MAPPATURA SPIAGGE, C’E’ SPAZIO PER TUTTI? “ASSALTO A GIUSTIZIA SOCIALE, PRONTI A BARRICATE”

DE SANCTIS (SOA): "NUOVE CONCESSIONI E PRIVILEGI E DISCAPITO DEL PATRIMONIO PUBBLICO"

di Azzurra Caldi

6 Luglio 2023 08:20

Italia - Cronaca

PESCARA – “Ci si sta preparando per l’assalto finale alle spiagge con una doppia beffa per i cittadini: da un lato chi ha avuto già in precedenza le concessioni continuerà ad usufruire di privilegi incredibili, dall’altro verranno creati nuovi spazi privati riducendo ulteriormente i tratti liberi contro ogni principio di giustizia sociale. Faremo le barricate”.

Una bocciatura su tutti i fronti quella di Augusto De Sanctis, della Stazione ornitologica abruzzese (Soa), sul lavoro di mappatura delle coste per rispondere alla direttiva Bolkenstein che procede su impulso delle associazioni di categoria dei balneari, chiamate al tavolo dal governo, per risolvere il rebus delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali.





“C’è spazio per la nascita di nuove aziende senza sostituire quelle attualmente operanti”, dicono in sostanza gli operatori, aprendo così alla possibilità di un negoziato con la Commissione Ue per dare in concessione attraverso nuove gare altre spiagge libere.

Un’ipotesi che si è fatta largo quando la Corte di giustizia Ue ha stabilito che le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente. E così i balneatori hanno indicato una via di uscita, legata al principio della cosiddetta “scarsità di risorse”, premendo sul fatto che se ci sono spiagge ancora non in concessione, le gare per quelle esistenti potrebbero essere evitate.

In Abruzzo, osserva De Sanctis, “un passo del genere porterebbe a cancellare spiagge libere e parte di aree protette come il Borsacchio, Cerrano e marina di Vasto”, dice ad AbruzzoWeb.





“Questo sarebbe l’ultimo atto del processo di privatizzazione delle nostre spiagge, già in gran parte ostaggio delle concessioni, in misura decisamente superiore a qualsiasi altro Paese europeo e non solo – rimarca De Sactis – Senza tralasciare le innumerevoli criticità ambientali che progetti del genere potrebbero determinare”.

Intanto un nuovo tavolo tornerà a riunirsi il 20 luglio ed entro fine mese ci dovrebbe essere un nuovo incontro con le categorie.

“Mi auguro che ci si ribelli a questo ennesimo tentativo di sacrificare il patrimonio pubblico sull’altare della privatizzazione, in nome di un discutible diritto di una minoranza e a discapito della collettività e dell’ambiente”, conclude De Sanctis.

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