ATENEO AQUILANO IN LUTTO PER LA MORTE DI GIUSEPPE CRISTOFARO, IL PROF BUONO RICORDATO DAI COLLEGHI

6 Gennaio 2019 08:55

L'Aquila - Cronaca

AVEZZANO – Venerdì sera nella sua casa di Avezzano (L'Aquila) si è spento Giuseppe Cristofaro, 63 anni, apprezzatissimo docente dell'Università dell'Aquila che da tempo combatteva contro un atroce male.

I funerali oggi alle 15,30 nella chiesa di San Rocco.

I colleghi, professori e personale della ex Facoltà di Scienze della Formazione e del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila, hanno scritto un lungo messaggio di commiato che pubblichiamo integralmente.

“Per noi dell’Università dell’Aquila Giuseppe Cristofaro non è stato un collega ma un amico, quelli che non si perdono per strada, quelli che sono lì quando ne hai bisogno, che sono lì quando sei triste, che sono lì quando ti disperi, ma che sono lì anche quando gioisci delle piccole e delle grandi cose, di quelli che interpretano di cosa hai bisogno senza chiederlo, di quelli che donano senza domandare nulla in cambio, di quelli che ti permettono di usare la parola 'comunità' in maniera autentica e senza paura di sbagliare, quelli che ti lasciano un vuoto che sarà difficile colmare e la cui assenza diventerà sempre più faticosa nel tempo, nella quotidianità di ogni giorno”.

“Sarà molto difficile infatti per noi riempire questo vuoto”, scrivono ancora i colleghi, “come sarà difficile passare davanti alla sua stanza senza sentire la sua voce che ti chiama e ti saluta; sarà complicato per noi non condividere con lui pranzi e cene, cose belle e cose brutte, progetti e speranze; sarà difficile, poiché il dolore è talmente forte da rendere complicata qualunque altra considerazione”.





“Ma il dolore deve lasciare il posto al suo ricordo e al suo insegnamento intriso di profonda umanità, che si è espressa con la continua opera di aiuto e soccorso verso gli altri. Il lavoro di Giuseppe per la letteratura per l’infanzia, oltre a rappresentare un prezioso contributo scientifico, il suo dono alla scienza, ha sempre rispecchiato la sensibilità della sua anima, attenta a non ferire, attenta a offrire un sorriso a chi ne avesse bisogno, come il messaggio che ci giunge oggi direttamente dall’Africa, da quei bambini da cui è andato in aiuto qualche tempo fa: 'Giuseppe, esempio di semplicità. Sempre accanto ai bambini vulnerabili dell’Africa. Ha camminato accanto ai bambini per le strade del Congo e del Burundi. I suoi baffi erano la gioia di tanti bambini vulnerabili. I suoi viaggi umanitari sono una meravigliosa ed emozionante favola che ha lasciato a tutti noi'”.

Cristofaro, laureatosi in Psicologia presso la Facoltà di Magistero dell’Università degli Studi di Roma nel 1978, poi in Scienze dell’Educazione e abilitatosi all’insegnamento nel 1998, ha svolto una intensa attività professionale presso prestigiosi Istituti di Psicologia. È stato docente incaricato di Psicologia e Psicologia dell’età evolutiva presso la Pontificia Università Lateranense, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Aquila, la Scuola di Specializzazione di Psicoterapia de L’Aquila, e poi di Psicopedagogia, Pedagogia comparata e Letteratura per L’Infanzia presso la Facoltà di Scienze della Formazione e, dal 2012, presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di L’Aquila. È stato membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Irrsae Abruzzo, direttore del Master in Didattica e Psicopedagogia per i Disturbi Specifici di Apprendimento, cofinanziato dal MIUR e Presidente dell’Associazione Studi Ricerche sull’Infanzia.

Ha diretto la collana di studi pedagogici “La Scuola” della Casa editrice Solfanelli di Chieti ed ha collaborato con riviste quali il Giornale Italiano di Psicologia Clinica e della Cultura, Pagine Giovani del Gruppo di Servizio per la letteratura giovanile, Classic e con i quotidiani Il Tempo e Il Messaggero.

Allievo di Franco Trequadrini, e ideatore dell’omonimo Premio nazionale per monografie di giovani studiosi accademici e per tesi di laurea nel campo della Letteratura per ragazzi, oltre che attivo sostenitore del Premio “Luigi Volpicelli”, si è occupato di temi importanti che vanno dalle questioni che riguardano la prima infanzia alle competenze professionali dell’educatore, dalla gestione delle paure del bambino a scuola all’amore e alla sessualità nell’adolescenza, dal bullismo alla narrazione, fino a giungere a impegnare la sua ricerca precedente per sviluppare un particolare approccio alla letteratura dell’infanzia, di cui ha saputo cogliere i tratti di intersezione disciplinare.

