BENEDETTI: ''DOVE SONO I SOLDI DELL'ASSICURAZIONE?'' SILVERI, ''SEI DISTRATTO''

SANITA’: L’AQUILA AVVERTE REGIONE, ‘SERVE UN OSPEDALE MAGGIORE’

13 Luglio 2015 18:04

Regione - Politica

L’AQUILA – Il Consiglio comunale dell’Aquila ha approvato, a maggioranza dei presenti, una mozione che impegna il sindaco a proporre, presso i competenti organi regionali, di valutare con attenzione e concretezza la possibilità di creare due aziende sanitarie regionali e a sostenere con forza la presenza di un ospedale di secondo livello nel territorio aquilano, salvaguardando le specialistiche mediche presenti all’Aquila, le attuali attività ospedaliere e i rapporti con l’Università”.

Il documento è passato durante la riunione straordinaria del Consiglio sulla sanità, ancora in corso, cui sono intervenuti l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, le senatrici Enza Blundo (Movimento 5 stelle) e Stefania Pezzopane (Partito democratico) e il consigliere regionale dem aquilano Pierpaolo Pietrucci.

La mozione passata vede come primi firmatari i consiglieri Raffaele Daniele (Unione di centro), Guido Liris (Forza Italia) e Pierluigi Properzi (Domani L’Aquila) ed è stata sottoscritta anche da altri consiglieri.

Il documento fa riferimento in premessa al recente decreto (numero 70 del 2015) che prevede una rete ospedaliera di diversa complessità assistenziale, prevedendo una ripartizione in 3 categorie con un bacino di utenza crescente.

In particolare, il testo rileva come il decreto prevede che “un ospedale Dea (Dipartimento d'emergenza e accettazione, ndr) di secondo livello debba fare riferimento a una popolazione tra 600 mila e 1 milione 200 mila abitanti”, ritenendo “di dover salvaguardare le attuali prerogative del nosocomio e dell’ateneo aquilani”.

La seduta straordinaria, interamente dedicata alle problematiche della sanità, era stata richiesta, come ha ricordato in apertura dei lavori il presidente, Carlo Benedetti, dal gruppo consiliare L’Aquila città aperta e dal consigliere Salvatore Placidi (Cattolici democratici) insieme con l’allora capogruppo Pd, e oggi assessore ai Lavori pubblici, Maurizio Capri.

CIALENTE: “NO AI DOPPIONI E AI CAMPANILISMI”

“Quando si parla di sanità troppo spesso si vira verso la politica e si approda al campanilismo. Bisognerebbe iniziare a parlare a di salute”.

Lo ha affermato il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, nel suo intervento nel corso del Consiglio comunale straordinario sulla sanità alla presenza dell’assessore regionale Silvio Paolucci.

Secondo Cialente, “i doppioni, inutilmente creati a distanze ridicole, disperdono le risorse e non garantiscono i livelli di sicurezza. Un reparto di emodinamica – evidenzia – è sicuro non se sta sotto casa, ma se effettua un congruo numero di interventi al giorno”.

LA NOTA COMPLETA





Si parla di ospedali di primo e secondo livello, ci si avvita su numeri e statistiche, ci si perde in discussioni campanilistiche e si perde di vista il dato più significativo, quello dal quale partire.

In un ambito, come quello sanitario regionale, in cui la società esterna che gestisce il servizio di elaborazione dati non fornisce informazioni precise, abbiamo una sola, drammatica certezza.

Questa è una regione con poco più di 1 milione di abitanti e 140 milioni di mobilità passiva nella sanità. Gli utenti, insomma, scelgono di curarsi altrove. Questo vuol dire che qualcosa non va, che, in alcuni casi, la risposta non è efficace.

Davanti a tale, annosa evidenza, anziché andare a vedere cosa non funziona, e perché, si moltiplicano reparti e servizi solo al fine di assecondare carriere e blandire l’elettorato. Il risultato è uno spreco di risorse e un ristagno dell’inefficienza.

Quello che si deve fare è, invece, partire dalla medicina territoriale, dando risposte al fabbisogno base della popolazione, partendo dagli anziani e dai bambini, laddove ora, con una comunità con sempre più ultrasettantenni, si tagliano le Rsa pubbliche, con il risultato che le famiglie non sanno dove ricoverare gli anziani non autosufficienti.

Bisogna invece creare dei presidi di medicina, chirurgia e ginecologia di base, organizzando al contempo una rete efficace ed efficiente del servizio di 118. A fronte di questo, promuovere centri di vera eccellenza, in grado di attirare utenza da fuori regione.

