BUFERA LEGA: ANGELOSANTE, ”MI SCUSO MA COMMENTI DECONTESTUALIZZATI”

5 Dicembre 2019 00:41

L'AQUILA “Non ho detto che bisogna impiccare i banchieri, né fucilare Conte, ho solo riportato dati storici i nell’ambito di una discussione su Fb con 300 interventi. Comunque, chiedo scusa perché possono essere termini che urtano la sensibilità della gente”.

Si difende così il consigliere regionale abruzzese della Lega Simone Angelosante nella bufera dopo la pubblicazione di post e commenti su Fb nei quali scrive di “popolo che impicca i banchieri” e di “alto tradimento e di fucilazione alla spalle in caso di guerra” al premier Giuseppe Conte, in riferimento al Mes.





“Sono una persona pacifica che nella professione di medico aiuta il prossimo ed è sempre disponibile verso gli altri – continua il 55enne medico – C’era un post dove si parlava della necessità che la politica abbia un primato sulla economia per non fare la fine della Grecia dove la mortalità aumenta e l’aspettativa di vita diminuisce, in questo contesto ad un certo punto ho scritto che laddove il popolo sia  esasperato, è già successo in passato che abbia impiccato i banchieri”.

“Mi sono comunque scusato perché capisco che il termine possa urtare la sensibilità di qualcuno. Su Conte ho espresso critiche sul Mes, che sono sotto gli occhi di tutti, sul fatto che non si capisce cosa sia stato fatto e come stiano le carte, anche in questo caso, ho citato la storia nel senso che coloro che erano accusatori di tradimento in tempi di guerra, venivano fucilati alle spalle”.

Per il consigliere leghista, “una lunga discussione sulla rete quindi è stata decontestualizzata rispetto ai dati storici nell’ambito della polemica politica”,





Il consigliere regionale della Lega, ex Alleanza Nazionale, non commenta la nota di presa di distanza del coordinatore regionale, il deputato aquilano Luigi D’Eramo, ma respinge le accuse di aver falsificato il curriculum nel corso della campagna elettorale.

“Non ho gonfiato un bel niente – chiarisce – sono stato direttore sanitario della clinica privata di Celano e mi sono dimesso quando sono diventato sindaco dio Ovindoli per senso di responsabilità”.  

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