ECOMOSTRO TRA I CASTAGNETI NELLA VALLE DEL FUCERO, APPELLO PER LA DEMOLIZIONE

13 Febbraio 2019 13:28

L'Aquila -

TAGLIACOZZO .- “Ancora una volta, vi vogliamo segnalare l'enorme costruzione in cemento armato che deforma non solo il paesaggio, ma anche l'ambiente in cui questo mega vespaio è situato”.

Così in una missiva indirizzata alla prefettura dell'Aquila e al dipartimento governo del territorio della Regione Abruzzo, e ai sindaci di Tagliacozzo Vincenzo Giovagniorio e Cappadocia, Lorenzo Lorenzin, i presidenti delle Pro loco Verrecchie, Benedetto Mercuri, Petrella Liri, Michele Fabiani, e Roccacerro, Oliviero Pacetti, tornano a denunciare l'ecomostro tra i castagneti della Valle del Fucero, nei pressi della cosiddetta Piccola Svizzera, località turistica a mille metri di altitudine tra le montagne di Tagliacozzo.





“Oramai, nonostante le varie autorità siano scese in campo – si legge nella nota – il mostro rimane lì con tutta la sua obsolescenza, con tutta la sua sproporzione nel contesto ambientale”.

“Anni ed anni di denunce, rapporti, notifiche, segnalazioni sono cadute nel vuoto, nella quale, le parti chiamate in causa, seppur timidamente affrontarono l'argomento, si rimpallavano la problematica per competenze territoriali ed amministrative, nonostante un interrogazione parlamentare anche'essa caduta nell'oblio ed archiviata in sperduti cassetti burocratici”.

“Ancora ad oggi tutto rimane fermo, la Regione Abruzzo, nonostante le tante promesse, non ha mai prodotto nulla a sostegno della causa; quello che però ci amareggia è che la Regione Abruzzo, che doveva dar voce al nostro accorato appello e sollecitare chi di dovere, ci ha invece abbandonati con un comportamento per nulla dissimile dai burocrati delle amministrazioni statali”, si legge in un altro passaggio della nota.





“Pur nella consapevolezza che molte purtroppo sono le segnalazioni dei cittadini per bene che non vogliono assistere impotenti a tanto degrado, non possiamo accettare i comportamenti deludenti e di indifferenza totale di amministratori, tecnici, uffici e di collaboratori che dovrebbero incoraggiare e mai deludere! Come istituzione le Pro loco hanno sempre creduto che l'impegno e la volontà determinano la riuscita, purtroppo dobbiamo registrare che non è sempre così”.

Le Pro loco chiedono a prefettura, Regione e Comuni di “compiere gli accertamenti a ciascuno demandati istituzionalmente ai sensi delle leggi in materia ambientale nonché delle leggi sanitarie, per verificare lo stato di tale sito, per compiere tutto il necessario per la demolizione dell'edificio, in oggetto, e gli opportuni interventi di bonifica”.

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