Per l’ospedale dell’Aquila, per esempio, si dovrebbero potenziare le vocazioni nel campo dell’oncologia e della filiera neurochirurgica.

Oggi la medicina è cambiata. I reparti sono efficienti se hanno un’utenza tale da garantire il necessario know-how del personale medico e paramedico e una strumentazione adeguata. Tutto questo ha un costo.

I doppioni, inutilmente creati a distanze ridicole, disperdono le risorse e non garantiscono i livelli di sicurezza. Un reparto di emodinamica è sicuro non se sta sotto casa, ma se effettua un congruo numero di interventi al giorno.

Ragionare in questi termini vuol dire parlare di “salute”. Magari porta meno voti, ma di sicuro salva più vite umane.

BENEDETTI: “QUEI 40 MILIONI DELL’ASSICURAZIONE…”

“Sulla vicenda degli oltre 40 milioni di euro, provenienti dall’assicurazione, da destinare alla ricostruzione dell’ospedale regionale San Salvatore, intendo andare fino in fondo. La Asl dovrà chiarire come sono stati spesi”.





È quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio comunale dell’Aquila, Carlo Benedetti, nel suo intervento durante la riunione straordinaria alla presenza dell’assessore alla Sanità Silvio Paolucci, annunciando richieste ufficiali al direttore generale, Giancarlo Silveri.

“Si continua a parlare di riassetti e di massimi sistemi, si avanzano proposte ma nessuno dice che, a distanza di 6 anni, l’ospedale regionale della città capoluogo non è stato ancora del tutto ricostruito – ha dichiarato Benedetti – Eppure la struttura ha incassato un’assicurazione, a seguito del sisma e dei gravi danneggiamenti subìti, pari a oltre 40 milioni di euro. Fondi che sarebbero stati utilizzati per ripianare le falle del bilancio della sanità regionale”.

“Sarebbe il colmo se l’unico ospedale virtuoso e senza debiti non si potesse ricostruire perché deve tamponare i debiti altrui – ha proseguito Benedetti – Ritengo che tale questione sia basilare e dirimente”.

Secondo il presidente dell’assemblea civica, “se l’ospedale non viene ricostruito in tutte le sue parti si creano problemi e disservizi che rischiano di depotenziarne l’efficienza e indebolirne la posizione in ambito regionale. Per questo motivo – ha concluso – intendo andare fino in fondo. Chiederò conto alla Asl, come presidenza del Consiglio comunale, dell’utilizzo di questi fondi. La città, dopo 6 anni, deve avere una risposta”.

SILVERI: ''BENEDETTI SEI DISTRATTO, VERIFICHERO' SE QUERELARTI”

“Sarà mia cura chiedere la registrazione della discussione in Consiglio comunale dell’Aquila per verificare se ci siano o meno i presupposti per la calunnia o la diffamazione nel passaggio nel quale si è affermato ‘distrazione illegale di fondi’”.

Così il direttore generale della Asl numero 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Giancarlo Silveri, commenta bellicosamente la richiesta di chiarimenti “su come sono stati spesi i 40 milioni dell’assicurazione riferiti ai danni causati dal terremoto all’ospedale dell’Aquila”, formulata nel corso del Consiglio comunale straordinario sulla sanità dal presidente dell’assemblea civica, Carlo Benedetti.

L’accusa è che, con quei soldi, si siano ripianati i debiti della Asl provinciale invece di investirli nella struttura sanitaria.

“Sorprende sapere che né il presidente Benedetti né i suoi compagni di partito vivano all’Aquila – sbotta Silveri – visto che non si sono ancora resi conto che l’ospedale è stato quasi interamente ricostruito e che sono già stati spesi 36 milioni mentre per altri 12 sono in corso lavori nel delta medico”.

Ironicamente il manager sottolinea di avere “piacere di dare la notizia dopo 6 anni di latitanza a una classe politica particolarmente distratta”.

Silveri ricorda anche di aver appreso dai giornali “di un fascicolo d’inchiesta aperto dalla procura della Repubblica dell’Aquila che ha proceduto all’archiviazione dopo aver chiesto una consulenza specifica alla Corte dei conti”.

“È evidente che quanto affermano certi esponenti del centrosinistra non risponda al vero – spiega ancora Silveri – oltretutto ci sono interrogazioni in Consiglio regionale alle quali è stata data ampia risposta, se hanno la pazienza di leggere una relazione specifica sui fatti sono pronto a inviargliela nella speranza che, con onestà intellettuale, si chiuda definitivamente la questione senza che venga riaperta di volta in volta con argomenti triti e ritriti”.

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