L’AQUILA – “Mentre qui si respira il clima festoso del Natale, il genocidio in mondovisione in atto nei territori palestinesi da parte dell’esercito israeliano ci ricorda che in questo sistema il Natale è solo la fiera dell’ipocrisia e in occidente i poveri restano poveri anche se per un giorno verranno sfamati, mentre la Palestina subisce da 75 anni l’occupazione violenta dei propri territori da parte di Israele e non ci sarà neanche un giorno di pace, perché il primo giorno di pace sarà l’ultimo giorno di occupazione”. Lo affermano gli organizzatori di una protesta che ci sarà domani all’Aquila”
“Dal 7 ottobre infatti il progetto di pulizia etnica che l’entità coloniale porta avanti si è enormemente intensificato, con oltre 27.000 palestinesi morti e 53.000 feriti per mano israeliana. A pagare il prezzo più alto di questa politica genocida sono ancora le donne e i bambini. Mentre qui si celebra la natività, a Gaza circa 50mila donne incinte rischiano ogni minuto la vita. Di loro, più di 5mila partoriranno nelle prossime settimane e 180 partoriscono ogni giorno. Queste donne partoriranno per strada e senza cure perché le bombe cadono su ospedali, scuole, sedi Onu, chiese, moschee e università, e nessun posto è sicuro per loro. Quello che si sta compiendo nei Territori Palestinesi infatti è un genocidio: si bombarda, si tortura, si uccidono intere comunità, si occupano con la forza territori giá abitati, si espropriano terreni, si violano le norme del diritto internazionale”.
“Non possiamo ignorare quanto lo Stato Italiano e l’Europa siano ad oggi complici dello stato criminale sionista, non condannando e anzi sostenendo con tutti i mezzi un regime che applica in maniera sistemica l’apartheid. Aziende italiane come Leonardo SpA, con sede anche a L’Aquila, utilizzano i conflitti per alimentare l’industria bellica e i profitti per il sostegno bellico all’occupazione israeliana”.
“Sabato 23 dicembre alle ore 18, ai Quattro Cantoni, scendiamo in piazza ancora una volta per chiedere un cessate il fuoco immediato e permanente, per la fine dell’occupazione e per la liberazione della Palestina. Terra, vita e libertà per le donne e il popolo palestinese”.
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