.





Gli inquirenti hanno spiegato che, pur essendo questa operazione nata da azioni criminose precedenti, al momento non ci sono indagini penali aperte nei confronti delle persone che hanno subìto i sequestri.

Ville e auto di lusso, con tutta probabilità, finiranno per essere confiscate, divenendo, quindi, di proprietà dello Stato e venendo poi reimpiegate in attività di utilità sociale.

Il commissario Gennaccaro ha evidenziato “lo stile di queste case che era molto simile a quello dei Casamonica, con stucchi veneziani, rifiniture di lusso in stile Luigi XVI”.

Quanto al comandante Marra, ha rilevato come grazie alle “indagini finanziarie abbiamo individuato gli istituti bancari dove erano depositate le somme. Abbiamo evidenziato la sperequazione tra il reddito dichiarato, uguale a zero, e il possesso di terreni di una certa entità dove hanno costruito ville lussuose con piscine”, ha concluso.

I SEQUESTRI

Gli accertamenti della Polizia, verificati dalle indagini bancarie della Finanza, hanno acclarato una notevole sproporzione tra i redditi dichiarati, inferiori alla soglia di sopravvivenza dei singoli, e il valore dei beni nella effettiva disponibilità della famiglia, i cui membri non risultano svolgere attualmente alcuna attività lavorativa.

In particolare sono stati individuati e posti sotto sequestro cinque immobili, di cui quattro ad Avezzano: il primo, con due unità abitative con rifiniture di pregio e terreno circostante, con piscina, solarium e videosorveglianza,  interamente recintato con marmi e ferro battuto, per 400 mila euro; una villa a due piani, di 14 vani, con finiture di pregio e terreno circostante, videosorvegliata, interamente recintata, per 450 mila euro; un immobile di 7 vani da 200 mila euro; un immobile costituito casa singola e magazzino per 160 mila euro. Infine, un terreno a Ferentino (Frosinone).





Inoltre sono stati sequestrati libretti presso Poste Italiane e conti correnti presso varie banche.

Sequestrate anche autovetture e beni di valore. Hanno collaborato anche le questure di Frosinone, Milano, Siena e Bologna dove hanno sede legale gli istituti bancari presso i quali sono stati bloccati alcuni rapporti finanziari.

Temendo provvedimenti di sequestro, come già successo a loro parenti residenti ad Avezzano, a Frosinone e a Roma, i destinatari della misura patrimoniale eseguita questa mattina hanno tentato invano di occultare il patrimonio immobiliare, per esempio costituendo un fondo patrimoniale, e schermando la propria disponibilità economica, per esempio scegliendo di utilizzare numerose auto a noleggio oppure intestate a terzi compiacenti.

Secondo la questura, “il recupero dei beni acquisiti grazie alle attività illecite permette di riaffermare la legalità nella collettività marsicana”.

Particolare enfasi viene data alla decisione del questore, Alfonso Terribile, che, allo scopo di contrastare in maniera più efficace la macro-criminalità, ha ritenuto di costituire un anno fa la sezione Misure patrimoniali in seno alla divisione Anticrimine.

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