BRUCCHI MANCA ELEZIONE PER SOLI 75 VOTI

ELEZIONI: I COMUNI AL BALLOTTAGGIO, SFIDE A PESCARA E TERAMO

27 Maggio 2014 08:57

Regione - Politica

PESCARA – Andranno al ballottaggio quasi tutti i Comuni più grandi per la scelta del nuovo sindaco.

A Pescara a contendersi la poltrona di primo cittadino saranno Marco Alessandrini, del Pd, candidato del centrosinistra appoggiato da sei liste, e Luigi Albore Mascia, di Fi, sindaco uscente appoggiato da tre liste. Alessandrini stacca nettamente il primo cittadino: è al 43 per cento delle preferenze mentre Mascia al 22,83 per cento.

Al terzo posto Enrica Sabatini, candidata del Movimento 5 Stelle, con il 16,09 per cento, e al quarto posto Guerino Testa, di Ncd, presidente uscente della Provincia di Pescara, con il 12,03 per cento dei consensi. Nove, in tutto, i candidati sindaco ma gli altri si sono fermati sotto il 2 per cento.

A Teramo l'uscente Maurizio Brucchi non ce l'ha fatta a vincere al primo turno per pochissimo, fermandosi, infatti, al 49,78%, a poche manciate di voti dal successo. Se la vedrà al secondo turno con la candidata del Pd, Manola Di Pasquale, che punta a ricompattare la coalizione: al primo turno ha ottenuto il 25,09% con 8.301 voti. Fermi all'8,16% i grillini del candidato Fabio Berardini.

Al ballottaggio anche Giulianova dove l'uscente Francesco Mastromauro (centrosinistra) è arrivato al 42,17%. Contro avrà Fabrizio Retko, che ha superato gli altri sfidanti di pochissimo, con il 14,87% (2.107 voti).

Infine secondo turno anche a Montesilvano: la sfida è fra Francesco Maragno del centrodestra (43,98% con 12.148 voti) e Lino Ruggero (Pd e altre civiche) con il 29,33% – 8.133 voti. Manuel Anelli, 5 Stelle, si è fermato al 19,26%.





I DATI DEFINITIVI DI PESCARA

Alessandrini Marco – Partito Democratico 23,8% (16.161 preferenze) Lista Civica – Scegli Pescara 4,8 % (3.228), Sinistra Ecologia Libertà 3,9% (2.657), Lista Civica – Liberali Centro Democratico Popolari 3,9% (2.634) Lista Civica – Insieme Bene Comune 3,9% (2.627), Lista Civica – Persone Comuni Per Pescara 2,3% (1.548 ) – Albore Mascia Luigi Forza Italia 16,5% (11.186 ), Lista Civica – Pescara Futura 5,3% (3.599 ) Fratelli D'Italia – Alleanza Nazionale 2,4% (1.613 ) – Sabatini Enrica Movimento 5 Stelle Beppegrillo.It 15,1% (10.260 ) – Testa Guerino Nuovo Centro Destra 7,3% (4.939 ) Lista Civica – Pescara In Testa 3,0% (2.061 ) Lista Civica – Rp Rinascita Popolare 0,9% (607) Unione Di Centro 0,4% (270 ) – De Camillis Roberto Lista Civica – De Camillis Sindaco 1,1% (734 ) Lista Civica – Difendere Pescara 0,7% (470 ) Lista Civica – Progetto Pescara 0,5% (326) – Di Paola Loredana Lista Civica – L'altra Città 1,8% (1.195 ) – Corneli Florio Lista Civica – Abruzzo Civico 1,2% (785) – Serraiocco Vincenzo Lista Civica – Catt.Dem-Mov.Natur-Insieme 0,7% (466 ) – Di Carlo Alessio Lista Civica – La Grande Pescara 0,6% (398).

A TERAMO SEMBRAVA FATTA PER BRUCCHI, MA SALTA ELEZIONE SECCA PER SOLI 75 VOTI

Una notte elettorale di passione quella di Teramo, chiamata ad eleggere il nuovo sindaco e dovrà attende l'8 giugno per i ballottaggi.

Per tutta la giornata Il primo cittadino uscente Maurizio Brucchi, candidato sindaco della coalizione di centrodestra viaggiava con percentuali bulgare al di sopra del 60% , mentre la candidata del centrosinistra Manola Di Pasquale arrancava a distanze siderali, intorno al 20%.

Poi ora dopo ora il vantaggio si è assottigliato e a dati (quasi) definitivi Brucchi si è attestato al 49.7%, mancando dunque l’elezione secca e al primo turno, che scatta sopra la soglia del 50 per cento.

Fino all'ultimo c'è stata l’incognita della sezione n.50 di San Nicolò al Tordino, dove sono state conteste alcune schede su cui la “croce” era stata apposta usando una matita di colore viola.  La commissione elettorale che il presidente del Tribunale di Teramo, Giovanni Spinosa, ha  nominato ha fatto il riconteggio. E  Brucchi nonostante i 303 voti in più della sezione 50, contro i 174 della candidata Manola Di Pasquale, per soli 75 voti non potrà essere sindaco al primo turno e dovrà andare al ballottaggio.





Comunque il centrodestra presenterà ricorso, per chiedere la verifica dei conteggi e soprattutto contestare alcune decisione sull' assegnazione di alcune preferenze che potrebbero risultare decisive.

Per la candidata del Pd Di Pasquale, che ha preso il 25,10% pari a 8.475 voti, il ballottaggio non sarà una partita facile, dovendo  superare al secondo turno Brucchi, che di voti ne ha presi 16.800.

Unica strada convincere gli astenuti, confidare nell'intevento del neopresidente Luciano D'Alfonso, che ha il vento in poppa e buoni argomenti per convincere parte dei teramani a cambiare idea e anche il nome da scrivere sulla scheda elettorale. E tentare oviamente l’apparentamento con gli altri canditati sindaci, tutti più o meno dichiaratamente anti-Brucchi, fino a prova elettorale contraria.

Candidati numerosi, ma non corposi in termini di voti: il candidato del Movimento 5 stelle Fabio Berardini è infatti all'8,1 per cento (2701 voti), la rivelazione Gianluca Pomante, candidato di Teramo 3.0, è al 7,72% (2.553), Graziella Cordone, di Città di Virtù e Sinistra PartecipAttiva, è al 4,07% (1346 voti), Giorgio Giannella, candidato di Officine indipendenti al 2,56% con 848 voti. c’è infine Berardo Rabbuffo, ex consigliere regionale di Futuro e libertà, poi passato con il Centro democratico al 2,60%, con 866 voti.

In teoria, facendo una somma algebrica di tutti i voti di un ipotetico fronte anti-Brucchi coeso e compatto, pronto a convergere su Manola Di Pasquale, con convinzione o secondo la logica della ''meno peggio'', la situazione poterebbe ribaltarsi al secondo turno. Ma appunto è solo teoria, e pur volendo i voti non sono scatolini ricolmi di preferenze che un candidato può recare in dono come una scatola di cioccolatini. (Filippo Tronca)

 

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