L’AQUILA – “Ah perché non son io co’ miei pastori?”, scrive Gabriele d’Annunzio in chiusura della celebre poesia che ha cristallizzato per sempre l’amore, i valori, i sacrifici che stanno alla base dell’antico rito della Transumanza. E noi con i pastori ci siamo, ci siamo stati e continueremo ad esserci”.
Esordisce così, il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, nella sua risposta a Nunzio Marcelli, economista, pastore con 1.800 pecore e capre al pascolo, titolare del bio-agriturismo La Porta dei Parchi di Anversa degli Abruzzi, in provincia dell’Aquila. Il quale aveva anche lui scritto al presidente Marco Marsilio e al presidente Sospiri, in merito al cartellone del Festival della transumanza, in corso dall’8 luglio e che fino al 31 agosto prevede eventi in 15 comuni abruzzesi, con un finale, ad ottobre, all’auditorium Parco della Musica di Roma, con la partecipazione di vip quali Peppe Servillo, Angelo Branduardi, ‘Nduccio, Federica Carta, Davide Rondoni e altri ancora.
Affermando però: “con un concerto in meno, e con qualche pastore in più al tavolo delle decisioni organizzative, si sarebbe potuto recuperare forse un antico fontanile, o uno storico stazzo, e questo lascia un po’ di amaro in bocca”.
Marcelli, contattato da Abruzzoweb, aveva poi specificato di non avercela tanto con il festival, ma con una più generale tendenza alla spettacolarizzazione che rende la civiltà della transumanza “una foto in bianco e nero e un mero souvenir”, spiegando poi che “con un piano, una strategia pluriennale che preveda moduli produttivi, di 50o capi ad attività, con adeguati incentivi e accompagnamento dei giovani pastori, si può arrivare ad avere qui in Abruzzo un milione di pecore, da destinare alla produzione della carne, sodisfacendo, se si si vuole, tutto il fabbisogno dei mitici arrosticini. E si possono creare anche 3mila nuovi posti di lavoro”.
Risponde dunque Sospiri: “Ogni consiglio e anche qualche critica, quando costruttiva, li accogliamo sforzandoci di coglierne spunti per migliorare o anche semplicemente per riflettere – afferma Sospiri -. Ci sembra però ingiusto che non venga riconosciuto al Consiglio regionale e a tutti gli altri Enti coinvolti nel Festival della Transumanza, il merito di stare tentando da un paio d’anni di connettere in un unico percorso turistico, culturale, economico gran parte del mondo che ruota attorno alla pastorizia e alla rete dei tratturi. Un unico “marchio”, un unico traino comunicativo, che non può che esistere se non sotto l’egida dell’istituzione regionale, capace di mettere in campo risorse, creare relazioni e spingere un’idea bella e pulita come la Transumanza ben oltre i confini regionali e nazionali”.
E sottolinea: “Prima di questo, quasi nulla di simile. Solo eventi scollegati e spesso in competizione tra loro. La difesa di piccoli feudi con la pretesa di fare sempre meglio dell’altro. Questo è un meccanismo dal quale l’Abruzzo, e non solo in questo settore, deve iniziare a emanciparsi. ‘Un concerto in meno e qualche pastore in più’, scrive Nunzio Marcelli. Sono d’accordo, ma in parte. Non un concerto in meno, certamente qualche pastore in più. Tutti quelli che vorranno proporre idee, realizzare iniziative, fare crescere questo “Festival”, sono ben accetti a questo tavolo”.
Conclude Sospiri: “Fin dal primo anno non abbiamo posto censure o preclusioni. Bandi aperti, avvisi pubblici e abbiamo sempre ascoltato tutti quelli che hanno voluto dare un contributo. Anche il presidente Marcelli sarà presente al ‘Villaggio del pastore’, la manifestazione che si terrà proprio nella casa di Regione Abruzzo, a Palazzo dell’Emiciclo, nei giorni 28 e 29 agosto. Mi pare un buon modo di “fare sistema”. Mi pare un buon modo di ‘garantire alla pastorizia un futuro’. L’anno scorso, in una notte magica di fine agosto, nella Piana di Campo Imperatore, ero seduto al tavolo con una trentina di pastori. Fieri e orgogliosi di mostrare ai giornalisti di testate nazionali e internazionali, intervenuti alla Rassegna Ovini, quanto sia ancora viva e florida la cultura dei transumanti. Tra il belare delle greggi, il sereno riposo dei cani pastori abruzzesi e il cielo incontaminato del Gran Sasso, credo che siamo a un passo dal dare “sostanza e contenuto” a questo grande sogno di fare della Transumanza patrimonio materiale dell’umanità. Tutti insieme, nessuno escluso”.
- FESTIVAL TRANSUMANZA: SOSPIRI RISPONDE A MARCELLI, “NOI A FIANCO DEI PASTORI, BEN ACCETTE PROPOSTE”L'AQUILA - “Ah perché non son io co’ miei pastori?”, scrive Gabriele d’Annunzio in chiusura della celebre poesia che ha cristallizzato per se...