ASSEMBLEA UPI A L’AQUILA, FITTO: “ENTRO FINE ANNO META’ FONDI PNRR, VERIFICHE PIU’ RAPIDE”

11 Ottobre 2023 11:34

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – Sui piani urbani integrati per le periferie “nonostante dei dati che lasciano obiettivamente lasciano intendere criticità enormi e importanti, c’è l’insistenza per lasciare l’intervento all’interno del Pnrr. Io penso che chi punta a rimanere nel Pnrr e non spostarsi su altri programmi, debba avere la possibilità di accettare quello che il governo proporrà in questi casi”.

Lo afferma il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, all’Assemblea Nazionale delle Province italiane all’Aquila, tornando sulla proposta emersa alla cabina di regia per la quale in caso di sanzioni, comuni e altri enti attuatori contribuiranno al pagamento e finanzieranno gli interventi non ammessi al piano.





“Un articolo di legge che responsabilizza tutti”, spiega Fitto, perché “sarebbe singolare insistere perché rimanga un intervento nel Pnrr e tra un anno o due magaro trovare giustificazioni e scaricare la resposabilità sul governo”.

Fitto ricorda l’obiettivo passa dal realizzare per intero almeno un Piano urbano integrato in ognuna delle 14 città metropolitane.

“Tutti i miei interlocutori sono molto orientati e positiivi su questo, io temo che non sia così”, aggiunge e “stiamo passando a una verifica sulla tempistica”.





“Siamo fiduciosi e puntiamo ad ottenere il pagamento della quarta rata entro il 31 dicembre. Il pagamento della terza rata ha comportato una percentuale pari al 44% delle risorse complessive incassate, con il pagamento della quarta supereremo il 50%. Questo dà un’idea del livello di avanzamento del piano”.

“Spero che dalla quarta rata i giorni e i mesi per la verifica della obiettivi saranno molto rapidi” aggiunge Fitto grazie alla rimodulazione complessiva del piano.

“Per la verifica della terza data abbiamo dedicato molto tempo a intervenire sugli obiettivi in corso d’opera”, spiega il ministro sottolineando che questa esperienza “ha dimostrato la differenza tra immaginare un inizialmente un piano e doverlo realizzarlo” e dimostrato la necessità della rimodulazione complessiva del piano, che nella proposta del governo oggetto di confronto con l’Ue riguarda 144 dei 295 obiettivi.

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