ADDIO AL PELLET ECONOMICO: IVA AL 22% ”IL GOVERNO COLPISCE CHI E’ GIA’ IN CRISI”

13 Gennaio 2015 08:31

Regione - Economia

AVEZZANO – Era il combustibile economico alternativo, scelto da circa due milioni di famiglie per cercare di tagliare i costi delle bollette per il riscaldamento.

Gli aumenti imposti dal governo di Matteo Renzi sul pellet rischiano però di vanificare tutta l’operazione di “spending review domestica”.

Sale infatti dal 10 al 22 per cento l'Iva applicata sul pellet (combustibile ricavato da segatura), una spesa di circa 50 euro in più a famiglia che produrrà un gettito per le casse dello Stato di 96 milioni di euro.





È una delle misure più contestate di questo 2015, perché va a gravare sulle famiglie del ceto medio basso, già fortemente oppresse dalle conseguenze della crisi economica.

In Italia sono stati in tantissimi a scegliere il pellet per risparmiare, tanto che secondo i calcoli dell’Associazione italiana energie agroforestali il nostro paese è il primo consumatore in Europa di questo combustibile, di cui vengono bruciati 3,3 milioni di tonnellate l’anno.

Solo negli ultimi anni sono state inoltre installate due milioni di termostufe, che permettono anche di avere anche acqua calda.

Probabilmente è stato proprio il successo del pellet ad aver attirato l’attenzione del governo, che ha quindi deciso di aumentare la tassa.





Il vicepresidente della Cooperativa di garanzia regione Abruzzo con delega al Credito, Angela Marisa Iezzi, prende una dura posizione sulla misura prevista dal maxi-emendamento passato in Senato, in cui oltre ai consumatori si colpisce anche un settore dell’economia italiana che vanta oltre 42.000 addetti, di cui 20.000 occupati nella produzione e nella distribuzione di questo combustibile.

“C’è anche da sottolineare che l’Italia è all’avanguardia nella produzione degli apparecchi domestici alimentati a pellet – commenta la vicepresidente Iezzi – con oltre il 35 per cento di esportazione in Europa e Nord America”.

“La decisione del governo è assurda – incalza – e non tiene conto della grande difficoltà di famiglie e imprese che sono già duramente provate dalla crisi”.

 “Speriamo che ci sia modo di fare un passo indietro – conclude il presidente della Cooperativa, Mario Del Corvo – in modo che per arrivare a un gettito facile, non debbano rimetterci ancora una volta i cittadini”. (e.m.)

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