TURISMO: FRANCESCHINI A SANTO STEFANO, ”INVESTIAMO SUL GRAN SASSO”

6 Novembre 2014 12:34

L'Aquila -

L’AQUILA – “La mia presenza qui oggi è la prova della nostra intenzione di investire su questo territorio”.

Lo ha affermato il ministro della Cultura, Dario Franceschini, questa mattina a Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila) per la giornata di lavoro, nella sala “Sotto gli archi”, sul progetto del distretto turistico montano del Gran Sasso d’Italia.

Un progetto complesso che coinvolge il turismo della neve e degli sport della montagna, ma anche i santuari religiosi di San Pietro della Jenca e di San Gabriele, nel versante teramano, i laboratori Nazionali del Gran Sasso come meta di turismo didattico sui misteri dell'universo, una nuova rete sentieristica, Manche un pista ciclabile che intende collegare per u tratto di 90 km, lungo il fiume Aterno, da Capitignano e Molina passando per il capoluogo L’Aquila.

Presenti, tra gli altri, anche il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, il vice Giovanni Lolli, l’assessore regionale Dino Pepe e la senatrice del Partito democratico Stefania Pezzopane, insieme a numerosi sindaci dell’area en operatori economici.
 
“Per i finanziamenti di questo grandioso progetto – esordisce subito Lolli – utilizzeremo oltre ai fondi Fas, che ha linee dedicate a turismo e agricoltura, anche i 300 milioni di euro che sono il 5 per cento dei 6 miliardi che abbiamo conquistato, ovvero 300 milioni, anche se a qualcuno continua a dare fastidio questo nostro risultato

Franceschini ha esaltato l’idea dell’albergo diffuso, che caratterizza il borgo di Santo Stefano. A
“Santo Stefano – ha affermato – è la prova di un programma che abbiamo in mente per il paese: qui ci sono insieme natura, arte e ospitalità diffusa, una dimostrazione di rilancio economico in un'area interna”.

Gli investitori stranieri – ha spiegato – sono interessati agli hotel diffusi: un hotel è uguale ovunque, un paese no. Solo noi abbiamo queste strutture, tanto che ‘albergo diffuso’ non ha traduzione in inglese”.





E anche per l’Abruzzo prospetta la via d’Oriente per lo sviluppo turistico.

“ Saranno 500 milioni in prossimi anni i turisti cinesi che viaggeranno nel mondo. La società cinese che si occupa di Expo di Milano del 2015 ha già venduto 1 milione di biglietti. Stiamo ragionando per creare per questo enorme flusso un’offerta diffusa su tutto il Paese per non affollare Milano e anche Roma Venezia e Firenze. Ottima dunque l'idea di distretto che avete serve offerta competitiva e integrata”.

D’Alfonso dopo aver ascoltato i numerosi interventi ha assicurato che l’Abruzzo “non è una landa disinteressante per l'Europa, il mondo e per l'Italia, ha invece capacità di incuriosire, per la qualità dei prodotti e il mito delle nostre montagne”.

La Regione in parole povere ha tutta l’intenzione di fare la sua parte per lo sviluppo turistico del Gran Sasso. Per far si che l’Abruzzo come la la puglia riesca a rendersi “mitizzabile, desiderabile. Irripetibile”.

Secondo tre linee di intervento: il potenziamento delle infrastrutture stradali aree e marine, un marketing e la comunicazione, e l’aiuto alle imprese.

Il turista quando prende una decisione ciò accade in natura o deve essere incentivata. Con tre requisiti: la facilità di accesso, l’evidenza dei punti di forza, la convenienza economica, da non prendere a calci”.





D’Alfonso si riferisce però anche ad altro tipo di infrastrutture, appunto i sentieri e le piste ciclabili.

“Dobbiamo far si che la montagna abbia comoda accessibilità, con i sentieri, e su questo abbiamo i soldi necessari. Il problema e che servono i progetti, che vanno coltivati nel tempo giusto della loro gravidanza.Lungo i fiumi vogliamo realizzare piste ciclabili, e siamo pronti a stanziare 5 ml di euro per ciascuna provincia, sapendo che la ciclovia che attraversa tutta la nostra costa è già finanziata e in fase di realizzazione”.

Il problema semmai è quello della loro manutenzione.

“Sono terrorizzato all’idea che queste opere diventino presepi dell'abbandono. Dobbiamo su questo aspetto ritornare alla filosofia dell'uso civico, deve essere la comunità, il privato a garantire il mantenimento delle opere che vi assicuro faremo velocemente”.

Infine una proposta per la prossima Perdonanza celestiniana dell’Aquila

“Dobbiamo cucire eventi di qualità, rivedere gli eventi ritenuti maestosi, si deve innovare, se evochiamo la qualità. E immagino per la Perdonanza un grandioso convegno sulle religioni, sulle fedi, nel momento in cui è a rischio sulla pace nel mondo. Anche questa è una maniera per attrarre esperienze e attenzione”.

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