Esperto conoscitore dei problemi dell’infanzia e dell’adolescenza e dei temi dell’educazione e della formazione ha saputo coniugare il sapere psicologico con quello pedagogico e di storia dell’educazione, promuovendo attività di ricerca volte ad esaminare i processi educativi e di continuità scuola-famiglia, per una possibile integrazione, divenendo nel tempo raffinato cultore della letteratura dell’infanzia, ai cui studi ha saputo dare un taglio estremamente originale, che si evidenzia, in particolare, nella produzione scientifica degli ultimi anni e nel volume Perché narrare le Fiabe (Anicia, Roma 2016), che gli è valso il conferimento del Premio Siped (Società Italiana di Pedagogia) 2018.

La sua feconda produzione scientifica, mai disgiunta da una intima convinzione del ruolo e dell’impegno etico che il docente universitario deve assumere in campo didattico, si estende dai problemi della psicopedagogia alla storia della pedagogia a quelli della pedagogia comparata e della letteratura per l’infanzia, affrontati in una prospettiva personale che lascia ampio spazio all’innovazione.





Ha svolto una intensa attività di ricerca, fra i quali si rammenta lo studio svolto in collaborazione con Marisa D’Alessio, ordinaria di Psicologia dell’età evolutiva de La Sapienza di Roma, sull’”Acquisizione dei ruoli sessuali nella popolazione dai 3 ai 5 anni”, poi pubblicato nel Quaderni dell’Istituto di Psicologia dell’Università di Roma.

Fra i numerosi studi sul campo dedicati agli asili nido, alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria in Abruzzo vanno menzionati almeno: “La dislessia nella scuola elementare” (ricerca svolta per la Cattedra di Pedagogia dell’Università dell’Aquila e pubblicata nel volume Leggere. Come avviare il bambino alla lettura, Marino Solfanelli, Chieti 1987); “Aggressività e cooperazione” (ricerca condotta con la Cattedra di Psicologia dell’Università dell’Aquila); “Il dettato come mezzo per l’apprendimento della scrittura” (ricerca realizzata nelle scuole elementari della provincia dell’Aquila, i cui esiti sono stati divulgati nel volume da lui curato Universo Infanzia percezione culturale e problemi educativi; Marino Solfanelli, Chieti 1991); “Il sesso insegnato a scuola: la formazione dell’identità sessuale nella seconda infanzia” (ricerca condotta nelle scuole dell’infanzia della provincia dell’Aquila, sulla base dei Nuovi Orientamenti, e pubblicata in Pianeta infanzia, a cura di Gaetano Bonetta, Ferri, L’Aquila 1993); “Gli asili nido in Abruzzo” (Quaderni dell’Associazione Infanzia e Società, 1996).

Al rapporto bambino-ambiente ha dedicato lo studio “Il bambino e lo spazio: creatività e autonomia”, svolto in Provincia dell’Aquila per conto della Regione Abruzzo (Quaderni della Regione Abruzzo, 1997); è stato ideatore e ha impostato la programmazione di “Teatro-Scuola: un progetto di formazione per gli insegnanti animatori” realizzato dall’Irre Abruzzo in collaborazione con la Cattedra di Letteratura per L’Infanzia dell’Università dell’Aquila (L’Aquila, Lanciano, Atri, Montesilvano, 2001-2003); sempre sul territorio abruzzese ha condotto la ricerca “Didattica in Fattoria”, finalizzata allo studio e l’analisi delle fattorie didattiche nella regione, cofinanziata dalla Comunità Europea (Comunicazione ed animazione nelle fattorie didattiche, Regione Abruzzo, Pescara 2012).

Dallo studio su “I modelli educativi a scuola e nell’extrascuola”, da lui coordinato, è scaturito il volume Modalità e Contesti Educativi. Princìpi di psicopedagogia, editato dalla milanese FrancoAngeli nel 2008.

Agli asili nido in Abruzzo ha altresì dedicato, con Francesco Barone e il contributo di Alessia Fainelli, Educare al Nido – Gli asili nido in Abruzzo (Edizioni Interculturali Uno, Grottaferrata 2010).

In ultimo va ricordata la ricerca “Educare per Ri-costruire” sulla percezione del concetto di “Città” nei bambini di cinque anni dell’Aquila (2009-2014), motivata dall’esigenza di studiare i processi di percezione spaziale nei bambini colpiti da calamità naturali, come il terremoto che ha devastato il capoluogo abruzzese nel 2009.

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