L’AQUILA: SAN BERNARDINO ”BIS” RESTA LI’, DI STEFANO: ‘PREVISTO IN PARCO URBANO’

24 Marzo 2015 08:24

L'Aquila -

L'AQUILA – “Di San Bernardino ce n’è una sola, ed è quella in centro appena restaurata e restituita alla città. ma ciò non esclude affatto che possa anche essere considerata non provvisoria e non removibile anche la San Bernardino prefabbricata di Piazza d’Armi, che anzi potrà essere ricontestualizzata, come da nostra indicazione, nel progetto definitivo del nuovo parco urbano, di cui presto saranno appaltati i lavori”.

Risponde così Pietro Di Stefano, assessore alla ricostruzione del Comune dell'Aquila, alle affermazioni di Pierino Giorgi, responsabile del Movimento Celestiniano, per il quale è assurdo considerare removibile e provvisorio il complesso prefabbricato di Celestino V, realizzato a piazza d’Armi dalla Protezione civile nel 2010, a seguito del terremoto del 6 aprile 2009, adibito in questi anni a mensa dei poveri, nuova chiesa di San Bernardino e convento dei frati minori. Ottica del com'era e dov'era (dopo il sisma), che questa vota trova d'accordo Di Stefano.





“Intanto – premette  l'assessore – andrà prima ricostruita la mensa dei poveri in via dei Giardini, dunque il problema si porrà non prima di tre anni. L'attuale mensa sarà ancora indispensabile per lungo tempo. Andrà poi stabilita la titolarità degli immobili, visto che il terreno è di proprietà comunale e probabilmente non sarà questa Giunta a dover decidere, visto che saranno passaggi che saranno effettuati dopo le elezioni comunali del 2017 ”.

Nel bando di gara per il parco di Piazza d’Armi, dal valore di 18,6 milioni di euro, una delle indicazioni è però intanto quella di integrare il complesso celestiniano nella trama urbana del nuovo parco verde messo a sistema con il grande Auditorium teatro da 900 posti, i parcheggi, impianti sportivi e gli altri spazi e servizi previsti.





“In queste settimane – ci aggiorna l'assessore –  la commissione presieduta dalla dirigente Ilda Coluzzi sta aprendo le buste e valutando le proposte. L'affidamento avverrà non prima di un mese e poi, ricorsi permettendo, i cantieri della durata di 900 giorni potranno partire, sicuramente in estate. Confermo che uno dei requisiti da valutare nei progetti in gara sarà l’integrazione del complesso celestiniano nel parco urbano e nel nuovo polmone verde della città. Una chiesa, un grande edificio oggi adibito a mensa, una foresteria da decine di posti letto, sono del resto un valore aggiunto”.

 

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