UNO SGUARDO SULLO SVILUPPO DELLA FIBRA IN ITALIA

8 Marzo 2024 08:17

Italia - Cronaca

Le persone sono sempre più consapevoli circa l’importanza di affidarsi a un provider di servizi internet affidabile, grazie anche alla diffusione di strumenti divulgativi e di confronto online, nonché di blog dedicati. Grazie proprio a questi, infatti, ormai tutti sanno che, ad esempio, fare uno speed test su Adsl-Test può fornire informazioni importanti sulle prestazioni della propria connessione e quindi del proprio fornitore.

Sono stati, in questo settore, fatti numerosi investimenti, soprattutto a partire dai mesi successivi al lockdown in quello che è ormai noto a tutti come Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di un enorme flusso di denaro europeo che è stato destinato al miglioramento degli aspetti critici sociali che sono emersi durante la pandemia.

Il PNRR Digitale ha stanziato, lo scorso anno, 12 miliardi di euro che sono stati destinati, per buona parte, all’evoluzione di PA Digitale. Gli altri, invece, sono stati investiti nella creazione/ottimizzazione di nuove infrastrutture di reti per migliorare la diffusione dei servizi digitali pubblici e privati. Ma a che punto siamo e quali miglioramenti possiamo constatare? Ne parliamo in questo approfondimento.

Reti ultra-veloci: i progetti in atto secondo il DDPP





Il Digital Decade Policy Programme, cioè il programma strategico per il decennio digitale 2030, ha fissato una serie di obiettivi per i Paesi partecipanti. La mission di questa enorme transizione digitale si ispira ai principi del Digital Rights and Principles, cioè una Dichiarazione su Diritti e Principi Europea che vuole tutelare gli utenti in primis.

In Italia, il governo ha avviato diversi progetti per garantire la copertura gigabit su tutto il territorio, come “Italia a 1 Giga” che mira a fornire connessioni veloci a 7 milioni di civici entro il 2026, con un investimento di quasi 3,7 miliardi di euro.

Altri progetti includono “Italia 5G” per incentivare lo sviluppo del 5G, “Scuola Connessa” per connettere edifici scolastici pubblici, “Sanità Connessa” per fornire connettività BUL (Banda Ultra Larga) alle strutture del servizio sanitario nazionale, e il collegamento di isole minori con cavi ottici sottomarini.

Inoltre esistono piani come “Aree Bianche” per portare connessioni BUL nelle zone prive di operatori di telecomunicazioni e il piano “Voucher” per incentivare l’adozione di servizi BUL tra famiglie e imprese. In campo privato, infine, gli operatori di mercato hanno raggiunto 6,6 milioni di civici con reti BUL su un totale di 16,3 milioni, secondo la Mappatura 2021 di Infratel Italia S.p.A.

Cosa aspettarsi per i mesi a venire?





La trasformazione digitale prevista dall’Agenda Europea è suddivisa in quattro settori principali: competenze digitali, digitalizzazione delle imprese, infrastrutture digitali e servizi pubblici digitali.

Nel primo settore, l’obiettivo è avere almeno 20 milioni di specialisti delle TIC e a garantire che almeno l’80% della popolazione possieda competenze digitali di base.

Per quanto riguarda la digitalizzazione delle imprese, invece, si punta ad aumentare le imprese innovative e ad assicurare che oltre il 90% delle PMI raggiunga almeno il livello base di intensità digitale.

La digitalizzazione dei servizi pubblici, infine, mira a rendere tutti i servizi fondamentali online al 100%, assicurando che la sanità elettronica sia accessibile al 100% dei cittadini e che tutti abbiano accesso all’identificazione digitale.

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