MEDIO ORIENTE: BRACCO, “GAZA PRIGIONE, HAMAS E NETANYAHU SEMINATORI DI TEMPESTA, POPOLI VITTIME”

19 Ottobre 2023 08:33

Regione - Politica

SUDAFRICA – “Chi semina vento raccoglie tempesta. Questo ci deve insegnare l’orrore che sta accadendo in questi giorni, in queste ore, in Israele e nella Striscia di Gaza. E i seminatori di odio, morte, devastazione e dolore hanno due nomi ben precisi: da un lato Hamas, organizzazione terroristica costituita da criminali fanatici e sanguinari, e dall’altro Benjamin Netanyahu, capo del governo israeliano che con la sua folle e perversa politica di occupazione, colonizzazione e annessione di territori palestinesi che oramai va avanti da diversi anni, sta umiliando l’intero popolo palestinese attuando di fatto un genocidio”.

Sono le parole di Leandro Bracco, a margine del collegamento dal Sudafrica con Abruzzoweb, dove l’ex consigliere regionale sta portando avanti un pellegrinaggio di carità che terminerà a Maputo, capitale mozambicana, il giorno di Natale per finanziare tramite donazioni otto progetti di cooperazione, tutti redatti da Ordini religiosi, in Tanzania, Malawi, Zambia, Zimbabwe, Sudafrica, Eswatini e Mozambico.

La guerra esplosa in Medio Oriente, gli attentati efferati di Hamas, gli altrettanto devastanti bombardamenti su Gaza dell’esercito israeliano, spiega Bracco, dominano il dibattito pubblico anche nella città dove ora si trova, Polokwane, in un Paese, il Sudafrica, tra i più ricchi del continente africano ma afflitto da un’accentuata e inaccettabile disuguaglianza, dove infatti due terzi della popolazione vive nell’estrema povertà a dispetto di un’esigua minoranza di ricchi. Dove insomma dalla apartheid di matrice etnica si è passati a quella economica.





“Si potrebbero fare dei parallelismi – rileva Bracco – con gli insediamenti ebraici in Cisgiordania, nei territori più fertili e connotati da benessere e gli insediamenti ben più poveri dei palestinesi dove regna la miseria più infima. Questo avviene qui in Sudafrica, dove la minoranza ricca vive asserragliata in veri e propri fortini, con alte mura, filo spinato, telecamere e guardie private, mentre la stragrande maggioranza dei poveri è accampata in terrificanti baraccopoli immerse nel putridume. Ogni Paese e ogni area di crisi – sottolinea Bracco – ha comunque una storia a sé anche se la cecità e l’irresponsabilità dei governanti ha sempre la medesima matrice”.

Di una cosa è certo Bracco, però: “C’è un responsabile dell’orrore che sta accadendo in questi giorni in Israele, Benjamin Netanyahu, che ha portato avanti in questi anni una sola e unica politica e cioè l’occupazione indiscriminata di territori che dovevano appartenere ai palestinesi. Cestinando le molte risoluzioni che le Nazioni Unite stilarono a partire da quella che seguì la guerra dei Sei giorni del 1967. Questi documenti. importantissimi. furono dunque considerati carta straccia. Documenti, non mi stancherò mai di ricordarlo, che quell’occupazione considerano illegittima”.

E gli altri seminatori di odio sono per Leandro Bracco ovviamente i terroristi di Hamas: “A nessuno venga in mente di considerarli dei resistenti, dei partigiani, sono solo fanatici macellai, finanziati lautamente da Iran, Qatar e Arabia Saudita. A questi terroristi, del popolo palestinese, dei suoi diritti e del suo benessere non importa nulla. In questi giorni mi chiedo come sia possibile, per un essere umano, uccidere bambini indifesi, decapitarli a sangue freddo. Come si possa arrivare a un livello tale di malvagità. Sono contrario alla pena di morte anche per il peggior criminale che possa esistere. Ma davvero queste persone dovrebbero essere prese e fatte marcire in galera per il resto dei loro giorni”.

Continua Bracco: “Il popolo palestinese è la prima vittima del terrorismo di Hamas, ma resta il tema fondamentale: i palestinesi hanno diritto alla loro terra, a un loro Stato ed è vergognoso che l’Italia non abbia ancora riconosciuto, a differenza di altri Paesi europei, lo Stato palestinese”.





Arriviamo dunque all’imminente invasione di Gaza, con l’esercito israeliano pronto alla frontiera, l’Europa grande assente e la diplomazia che cerca di fermare un’azione dal potenziale effetto catastrofico, centinaia di migliaia di palestinesi in fuga sotto le bombe, tra le macerie e allo stremo delle forze mentre cresce esponenzialmente il numero di vittime, dall’una e dall’altra parte.

“Ho una cara amica che vive a Caserta, ebrea ortodossa. In questo momento drammatico mi ha contattato. Un suo giovane parente è stato ucciso nel rave party – rivela Bracco – E anche lei ha riconosciuto che se si è arrivati a questo punto è anche perché i palestinesi sono sempre stati considerati esseri umani di serie B. Vi invito a riflettere: la Striscia di Gaza è estesa 365 chilometri quadrati e ha una popolazione di due milioni di abitanti. La densità è di 5.900 persone per chilometro quadrato. Immaginate un quadrato con il lato di un chilometro e con dentro 5.900 persone. E poi moltiplicate questo quadrato per 365. È una prigione a cielo aperto. Un qualcosa di incivile, invivibile, inumano, inimmaginabile”.

Conclude Bracco: “come può sorprendere ora che spinti dalla disperazione, dalla frustrazione, queste persone alla fine abbiano dato spazio e consenso alle frange più estreme e integraliste? Lo aveva capito, tanti anni fa Giulio Andreotti, persona che comunque non stimo, e che alla Camera dei deputati disse: ‘Credo che ognuno di noi, se fosse nato in un campo di concentramento e non avesse da cinquant’anni nessuna prospettiva da dare ai figli, sarebbe un terrorista’. Duro da ammettere ma la storia purtroppo, almeno su questo tema, gli ha dato ragione”.

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