REGIONALI: SOLIDALI E POPOLARI, ‘POLITICA COSA SERIA, BASTA FALSE PROMESSE”

17 Gennaio 2019 14:23

Regione - Politica

L'AQUILA – “La politica deve tornare a diventare una cosa seria. Chi aspira ad amministrare l'Abruzzo deve impegnarsi a fare le cose che davvero si possono fare, senza prendere in giro i cittadini”.

Così Alfonso D'Alfonso imprenditore agrituristico di Capestrano (L'Aquila), uno dei candidati della lista “Solidali e popolari – Centristi x l'Europa”, a sostegno del candidato presidente del centrosinistra Giovanni Legnini, alle elezioni regionali del 10 febbraio prossimo.  Lista che è anche espressione del movimento politico Demos, il cui coordinatore nazionale, il consigliere regionale del Lazio Paolo Ciano, è intervenuto  questa mattina a palazzo Fibbioni a L'Aquila, per la presntazione della lista provinciale, assieme a Gianni La Bella, docente Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Oltre a D'Alfonso, si candidano nella provincia dell'Aquila il medico ospedaliero Angelo Raffaele  già sindaco di Gioia dei Marsi e presidente del consiglio provinciale dell'Aquila, Mimmo Di Benedetto, commercialista di Sulmona, Mariangela Ciampaglione, impiegata di Pratola Peligna, l'aquilana Rita Salvatore, ricercatrice universitaria, Antonio Gallucci, agente assicurativo di Barisciano, Marilena De Ciantis dell'Aquila avvocato e docente all'università dell'Aquila. 





“All'interno della nostra lista, che teniamo a definire politica – spiega ancora , e non civica, hanno trovato spazio persone che da anni operano  nel mondo del volontariato, dell' associazionismo, dell'imprenditoria e della cultura. La nostra collocazione è senz'altro nel centrosinistra, ma distinta da Pd e altri partiti. Ci riconosciamo nell'associazione Demos, e nell'obiettivo di una profonda riforma del centrosinistra”.

Entrando nel merito della proposta politica D'Alfonso aggiunge: “Ho sessant'anni, e ad ogni campagna elettorale ho sentito la filastrocca della realizzazione di una nuova ferrovia L'Aquila-Roma e della velocizzazione della ferrovia Pescara-Sulmona-L'Aquila. Ebbene, la nuova ferrovia, mettiamoci il cuore in pace, non sarà fatta mai, 80 chilometri, con tutte le gallerie che andrebbero scavate, costano 4 miliardi, quanto una manovra finanziaria. Quello che proponiamo più concretamente è dunque ridurre di circa mezz'ora la percorrenza su autobus, semplicemente uscendo al casello della A24 di Ponte Mammolo. Per quanto riguarda la ferrovia Pescara-Sulmona-L'Aquila, anche qui i costi di elettrificazione sono enormi e ha poche utenze. Si potrebbe pensare invece ad una sua valorizzazione dal punto di vista turistico, facendoci sfrecciare sopra un treno ad idrogeno, che esiste, funziona, ed è ad impatto ambientale zero. Diventerebbe esso stesso un attrattore straordinario, oltre alla bellezza dei paesaggi attraversati”.

Passando alle politiche sanitarie, quelli di Solidali e popolari si dicono fortemente perplessi dal feticcio della Asl unica regionale. Per loro la priorità è assumere personale e togliere il numero chiuso alle università di medicina e moltiplicare i laureati, perchè “tra un pò Matteo Salvini dovrà urlare ''prima i medici italiani', visto che saremo cstretti ad importarli dalla Romania”.  

“La sanità è intanto solo una parte della salute – spiega il dottor Raffaele – , e salute è la qualità ad esempio dell'aria che respiriamo e dell'acqua che beviamo. Detto questo, riteniamo prioritaria la centralizzazione degli acquisti da parte delle Asl, per ottenere importanti risparmi di scala. Inoltre nella riorganizzazione della sanità regionale bisogna tener conto ad esempio che la provincia dell'Aquila è estesa quanto mezzo Abruzzo, ma ha solo 300 mila abitanti, e che inoltre la sanità sempre più andrà pensata in riferimento al fatto che la popolazione invecchia, e che gli anziani sono sempre più numerosi, poveri e isolati. 
Va pertanto ripensata la funzione dell'ospedale, che deve essere destinato agli acuti e ai cronici, a cui vanno però affiancati capillari ed efficaci servizi territoriali di assistenza, per non lasciare nessuno solo e indifeso”.





E' la volta di Rita Salvatore: “Rappresento l'attivismo civico e ambientale, sono al fianco di Slow food, lavoro da anni per la micro-agricoltura. Mi metto in gioco, nella consapevolezza che viviamo una drammatica fase di frammentazione sociale, l'Abruzzo da ricomporre. Non si capisce a tal proposito che valore aggiunto potrà portare il senatore romano Marco Marsilio, candidato presidente del centrodestra, visto che del'Abruzzo sa poco o nulla”.

“Noi siamo portatori dei valori della democrazia solidale – afferma a sua volta Di Benedetto – e questo progetto non terminerà certo con le elezioni, che saranno solo il primo passo. Vengo da un territorio che vive tutti i problemi delle aree interne. Sono disgustato da politica ridotta ad aggressione verbale. Giovanni Legnini e persona delle istituzioni. Istituzioni che gli avventurieri e i barbari al governo, stanno umiliando”.

“E la prima volta – spiega poi l'agente assicurativo Gallucci – che mi affaccio in politica, e ho 63 anni. Sono qui per dare il mio apporto, forte della mia esperienza professionale. Ho visto in Legnini un simbolo, di quello che io intendo per la buona politica, quella fatta con la testa, e non con la pancia. La politica che è mediazione e soluzione dei problemi”.

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