L’AQUILA – Il capannone dell’ex Optimes potrà tornare a nuova vita dopo che per anni è stato meta di senzatetto e sbandati. L’Arap, infatti, è ufficialmente proprietario della struttura localizzata nel nucleo industriale aquilano a Pile dopo un contenzioso durato una decina di anni: 11 giudizi di cui 9 civili e due della giustizia amministrativa.
Questo progetto di rinascita, con delibera di Arap, è stato possibile solo ora visto che le lungaggini giudiziarie non permettevano di accelerare i tempi di azione. Ora è in corso una bonifica ed è prevista la installazione di telecamere oltre a una nuova recinzione.
La superficie complessiva del lotto su cui insiste l’immobile (composto da tre distinti corpi di fabbrica tra loro collegati) è pari a circa mq. 30.800, dei quali la superficie scoperta è destinata a verde e parcheggi.
Il fabbricato centrale, di forma rettangolare, ha una superficie coperta di circa mq. 4.500 ed una altezza di circa 3 metri.
Ora, fermo restando che l’immobile non è utilizzabile per fini istituzionali dall’ente, è in corso una valutazione tecnica sul valore finalizzata, con un bando ufficiale, alla cessione a privati nel rispetto della destinazione e si stanno raccogliendo manifestazione di interesse.
Il tutto a fronte di una dismissione utile per l’ente ma con l’intento istituzionale espresso in delibera di agevolare insediamenti produttivi affidando il sito in buone mani. Infatti chi comprerà non dovrà avere a carico sentenze di condanna inappellabili per gravi reati e non sia nella incapacità di contrarre con la pubblica amministrazione.
In un passato non lontano in quella struttura c’era una fabbrica che produceva dischi richiestissimi di musica italiana e rock come pure di musica classica. Ma la crisi del disco ha fatto sì che nonostante vari tentativi di salvare la società, si arrivò al fallimento nel 2004 e la curatela decise di cedere i capannoni alla società Gallucci.
Fermo restando che il Consorzio per il nucleo industriale, poi confluito in Arap, aveva rivendicato il diritto di prelazione. Comunque i Gallucci decisero di affittare, nel post sisma, i locali all’Ateneo aquilano per un certo tempo, e ne seguì anche un un’inchiesta nella quale si ipotizzavano affitti gonfiati pagati dall’ateneo.
Ma nella prima udienza del processo la stessa Procura chiese l’assoluzione per l’ex rettore Ferdinando Di Orio e per l’ex dirigente Filippo Del Vecchio oltre che per il commerciante Marcello Gallucci. I primi due furono assolti anche nel processo contabile. Questi locali vennero poi gestiti in uso dalla Provincia che vi sistemò alcune scuole fino a trovare sedi più adeguate. Poi ci sono state delle cause civili tra la società Gallucci e Arap per la proprietà dei capannoni e alla fine la Cassazione ha dato ragione all’Arap.
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