AFM L’AQUILA: RECUPERATI FARMACI NON SCADUTI PER OLTRE 46MILA EURO

22 Novembre 2023 16:52

L'Aquila - Sanità

L’AQUILA – Oltre 2.700 sono le confezioni di farmaci validi raccolti a L’Aquila per un valore complessivo di oltre 46 mila euro nell’ambito dell’iniziativa “Recupero farmaci validi non scaduti” a un anno dal lancio dell’iniziativa che vede impegnati la delegazione provinciale del Banco Farmaceutico onlus, la municipalizzata del Comune dell’Aquila Afm spa e il Comitato L’Aquila della Croce Rossa Italiana.

“A un anno dall’avvio, siamo orgogliosi di presentare i risultati di questa iniziativa molto importante dal punto di vista sociale e sanitario”, afferma in una nota l’amministratrice unica dell’Afm spa Alessandra Santangelo.

“Un’iniziativa che permette di recuperare farmaci che altrimenti sarebbero destinati a diventare rifiuti e che, in un’ottica di economia circolare, sono invece recuperati e immessi nel circuito assistenziale come risorsa per enti e persone disagiate quale occasione di prendersi concretamente cura di chi è più nel bisogno”.





“È il primo progetto di questo tipo in Abruzzo – spiega il delegato del Banco Farmaceutico per la provincia dell’Aquila Marco Maria Gentile – dall’alto valore sia sociale che ambientale, che da un lato consente di realizzare un gesto concreto di contrasto alla povertà sanitaria e dall’altro di ridurre i rifiuti e i costi per il loro smaltimento”.

L’iniziativa si inserisce all’interno di un quadro socioeconomico sempre più complicato, così come rappresentato dal X Rapporto dell’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria, il Paese nel 2022 ha ereditato la presenza di quasi 2 milione di famiglie in povertà assoluta (ben il 7,5% di tutte le famiglie residenti in Italia), pari a oltre 5 milioni e 500mila persone (il 9,4% della popolazione residente) con il Mezzogiorno che registra un aumento del 6,5% delle famiglie in povertà assoluta cresciute di 51 mila unità pari a 196 mila persone (+8,6%.

Nonostante la forte impronta universalistica del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN), parte consistente della spesa sanitaria resta a carico dei cittadini. A sostenere le spese “di tasca propria” non sono solo le famiglie che, in base ai parametri ufficiali, non risultano povere, ma anche quelle sotto la soglia di povertà assoluta che spesso devono decidere di rinunciare e rinviare le cure.

La conferma di questa problematica giunge dai dati Istat sulla spesa sanitaria mensile pro-capite delle famiglie povere e non povere. Nell’arco degli ultimi 8 anni, le famiglie povere hanno sostenuto una spesa sanitaria mensile pro-capite compresa tra 9 e 11 euro, destinandone oltre il 60% all’acquisto di farmaci. Sullo squilibrio, pesa principalmente il fatto che il SSN non offre alcuna copertura per i farmaci da banco (che non richiedono alcuna prescrizione medica) e non ha introdotto alcuna distinzione tra chi è sotto la soglia di povertà e chi è al di sopra.





“In tale contesto socioeconomico, si colloca il protocollo sottoscritto dal Comitato CRI di L’Aquila con il Banco Farmaceutico in cui lo stesso Comitato viene individuato quale Ente Convenzionato per il recupero e la redistribuzione dei Farmaci Validi non scaduti raccolti nelle farmacie aderenti. Tale servizio risulta di fondamentale importanza in funzione delle innumerevoli persone aiutate in ambito socio assistenziale e sanitario ed integra il Progetto Nazionale CRI delle ‘Officine della Salute'”,  spiega Marco Antonucci, pesidente del Comitato CRI di L’Aquila.

“Per quanto concerne l’attività del Recupero Farmaci Validi non scaduti nel primo anno di avvio della convenzione i risultati raggiunti sono notevoli: sono state 420 le famiglie indigenti assistite per un totale di 830 componenti, 280 persone sono state invece supportate saltuariamente. Si tratta prevalentemente di studenti provenienti da stati esteri, extracomunitari, profughi e/o richiedenti asilo di popolazione Afgana e Ucraina in particolar modo. Le confezioni di farmaci validi raccolti sono state 2.780 di cui 1.860 sono state le confezioni distribuite per un ammontare rispettivamente di € 46.640 quale corrispettivo della raccolta e € 30.830 euro di corrispettivo ridistribuito alla popolazione indigente assistita sul Comune dell’Aquila”.

Il meccanismo della donazione prevede che i cittadini portino nelle farmacie comunali aderenti le confezioni di farmaci non scaduti, correttamente conservate in casa e con una validità residua di almeno otto mesi.

Dopo una prima selezione, il farmacista appone un timbro di annullo e inserisce i medicinali all’interno di appositi bidoni di raccolta. I farmaci raccolti sono successivamente presi in carico per la ridistribuzione dalla CRI-Comitato L’Aquila che interviene in aiuto delle persone in situazione di povertà ed emarginazione sociale.

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