RISERVA DEL BORSACCHIO: UN CENTINAIO DI PERSONE IN SPIAGGIA PER DIRE “NO” A TAGLIO, AL VIA PROTESTE

1 Gennaio 2024 18:13

Regione - Cronaca, Politica

ROSETO DEGLI ABRUZZI – “Roseto degli Abruzzi ha scelto da che parte stare rispetto al taglio alla Riserva del Borsacchio, fatto di notte da un manipolo di consiglieri regionali che non hanno minimamente contatti con il territorio e hanno ascoltato esponenti (due di numero) di una associazione non riconosciuta e non registrata, dove i due unici rappresentanti non sono residenti e non sono agricoltori”.

È quanto si legge in una nota a firma di Marco Borgatti, presidente Guide Del Borsacchio, in merito alla lunga scia di polemiche a seguito del taglio alla Riserva Naturale del Borsacchio, area che si estende dalle colline alla costa, sul litorale di Roseto degli Abruzzi, nel Teramano e che sarà ridotta da oltre mille ettari attuali a poco più di 20, a causa di un emendamento alla legge regionale di bilancio, approvato in piena notte nel corso della seduta del Consiglio regionale.





Un provvedimento che ha subito scatenato reazioni e proteste tanto che, a partire da un post sui social, in sole 4 ore, oltre 100 persone si sono riversate in spiaggia da Roseto per dire no al taglio. Sui social sono migliaia le adesioni e una rete di associazioni è in marcia in tutta italia per promuovere manifestazioni.

“Unico passato di questi esponenti in riserva è la vendita di un immobile a un grosso costruttore per realizzare una grande struttura turistica – ricorda il presidente Guide del Borsacchio – Azione fallita con il fallimento e bocciatura del PAN del cemento del 2011. Le motivazioni poste sono ridicole. Siamo al livello del terrapiattismo. Non si possono potare ulivi, non si possono coltivare terreni, non si possono fare ristoranti, non si possono fare B&B. Senza nemmeno entrare nel tecnico basta vivere il territorio. Nella realtà potete tutti prenotare nei B&B nati nella riserva su ogni piattaforma, andare a mangiare nei ristoranti nati nella riserva e percorrere la statale per vedere ulivi potati, le colture e le viti”.





“Non sono queste le reali motivazioni. E sarà un caso che i veri agricoltori, già nel 2009 in una riunione, denunciarono come gruppi di costruttori chiedevano di acquistare terreni nella riserva. Qualcuno ha venduto, qualcuno ha resistito per difendere i terreni dei padri e nonni. Solo pochi non del territorio possono credere a simili follie che hanno motivato il taglio”.

 

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