LANCIANO – “Ci dispiace constatare che l’amministrazione comunale, nel suo pur lodevole intento di liberare il centro storico dal traffico motorizzato, si sia lasciata prendere la mano precludendo l’accesso di corso Trento e Trieste anche alle biciclette. Riteniamo che un’amministrazione moderna debba incentivare tale mezzo di trasporto e non bollarlo come un intralcio per i pedoni”.
È quanto si legge in una nota di Stefano Luciani, coordinatore dei Verdi di Lanciano.
“Soprattutto ciò non è ragionevole con riguardo a corso Trento e Trieste dato che la sua ampiezza garantisce l’agevole convivenza di pedoni e ciclisti. Questa scelta, inoltre, è in contraddizione con quella della costruzione di una pista ciclabile in via del mare che dovrebbe essere l’inizio di un percorso ciclabile che attraversi l’intera città, ma, a questo punto, non corso Trento e Trieste evidentemente”, aggiungono.
“I Verdi si battono da sempre per stimolare la crescita della mobilità ciclabile perché è più pulita, più sana, più civile e di conseguenza trovare delle forme di mobilità alternative che disincentivino l’uso dell’automobile, non permettere alle biciclette di percorrere il corso principale della città appare come una scelta contraria a questi principi. Per questi motivi ci sentiamo di condividere l’appello dell’Associazione Lavenum affinché l’amministrazione modifichi il regolamento previsto nell’ordinanza n.406 del 22/10/19 nel senso di una riapertura al transito delle biciclette”, concludono.
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