L’AQUILA – Una denuncia in polizia per furto e minacce è stata presentata nei giorni scorsi da parte di Gianfranco Cocciolone per il furto di atti riguardanti l’esposto che egli fece alla prefettura aquilana sulla presunta mancata sicurezza delle funi della funivia del Gran Sasso d’Italia che ha poi portato al fermo di esercizio su decisione del ministero dei Trasporti, con l’ordine di sostituirle, poi confermata dal Tar.
Questi, nella denuncia penale, afferma che gli atti, insieme ad altre carte riguardanti ulteriori vicende che stava seguendo, erano nella sua macchina da dove sono stati trafugati aggiungendo che sul parabrezza gli ignoti hanno lasciato biglietti con delle minacce di morte oltre ad aver imbrattato l’automobile.
Va precisato che si tratta di copie visto che gli originali sono altrove e che la segnalazione riguardante la funivia è nota alle parti interessate e ha già prodotto i suoi effetti forse definitivi anche se il Comune ha inoltrato ricorso al Consiglio di Stato. Per cui resta vieppiù misteriosa la ragione del furto con scasso.
Molti anni fa, per restare in tema di Gran Sasso, fu rubato un pc con i dati sul piano d’area del Gran Sasso in uno studio dell’ingegnere Marco Cordeschi che all’epoca era direttore degli impianti di sci di Campo Imperatore.
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