“NO AL METANODOTTO SNAM”: SI COMPATTA FRONTE DEI SINDACI. MERCOLEDI’ ASSEMBLEA A NAVELLI

26 Luglio 2022 10:19

L’AQUILA – No alla realizzazione del metanodotto Snam Sulmona-Foligno: parte la mobilitazione dei sindaci aquilani, dopo che la presidenza del Consiglio dei Ministri l’11 luglio scorso, ha dato il via libera con la terza e ultima riunione prevista, alla contestata opera.

Primo concreto passo sarà l’incontro convocato domani mercoledì 27 luglio alle ore 17:00, presso l’aula ausiliare del Comune di Navelli, con promotori i sindaci di Navelli, Paolo Federico e di Sulmona, Gianfranco Di Piero, e a cui prenderanno parte i sindaci degli altri comuni  coinvolti dal progetto di realizzazione del metanodotto, ovvero Pratola Peligna, Roccacasale, Corfinio, Popoli, Collepietro, San Pio delle Camere, Barisciano, Poggio Picenze, Prata d’Ansidonia, San Demetrio ne’ Vestini, Caporciano, Barete, Cagnano Amiterno, L’Aquila, Pizzoli e Montereale.

All’assemblea sono stati invitati a partecipare il presidente della Regione Marco Marsilio, i senatori Gabriella Di Girolamo, Luciano D’Alfonso, Stefania Pezzopane, Gaetano Quagliariello, gli onorevoli Luigi D’Eramo, Antonio Martino, il vice presidente regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, l’assessore regionale Giudo Quintino Liris, i consiglieri regionali Pierpaolo Petrucci, Americo Di Benedetto, Simone Angelosante, Roberto Santangelo, Marianna Scoccia, Antonietta La Porta, il presidente della Provincia di L’Aquila Angelo Caruso e Ottavio De Martinis presidente della Provincia di Pescara.

Sarà presente anche l’Asbuc di Paganica e San Gregoriol con il suo presidente Fernando Galletti.

Il fronte del no sostiene che in numerosi punti del tracciato “il metanodotto interferisce pesantemente sull’aspetto urbanistico dei territori, con i beni ambientali, con i diritti di uso civico e con le attività economiche, e non vengono rispettate le distanze di sicurezza per l’incolumità dei cittadini. A livello procedurale, si contesta la mancanza di uno studio sismico di dettaglio sull’intero tracciato che pure sarebbe un preciso obbligo, previsto dal decreto Via del 7 marzo 2011 e che andrebbe assolto prima della chiusura del procedimento autorizzativo, e non a posteriori. Argomentazioni ineccepibili, e che il governo non può ignorare, facendo finta di nulla”.





LA LETTERA DI CONVOCAZIONE

Su convocazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’11 luglio scorso si è tenuta la terza
ed ultima riunione prevista per l’autorizzazione del metanodotto Snam Sulmona – Foligno. Gli atti verranno rimessi al Governo per l’assunzione della decisione finale. In questa fase esistono ancora spazi a livello politico e istituzionale per interloquire con il Governo affinchè accolga le legittime richieste delle amministrazioni locali, a tutela dei diritti e degli interessi delle popolazioni rappresentate. Su 169 chilometri di tracciato, l’Abruzzo è la Regione maggiormente coinvolta, con oltre 100 km.

Le altre Regioni sono Umbria, Marche e Lazio. Come Comune di Sulmona e Navelli riteniamo che non siano state ben ponderate le ragioni che si oppongono alla realizzazione dell’opera, sia sotto il profilo procedurale che nel merito. A livello procedurale balza evidente la macroscopica inadempienza relativa agli studi sismici di dettaglio sull’intero tracciato.

E’, questo, un preciso obbligo che scaturisce sia dalle prescrizioni del decreto VIA del 7 marzo 2011 che dagli impegni assunti al riguardo dal Ministero dello Sviluppo Economico, con il coinvolgimento dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). La completezza di tali studi è peraltro un obbligo di legge che va assolto prima della chiusura del procedimento autorizzativo e non dopo.

Per quanto concerne il merito, va rilevato che il metanodotto, in numerosi punti del tracciato, interferisce pesantemente con l’assetto urbanistico dei territori attraversati, con la tutela dei beni ambientali ed archeologici, con i diritti di uso civico e con le attività economiche locali.





In più punti, inoltre, non sono rispettate le distanze di sicurezza per l’incolumità dei cittadini. Ciò che va rimarcato, soprattutto, è la non necessità di realizzare l’opera, alla luce dei consumi attuali di metano e soprattutto di quelli del prossimo futuro, anche in considerazione degli impegni presi a livello nazionale ed europeo per la lotta contro il cambiamento climatico.

Da parte del Governo si sostiene che, se prima il metanodotto poteva anche non essere necessario (verbale del 15 giugno u.s.), con la guerra in Ucraina la situazione è cambiata e oggi questa infrastruttura è indispensabile.

Si tratta, però, di una tesi niente affatto convincente perché la guerra,  e la conseguente rinuncia al gas russo, cambia gli scenari rispetto alle fonti di approvvigionamento dall’estero ma non quelli delle infrastrutture metanifere interne.

Queste erano già sovradimensionate rispetto ai consumi nazionali di gas e ancor più lo saranno negli anni a venire.

Pertanto, al fine di concordare una posizione comune da portare all’attenzione del Governo e decidere possibili iniziative affinché le ragioni dei territori attraversati dal metanodotto vengano tenute nella debita considerazione da parte del decisore nazionale, viene convocata una assemblea dei Sindaci dei Comuni coinvolti dal progetto, unitamente ai rappresentanti del Parlamento e della Regione, presso l’aula consiliare del Comune di Navelli per il giorno Mercoledì 27 luglio 2022 alle ore 17:00. Considerata l’importanza dell’assemblea si raccomanda vivamente di partecipare.

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