UCRAINA: PROFUGHI NON UDENTI E I LORO ANIMALI ACCOLTI A MONTESILVANO

1 Aprile 2022 17:23

Pescara - Cronaca, Gallerie Fotografiche

PESCARA – Ci sono anche gatti e cani domestici in fuga dalle bombe che piovono in terra ucraina, protagonisti di una storia di accoglienza che arriva da Montesilvano, in provincia di Pescara.

Tommy, Kit, May e Lucy: questi i nomi di tre gatti ed un cane molto speciali per i loro proprietari che hanno fatto un viaggio lungo 14 giorni per raggiungere la salvezza in Italia. I quattro animali vengono infatti da Odessa e sono i compagni di vita di otto profughi non udenti arrivati il 15 marzo scorso: Ossim, Maria e gli altri rifugiati hanno un rapporto unico con i loro animali e comunicano con loro attraverso i movimenti. Hanno scelto di non abbandonarli, affrontando insieme un difficilissimo viaggio verso la salvezza.





Arrivati in Italia, la prima preoccupazione è stata proprio per i loro fedeli amici a quattro zampe; non tutte le strutture ricettive infatti accolgono profughi accompagnati da animali. L’Hotel Antagos di Montesilvano, però, si è offerto di accoglierli con i loro pet, specificando alla Protezione Civile, responsabile per la gestione dell’accoglienza, che erano disposti a dare il benvenuto a qualsiasi animale di affezione dei profughi, dai pesci rossi agli uccellini.

Una volta trovata la sistemazione, l’attenzione si è focalizzata sul reperire cibo e altri beni necessari necessari agli animali.

È stata dunque contattata l’Enpa di Pescara, che grazie all’aiuto di una mediatrice culturale il 29 marzo ha organizzato un primo incontro con i profughi non udenti per portare i primi aiuti (cibo e lettiere) e raccogliere tutte le richieste e le necessità. Il giorno seguente Miriam, volontaria dell’Enpa di Pescara, è tornata all’Hotel di Montesilvano per portare dei giochi per gli animali, procurando loro anche la visita di un veterinario per verificarne le condizioni di salute.





“Un rapporto di simbiosi incredibile – ha raccontato in una nota Miriam dell’Enpa di Pescara – questi ragazzi comunicano attraverso i movimenti con i loro animali e hanno un’intesa incredibile con loro. Uno dei gattini, Kit, il gatto di Maria, era stato salvato da Mariupol. Un gattino decisamente fortunato vista la situazione in cui versa ora la città”.

L’Enpa continuerà a prendersi cura delle esigenze di questi profughi e seguirà tutte le prassi richieste dalle istituzioni.

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