SENTENZA CINE TEATRO: ANTONETTI, “SOLO UN ESEMPIO DELLO ‘SMODELLO’ TERAMO DI D’ALBERTO”

3 Maggio 2024 12:37

Teramo - Politica

TERAMO – “La vicenda, gravissima, della sentenza del Tar dell’Aquila sul Cine-teatro comunale di Teramo che ha condannato l’ente a pagare quasi 700mila euro, è solo l’ultimo episodio di quello che chiamo lo smodello Teramo del sindaco D’Alberto, che sta portando alla desertificazione e al declino della città”.

Non una mezzi termini, Carlo Antonetti, consigliere comunale di opposizione, già candidato sindaco, nell’intervista ad Abruzzoweb, e l’affondo contro il sindaco del centrosinistra Gianguido D’Alberto, è relativo  alla sentenza del Tar dell’Aquila che ha condannato l’ente a risarcire la Vero Srl, società che ha il negozio SottoSopra, la somma di 685mila euro, in quanto il Comune di Teramo ha acconsentito alla proroga e al rinnovo della concessione per gli spazi commerciali al pian terreno del cineteatro quando già aveva accettato il finanziamento del Pnrr per la riqualificazione dell’immobile.





La Società Vero srl, ritiene di aver subito rilevanti danni dalle scelte del Comune soprattutto alla luce del fatto che l’intervento da oltre 9 milioni di euro prevede lo smantellamento del negozio di abbigliamento. Fra i motivi del ricorso, ad essere accolto in particolare è stato quello relativo ai tempi di rinnovo della concessione dei locali commerciali. Rinnovo concordato fra le parti nel 2022, a decorrere dal 1° gennaio 2024 per sei anni, e poi ritirato dall’ente il 29 dicembre 2023. Su questo il Tar ha sposato la posizione  dei ricorrenti.

“Quello che è accaduto ha davvero dell’incredibile. Non lo diciamo noi, poveri consiglieri di opposizione, ma il Tar,  che il Comune ha agito con ‘una ‘condotta colposa’, ‘contraria ai principi di buona fede e affidamento del privato’.  Ed ora i danni li dovrà pagare la cittè, se la sentenza sarà confermata. Intanto D’Alberto continua a fare annunci su cose che non si fanno, io ne ho cntate oltre 20 in una recente conferenza stampa. Intanto però la ricostruzione è in ritardo, c’è assenza di riqualificazione urbana, mancano gli investimenti sulle industrie, sul commercio, sul benessere dei cittadini, sulla qualità del dell’arredo urbano del centro di Teramo, che intanto si spopola, non è più attrattivo nemmeno per le frazioni. E gli esercizi commerciali chiudono e ci sono sempre meno residenti”.

E conclude, “non c’è altra possibilità: D’Alberto deve chiedere scusa e dimettersi





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