FEMMINICIDIO SPOLTORE: OGGI INTERROGATORIO DE MARTINIS. “ALINA AVEVA PAURA, LUI LA UMILIAVA”

8 Settembre 2023 11:05

Pescara - Cronaca

PESCARA – Sarà interrogato questa mattina Mirko De Martinis, il pescarese di 48 anni arrestato con l’accusa di aver soffocato la sua convivente, Alina Cozac, di origini rumene, 40 anni, il 22 gennaio scorso, nella loro casa di Spoltore.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale del capoluogo adriatico, Giovanni De Rensis, dopo otto mesi di accertamenti. De Martinis è assistito dall’avvocato Massimo Galasso, e professa la sua innocenza.





Il delitto è stato scoperto grazie alle indagini a seguito di un decesso che, inizialmente, sembrava dovuto a cause naturali.  La chiamata ai soccorritori era giunta alle 4 del mattino del 23 gennaio. L’uomo aveva detto di aver trovato la convivente esanime nel letto all’interno dell’abitazione di Spoltore in cui vivevano. I soccorritori del 118, arrivati subito sul posto, avevano tentato a lungo di rianimarla ma non avevano potuto far altro che constatare il decesso.

Si sfoga intanto una delle sorelle di Alina, Magda Cozac, che aveva sempre sospettato che non si fosse trattato di una fatalità.

“Alina voleva lasciare Mirko aveva chiesto aiuto al nostro fratello in Germania, voleva andare da lui, s’è rivolta anche alla sua migliore amica. Cercava una via d’uscita e aveva paura”, ha raccontato al quotidiano Il Centro. E ancora, “negli anni è stata denigrato umiliata, lui la faccia sentire piccola impotente la sfruttava., Lui voleva essere sempre al centro di tutto e forse gli è caduto il mondo addosso quando Alina gli ha detto che lo voleva lasciare”.





Dall’autopsia sul corpo della 40enne  sono emersi segni sul collo della vittima indicativi di strangolamento. La relazione finale dei medici legali, depositata in Procura lo scorso luglio, ha infine confermato un complesso di evidenze macroscopiche e microscopiche che conducono ad un giudizio univoco di “asfissia meccanica violenta da strangolamento perpetrato mediante compressione atipica del collo”.

 

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