GIUNTA ABRUZZO: PATTO FI-LEGA CONTRO FDI,
“A NOI POCHI POSTI”, NUOVA RIUNIONE

A DUE GIORNI DA CONSIGLIO REGIONALE, CONFRONTO A L'AQUILA; POSSIBILE INTERVENTO VERTICI NAZIONALI PARTITI

8 Aprile 2024 17:06

Regione - Politica

L’AQUILA – Incassato il netto successo e, per la prima volta nella storia della Regione Abruzzo, il secondo mandato consecutivo, alle elezioni del 10 marzo scorso, per il presidente, Marco Marsilio, di FdI, e la coalizione di centrodestra si è fatta in salita la strada per la composizione della nuova Giunta regionale: a meno di due giorni dalla prima seduta del Consiglio regionale convocato per mercoledì all’Aquila, non c’è l’accordo tra i partiti, un bel guaio visto che in Consiglio Marsilio deve annunciare l’assetto di governo.

Anzi, l’ insufficiente proposta di Marsilio sulla distribuzione dei posti nell’esecutivo ha indispettito gli storici alleati di Forza Italia e della Lega che hanno stretto un patto costituendo un fronte “contro lo strapotere” del governatore romano di origini abruzzesi.

Leader ed eletti si sono visti sentenziando che “se il presidente non ragiona, sarà appoggio esterno”.

Domani mattina all’Aquila è previsto un nuovo confronto al quale, secondo quanto si è appreso, i due fronti si presenteranno con le stesse posizioni contrastanti. Non è escluso che per sbloccare la vicenda debbano intervenire i vertici nazionali, comunque già informati, che in campagna elettorale sono stati molto presenti visto il significato strategico delle regionali.





“Con la Lega condividiamo una insoddisfazione, e una visione della coalizione che diverge da quella di Marsilio. Il problema esiste, e il presidente dovrebbe chiedersi perché due alleati storici non la pensano come lui, ed è la prima volta che accade, e questo dispiace molto”, ha spiegato il coordinatore regionale azzurro, Nazario Pagano, deputato e presidente della commissione Affari costituzionali.

A Fi, che con il 13,4% ha quattro consiglieri, è stata offerta la presidenza del Consiglio abruzzese e un assessorato, alla Lega, che ha due consiglieri a fronte del 7,5%, un assessore. I due partiti contestano che Marsilio voglia dare tre posti a FdI, che ha otto consiglieri con il 24,1%, uno alla Lista del presidente (due consiglieri eletti con il 5,7%) e uno a Noi Moderati (un consigliere con il 2,6%). In Abruzzo la Giunta è a sei, pochi secondo Marsilio che vuole chiedere l’allargamento: i posti sul tavolo sono otto perché ai sei vanno aggiunti la presidenza dell’assemblea e il sottosegretario alla presidenza della Giunta.

Questa mattina a Pescara, i vertici meloniani, guidati dal coordinatore regionale, il senatore Etel Sigismondi, con i due vice, il senatore Guido Liris e il deputato Guerino Testa, hanno riunito gli eletti per fare il punto sulla difficile situazione. Nessun commento sulle risultanze.  Il solo parlare da Bruxelles, per partecipare alla riunione di commissione del Comitato europeo delle regioni, è stato Marsilio: “Domani ci sarà la riunione con la maggioranza e l’obiettivo sarà quello di nominare i membri della Giunta regionale in Abruzzo”.

“Siamo in piena sintonia con Fi sul metodo da attuare nella composizione della giunta regionale. Bisogna partire con il piede giusto. Il presidente Marsilio e Fratelli d’Italia facciano gioco di squadra. Proprio come lo hanno fatto in passato FI e Lega quando erano il primo partito della maggioranza”, ha spiegato in una nota il segretario regionale della Lega Abruzzo, Luigi D’Eramo, sottosegretario al Masaf.

Il muro contro muro nasce dal fatto che Marsilio ha proposto due posizioni al posto delle tre richieste da Forza Italia, che non si accontenta di un assessorato e della Presidenza del Consiglio, con 77.841 voti,  pari al 13,4% e non può accettare di ottenere anche meno della passata legislatura, quando con 54.223 voti, pari al 9%, e tre consiglieri eletti portò a casa un assessorato, mentre oggi conta quattro consiglieri regionali eletti alle elezioni del 10 marzo, ovvero l’aquilano Roberto Santangelo, 9.587 voti, vicepresidente del consiglio regionale uscente, il pescarese Lorenzo Sospiri,  8.835, voti, presidente del consiglio regionale uscente, il francavillese Daniele D’Amario, 5.417 voti, assessore alle Attività produttive e Cultura uscente, ed Emiliano Di Matteo, ex leghista, uomo forte della Val vibrata in provincia di Teramo, 4.078 voti.





E sul fronte della Lega non ci si accontenta della sola vicepresidenza che potrebbe andare di nuovo, nel segno della continuità, ad Emanuele Imprudente, rieletto con oltre 7mila preferenze, considerando che, sempre per volontà di Marsilio, l’assessorato alla Sanità sarebbe ancora nelle mani di Nicoletta Verì, ex Lega, candida con la lista del presidente nel collegio di Pescara, dove non è stata eletta ottenendo 2.559 voti.

C’è poi il posto da sottosegretario per Noi Moderati, che ha raggiunto appena il 2,68% di preferenze, quasi un terzo di quelle conquistate dalla Lega (al 7,56%). In questo senso, secondo quanto si è appreso, Marsilio vorrebbe premiare Marianna Scoccia, sindaco di Prezza, che ha raccolto 5.269 preferenze, e che proviene da AN, che si sarebbe già messa d’accordo per passare a FdI, lasciando quindi Noi Moderati fuori dal Consiglio regionale.

Gli uffici della Giunta e del Consiglio hanno già inviato la convocazione ai nuovi consiglieri, firmata dal consigliere più anziano Luciano Marinucci, ex sindaco di San Giovanni Teatino, eletto con la lista Marsilio presidente, e si sta lavorando anche a livello logistico vista la grande partecipazione e la richiesta di postazioni. Per l’occasione, infatti, verrà montato anche un maxischermo all’esterno dell’Emiciclo.

 

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