I VESCOVI DI ABRUZZO E MOLISE DAL PAPA: PETROCCHI, “SUE INDICAZIONI TESORO DI SAPIENZA”

5 Aprile 2024 18:32

Italia - Cronaca

L’AQUILA – “Abbiamo incontrato il Papa prima di tutto per riconfermare in modo pieno e convinto l’unità nostra di pensiero e di sentimenti e di comportamento: sempre e dovunque sub Petro e cum Petro”.

Lo dice il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita dell’Aquila e presidente della Conferenza episcopale dell’Abruzzo e del Molise, dopo la visita ad Limina in Vaticano e l’udienza avuta  stamattina con Papa Francesco assieme ai presuli delle due regioni.

A Radio Vaticana – Vatican News il porporato racconta come l’incontro, durato circa un paio d’ore, in un clima di “paternità accogliente”, sia stato all’insegna della “comunione” e come da questa si sia sviluppata una  “comunicazione a tutto campo, intera e semplice”, anche su “piste non previste”, dalla quale sono emersi “i temi che in ogni diocesi rappresentano i centri di gravitazione della vita pastorale, ma anche i temi relativi alla progettualità”.  Ascolto dunque ma anche prontezza a mettere sul campo ogni cosa importante per le chiese locali.





Chiese ferite dal sisma

Nel dialogo con Francesco, riferisce il cardinale Petrocchi, sono state condivise le sfide e anche le “fratture nella relazione fraterna”, tipiche di ogni vita diocesana, ma anche – sottolinea – quei segni di “sinergia” frutto di un “impegno a oltrepassare i confini della propria individualità”.

L’incontro col Papa si è svolto alla vigilia del 15esimo anniversario del sisma che devastò in particolare L’Aquila e i Comuni del suo hinterland, con ripercussioni in altre regioni centrali dell’Italia e con un tragico bilancio di 309 vittime, oltre 1.600 feriti e decine di milioni di euro di danni.





Operatori di unità

Dalla comunione e dall’incontro scaturisce sempre “creatività”.

“Nel nostro caso – conclude il cardinale Petrocchi – il dialogo con il Papa ha significato anche la capacità di accogliere con spirito filiale e fiducia piena le sottolineature e le indicazioni che ci ha donato, tesori di sapienza che portiamo con noi e cercheremo di mettere in circolo nella Chiesa dove siamo operatori di unità. Questo è l’obiettivo dei vescovi in comunione tra loro e con il Pontefice”.

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